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Mag Aprile 2012 PDF - Mag Magazine

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Spesso ti confronti col mondo della disabilità, hai realizzato<br />

<br />

un progetto sui minori autistici e uno con i ragazzi down.<br />

compleanno di Saddam Hussein. Quale esperienza non potrai Nella disabilità molto spesso c’è un linguaggio esoterico,<br />

<br />

profondo, un linguaggio dei sentimenti. Mi affascina ed è per me<br />

Ho viaggiato in tutto il mondo, senza sentirmi quasi mai una determinante evidenziare la dignità di queste creature che non<br />

<br />

<br />

cose dritte in faccia, senza illusioni. Spesso sono le donne le<br />

protagoniste delle mie storie, forse perché le donne sanno Parlaci di “Mother India school”.<br />

cosa è la compassione, amano incondizionatamente e questo È una scuola itinerante, di vita, di esperienze. In questo periodo<br />

le porta ad essere più aperte. Spesso i miei reportage hanno la base è ancora a Goa, ma potrebbe esserlo in Bangladesh o<br />

denunciato violenze e soprusi, ma anche gioie, nascite e <br />

morte, la vita nella sua completezza è un mistero, non riesco individuali e di gruppo, incontri con giornalisti scrittori e poeti<br />

mai a dimenticarlo. Ho documentato anche la moda qualche del luogo, ho voglia di trasmettere l’India che amo e di far<br />

volta, ma non ho usato mai modelle o modelli o studi e set conoscere la sua grande bellezza e spiritualità, ma anche le sue<br />

<br />

contraddizioni.<br />

A Cuba, la moda fu un pretesto per raccontare quella vita<br />

di tutti i giorni cha avevo amato nel periodo in cui ci avevo<br />

www.motherindiaschool.it<br />

vissuto anni prima, una vita esplosiva, gioiosa, ma anche Parlami dei tuoi ultimi lavori.<br />

lenta e decadente. Poeti, artisti musicisti, lavoratori e famiglie <br />

che avevo conosciuto, che volevo raccontare e l’embargo <br />

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sicuramente! L’Iraq mi è rimasto dentro perché l’ho vissuta venivano operate da chirurghe internazionali, su piccole navi<br />

male. Ho sofferto molto in quei giorni, a parte il reportage <br />

su Saddam e il suo compleanno. Mi sono sentita impotente piccoli villaggi.<br />

davanti a tanto dolore. Le donne, i giovani, i bambini di quel Poi, in Cambogia, sempre con foto e video, ho<br />

paese soffrivano troppo, troppa violenza. Ho incontrato madri documentato nei monasteri la poetica e frugale vita delle<br />

disperate che mi chiedevano di portar con me i loro bambini Nun, suore buddiste, scampate al genocidio di PolPot.<br />

per salvarli dalle atrocità della guerra.<br />

Contemporaneamente sto seguendo con molta passione la<br />

fatica delle donne che lavorano in situazioni molto pesanti.<br />

<br />

Così ho lavorato, con foto e video, sulle Dee della polvere, le<br />

<br />

Ancora oggi ho sempre dentro di me il bisogno di partire E poi, ancora, sto documentando la vita delle “donne scalze”,<br />

e tornare, ogni volta ritorno arricchita da qualcosa, come se occidentali con storie particolari alle spalle e che in India hanno<br />

avessi conquistato una parte di mondo.<br />

trovato rifugio, e poi…tanto altro ancora.<br />

68<br />

apr 12<br />

foto<br />

SENZA<br />

ILLUSIONI<br />

> Bambina distesa nei pressi<br />

della moschea di Haji Ali a Mumbai

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