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Una storia per immagini<br />
Il numero delle immagini è grandissimo, ammonta a circa<br />
<br />
stata esplorata solo una esigua quantità pari a circa 5<br />
<br />
È evidente quindi l’enorme mole di lavoro ancora da compiere<br />
per recuperare, restaurare, acquisire ed archiviare tutto<br />
il materiale a disposizione.<br />
Calogero Franchina si è dimostrato un maestro del linguag-<br />
<br />
del ‘900; le sue immagini sono curate in ogni particolare<br />
con una maestria anche nella regia e nell’uso della luce. Egli<br />
padroneggia completamente nell’uso del linguaggio di comunicazione<br />
delle immagini che “costruisce”; dico costruisce<br />
poiché nel suo operato nulla è lasciato al caso e ogni<br />
<br />
un vero piacere leggere e interpretare sia le emozioni sia<br />
Belle epoque<br />
<br />
ritratti tirando fuori la vera anima dei personaggi ripresi<br />
e soprattutto facendo interpretare ad ognuno di loro se<br />
A<br />
distanza di 10 anni dal ritrovamento si è deciso<br />
stessi, nel grande palcoscenico di quella microsocietà ormai<br />
di diffondere e divulgare più possibile tra il gran-<br />
scomparsa.<br />
de pubblico questo patrimonio di arte e cultura<br />
Riprende indistintamente ogni ceto sociale, dal contadino<br />
locale ma allo stesso tempo nazionale per per-<br />
<br />
mettere alla persone di prendere coscienza delle proprie<br />
racconta ogni rito sociale della vita di quella comunità riu- radici culturali, alla ricerca di un passato prossimo, cronoscendo<br />
a dare ad ogni immagine quella originalità e quella logicamente, ma remoto culturalmente nella speranza di<br />
bellezza estetica che caratterizzano tutto il suo operato. suscitare in ognuno un maggior senso di appartenenza alla<br />
Certamente sono immagini ricche da un punto di vista propria comunità e alla propria cultura nella riscoperta del-<br />
semiotico-comunicativo, dove l’osservatore può leggere le radici storiche comuni.<br />
un primo livello più semplice dell’immagine così come può Con questo intento è nato il <br />
<br />
Franchina-Letizia; non poteva che nascere nel paese di<br />
complessi.<br />
Tortorici, set naturale delle numerosissime immagini e dove<br />
<br />
ancora si percepisce quell’atmosfera che tanto ha ispirato<br />
che del soggetto ripreso; infatti il suo stile, la sua estetica, il nostro fotografo; il museo ha trovato la sua sede in un<br />
sono sempre molto riconoscibili, e ci parlano soprattutto <br />
della sua personalità. Le immagini si possono suddividere lontano dalla casa originaria dove Mons. Franchina realizzò<br />
<br />
<br />
reportage o documentaristica.<br />
acquistato dal Comune alcuni anni fa, esso è gestito grazie<br />
all’istituzione museale che ne salvaguardia la tutela e la<br />
valorizzazione attraverso il restauro, l’acquisizione digitale<br />
The museum has found its place in an ancient building, made available<br />
by the municipality, not far from the house where Monsignor e l’archiviazione dell’intero fondo. Inoltre, nel tempo, sono<br />
Franchina made many of his pictures. The photographic heritage has <br />
been purchased by the municipality some years ago and it is managed by a divulgarne il valore.<br />
the museum itself, looking after its conservation and improvement throu-<br />
<br />
photographic expositions and screenings have been organized over the<br />
years to spread its value.<br />
INFO<br />
The Museum is open by appointment only.<br />
Please call 3286590199 or send an e-mail to<br />
info@museofranchina.it<br />
For a virtual visit go to the website<br />
www.museofranchina.it<br />
INFO<br />
Il museo Franchina è visitabile previo appuntamento,<br />
telefonando al numero <br />
o mandando una mail all’indirizzo info@museofranchina.it<br />
Chi invece vuole visitarlo virtualmente può collegarsi<br />
al sito internet www.museofranchina.it<br />
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apr feb12 12