decanter 2, giugno 2006
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P<br />
gia pulita. Ed ecco allora il sorgere del<br />
nuovo business. Chiaramente la parte di<br />
energia pulita da produrre dovrà essere<br />
la meno costosa, ed ecco allora la scelta<br />
dell’eolico fra le fonti rinnovabili.<br />
L’ambientalismo sembra essere allora<br />
la nuova moda (in termini di spostamento<br />
e valorizzazione di capitali)<br />
perciò anche il movimento ambientalista<br />
è disorientato e rimane interdetto<br />
nel vedersi piantato nel proprio giardino<br />
un nuovo Aereogeneratore (Torretta<br />
energetica, altezza 100 mt. lungh. Pala<br />
50 mt. lungh. Tot 150 mt., potenza 3<br />
megawatt) e poi un altro in quello del<br />
vicino, e poi ancora un altro fino a 26<br />
in un comune per un totale di circa 100<br />
megawatt e poi 80 nel comune vicino e<br />
poi a perdita di orizzonte una fila ininterrotta<br />
di Aereogeneratori.<br />
Il movimento ambientalista sconta<br />
qualche momento di evidente imbarazzo,<br />
non si oppone, ma sente un disagio<br />
che cresce. Qualcosa che nasce dalla<br />
consapevolezza che il troppo stroppia,<br />
manca un equilibrio tra il fabbisogno<br />
del mio Comune, circa 40 megawatt, e<br />
quello che dovrebbe produrre il Parco<br />
Eolico (120 megawatt), forse manca una<br />
distribuzione dei carichi e dei privilegi.<br />
È urgente una riflessione: possibile<br />
che dopo aver consumato chilometri di<br />
parole sulle energie rinnovabili lo stesso<br />
movimento debba dire basta all’eolico?<br />
Diventa, quindi, anche difficile spiegare<br />
perchè la Regione Sardegna debba<br />
negare gli aereogeneratori vedendoli<br />
come una minaccia per il territorio e<br />
la regione Basilicata debba, e ne diamo<br />
merito, affrontare la questione con una<br />
legge che limita la loro istallazione in<br />
alcune aree e deregolamentare le altre.<br />
Per questo non è accettabile che tutta<br />
la questione, che muove centinaia di<br />
migliaia di euro, sia fatta per mezzo di<br />
trattativa privata tra il Sindaco e le società<br />
interessate e che il tutto passi solo<br />
attraverso la Valutazione di Impatto<br />
Ambientale (V.I.A.) e dai vincoli di carattere<br />
generale.<br />
Bisogna sganciare le amministrazioni<br />
locali dai ricatti economici e coinvolgere<br />
le comunità interessate, il varo di<br />
un Piano Energetico Regionale che assegni<br />
il carico sopportabile dai territori<br />
risulta, in questo contesto, una esigenza<br />
inderogabile.<br />
Se l’estensione dell’eolico in Basilicata<br />
genera questi interrogativi ne discende<br />
la necessità di una attenta rifles-<br />
politica e società<br />
sione tra le comunità e le forze politiche<br />
che guardi a tutto il settore energetico,<br />
dal petrolio all’eolico, come fattore strategico<br />
ma senza produrre scempi, assegnando<br />
quote a tutte le fonti rinnovabili,<br />
anche le meno appetibili, e soprattutto<br />
facendo del risparmio energetico la prima<br />
fonte di produzione di energia. Occorre<br />
adeguare l’estrazione, la produzione<br />
e il risparmio energetico ai parametri<br />
imposti da Kyoto adeguandosi ai limiti<br />
dello sviluppo sostenibile e controllare,<br />
se necessario limitare, l’eventuale surplus<br />
energetico anche se si tratta di energia<br />
prodotta da fonte rinnovabile.<br />
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