Mag Aprile 2012 PDF - Mag Magazine

E
difatti “mamma li turchi” si sente di
più nell’Italia, in Italia meridionale -
Sicilia, soprattutto - in quella parte
dei mercanti del mercato-bazar. Ma Istanbul
-
co stradale, più ordinato di quello - diciamo
della penisola più interessata dalla conquista senza far nomi - di una città dell’Italia meri-
operata dagli arabi. Ma non bisogna condionale. Massì.
fondere: molte delle torri di avvistamento Istanbul dà anche una confortevole sensazio-
sono quanto rimane sulle nostre coste delle ne di sicurezza. Sin dal momento dell’arrivo
difese operate nei confronti degli incursori all’aeroporto Ataturk della “metropoli delle
turchi tra sedicesimo e diciassettesimo se- metropoli” del Medio Oriente. Polizia, vigili e
colo. L’Impero Ottomano ha conquistato guardie di frontiera, generalmente, portano
mezza Asia, vi ha imposto una lingua, é stato con proprietà le loro uniformi fresche di
la reale minaccia per Vienna e per Budapest, ferro da stiro. Senza quella sicumera così
diffusa un po’ ovunque a Levante di Trieste.
Palermo araba si riferisce piuttosto agli arabi C’è legalità diffusa, insomma, e la cordialità
provenienti dall’attuale Tunisia - o Maghreb. e la gentilezza paion far parte del DNA di
Hanno dominato e arricchito anche la Sicilia questo forte popolo conquistatore. Mi é ca-
e Palermo, che dire di più. Ma questa é un’alpitato più volte di essere aiutato a reperire
tra storia. Comunque: tra Costantinopoli un posto, una via, un villaggio da volontari
(capitale dell’Impero Romano d’Oriente) e consultati per strada, che a loro volta - via
Italia quale relazione più suggestiva e simbo- telefonino - hanno consultato amici e conolica
dei cavalli di San Marco a Venezia, che scenti. Una specie di GPS umano.
proprio dal Bosforo furono portati come Legalità e senso dello Stato e coscienza di
bottino di guerra nel 1204?
essere un gran popolo discendono dalla sto-
ria e soprattutto dal padre della Turchia mo-
più che storica, punto cruciale dove le abiderna, Mustafa Kemal Atatürk, che vuol poi
tudini e i colori si incontrano, e si fondono. I dire “padre di tutti i turchi”. La sua immagine
tratti recenti della geopolitica hanno messo vi seguirà, a Istanbul. Nel 1923 fondò la re-
pubblica turca dopo aver deposto il sultano
tutti li incontriamo a Istanbul.
Maometto. E di lì, via alle regole della Turchia
Città senza dubbio orientale, con le sue cu- moderna: parità dei sessi, sistema metrico
decimale, alfabeto latino. Turchia forte con
il cielo insieme ai grattacieli, sull’altra riva un partito forte, e democrazia “speciale”, in-
del Bosforo azzurro. E orientale per i sapori, completa. E anche oggi che bussa alle porte
i profumi, gli odori del Gran Bazar giusto dell’Europa (non più così insistentemente
vicino al Ponte di Galata; Orientale per i visi, negli ultimissimi tempi) la Turchia ricorda la
le voci, le ombre, le tende, le coperture, gli sua aperta e continua amicizia con l’Occi-
approcci insistenti (e mai troppo pressanti) dente e la Nato.
gestive and symbolic than the Horses of San Marco, in
- party and a “special” unaccomplished democracy. And
Venice, brought from Bosphorus as war booty in 1204? der guards are, usually, suitably dressed in their freshly even today, while knocking on Europe’s doors (recently,
Istanbul has to be a geographical more than historical ironed uniforms. No trace of the arrogance so popular no more so insistently, indeed) Turkey reminds its open
destination, being a central point where customs and almost everywhere in the East of Trieste. There is legality and uninterrupted friendship with the West and the
colours meet and blend. Recent geopolitics has been scattered, in short, and courtesy and kindness seem to NATO. Meanwhile, the Arab and Islamic world is growing
highlighting every possible aspect of Turkey, and they all be part of the DNA of those powerful conquering pe- up with a full awareness of its geopolitical leadership.
converge on Istanbul. It is undoubtedly an eastern city ople. More than once, it happened to me to be helped Istanbul is more and more a fundamental linchpin insi-
for its domes and the minarets of Sultanhmet, challen-
de Islam, continuously swept up in waves of misunderging
the sky and skyscrapers on the other side of the way, consulting in their turn – by mobile – their friends stood, and sometimes incomprehensible, revolution. The
blue Bosphorus. It is oriental for the tastes, scents and and acquaintances. It is a sort of human GPS. Legality current Turkish President Recep Tayyp Erdogan rules
smells of its Gran Bazaar, just near the Galata Bridge; it and sense of the State, together with the awareness to wisely, keeping the balance on Bosphorus, respectful of
is oriental for its faces, voices, shadows, sunshades, shel- be a great people, come from history and above all from the Islamic essence, without losing sight of the faith in
ters and insistent approaches (never too pressing) of the father of modern Turkey, Mustafa Kemal Atatürk, Ataturk, aware of his political strength and ability and of
merchants of its bazaars. But Istanbul sounds western
the massive economic growth to this day.
image will be following you. In 1923 he founded the Tur- Istanbul is still the centre of History and Landscape, of-
kish Republic after dethroning the sultan Mohammed.
in general terms, so to not to name names). Yes, Istanbul From that moment on, the rules of modern Turkey are the quarter of Beyolu and then let oneself be seduced
also conveys a comfortable sense of safety: just from the set up: equality between the two sexes, metric system, by the restaurants, elegant shops and embassies – so-
moment of the arrival to Ataturk airport, metropolis par Latin alphabet. Turkey is a strong country, with a strong metimes impressive.
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