decanter 2, giugno 2006
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P<br />
mico ma dalla soggettività maschile e<br />
femminile, cioè dal modo in cui i ruoli<br />
definiti socialmente li avvantaggiano e o<br />
li danneggiano. Ciò si riflette in tutti gli<br />
ambiti di vita pubblica e privata (dal lavoro<br />
alla cura di sé e della famiglia).<br />
La conciliazione non riguarda solo<br />
il genere femminile, ma interessa sia gli<br />
uomini che le donne che in diversi ambiti<br />
di vita e di lavoro svolgono azioni specifiche.<br />
Attivare processi di conciliazione<br />
di genere, in termini teorici, significa,<br />
all’interno di una situazione familiare<br />
o d’altre situazioni, attivare procedure<br />
e modalità attive di organizzazione dei<br />
tempi in base alle esigenze di ciascun<br />
individuo, in relazione con il proprio<br />
ambiente sociale e produttivo. Significa,<br />
in sintesi attivare una politica di family<br />
friendly condivisa da tutti i generi e le<br />
organizzazioni d’appartenenza. Una conciliazione<br />
vera è possibile soltanto quando<br />
tutte le sottodimensioni politiche e<br />
sociali sono realizzabili soggettivamente<br />
da individui che promuovono azioni di<br />
equilibrio sociale. Realizzare politiche<br />
di conciliazione significa anche rimuovere<br />
tutte le condizioni che ostacolano le<br />
manifestazioni di libertà e di espressione<br />
dell’individuo. La conciliazione di gene-<br />
re deve riuscire a liberare la donna da<br />
molti ostacoli che impediscono di attuare<br />
le singole espressioni del sé. Espressione<br />
del sé che significa manifestare e<br />
gestire liberamente i vari tempi sociali,<br />
produttivi e personali. Conciliare i tempi<br />
di vita e di lavoro per le donne deve<br />
significare soprattutto riuscire a liberarsi<br />
da vincoli atavici che l’hanno relegata<br />
per anni in un ruolo subalterno al genere<br />
maschile. Da anni, la donna è riuscita ad<br />
emanciparsi ed a svolgere attività e ruoli<br />
sempre più diversificati. Nel lavoro, la<br />
donna riesce ad esprimere creatività ed<br />
innovazione nelle soluzioni produttive.<br />
È sempre più presente nelle dinamiche<br />
del mercato del lavoro. La presenza<br />
femminile nel mercato del lavoro negli<br />
ultimi anni è notevolmente aumentato<br />
con uno sviluppo anche discreto della<br />
presenza femminile in ruoli di responsabilità.<br />
Le strutture pubbliche devono facilitare<br />
la realizzazione delle politiche di<br />
conciliazione vita-lavoro, attraverso una<br />
programmazione del territorio che sia in<br />
grado di soddisfare le singole esigenze e<br />
bisogni provenienti dalle famiglie e dagli<br />
individui.<br />
Le amministrazioni pubbliche devono<br />
essere in grado di poter programmare le<br />
politica e società<br />
modalità di gestione e di organizzazione<br />
dei tempi attraverso:<br />
1. L’organizzazione di servizi per<br />
l’infanzia (scuole materne) adeguati;<br />
2. La gestione del tempo libero<br />
come attività indispensabile per equilibrare<br />
i tempi di vita familiare e di<br />
vita lavorativa – utilizzando strumenti<br />
innovativi di organizzazione del tempo<br />
come la banca del tempo;<br />
3. La realizzazione di servizi per<br />
gli anziani o per le persone in difficoltà,<br />
in modo da aiutare le famiglie a<br />
risolvere problemi di cura che impediscono<br />
strutturalmente, soprattutto in<br />
alcune realtà del meridione, lo sviluppo<br />
di carriere o l’accesso al mercato<br />
del lavoro;<br />
4. La gestione di servizi urbani<br />
efficienti che riescono a facilitare i<br />
tempi di percorrenza fra il luogo di<br />
residenza e il posto di lavoro;<br />
5. La realizzazione di asili nido,<br />
per aiutare gli individui, soprattutto le<br />
donne, a svolgere con maggiore serenità<br />
la propria vita lavorativa.<br />
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