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decanter 2, giugno 2006

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Editoriale<br />

Economia “allarme rosso”<br />

‹Antonio Califano›<br />

Rubrica<br />

Donne e istituzioni: qualche buona notizia<br />

‹Anna Maria Riviello›<br />

2<br />

laboratorio della sinistra lucana<br />

Politica e società<br />

Dopo le elezioni quello che il centrosinistra non vede<br />

‹Piero Di Siena›<br />

“Voglio una Basilicata che somigli a se stessa”<br />

Intervista al Presidente Vito De Filippo<br />

‹Anna Maria Riviello›<br />

Innovazione e sviluppo locale<br />

‹Francesco Cellini›<br />

Il tempo e le politiche di conciliazione<br />

‹Antonio Sanfrancesco›<br />

Protocollo di Kyoto tra opportunità e illusioni<br />

‹Lidia Consiglio, Sonia Mastropierro,<br />

Graziano Antonio Pizzichillo›<br />

Eolico? Si Grazie, ma …<br />

‹Gervasio Ungolo›<br />

Paesaggi del vento<br />

E se le pale fossero monumenti?<br />

‹Vincenzo Di Siena›<br />

Non solo pena<br />

‹Maria Pia Giuffrida›<br />

LʼIntervista<br />

“Grazie Melfi...”<br />

Intervista a Gianni Rinaldini<br />

‹Giuseppe Rolli›<br />

Il futuro del settore auto in Basilicata<br />

‹Giuseppe Cillis›<br />

Cultura<br />

La pittura di Gerardo Cosenza.<br />

Ricordo di un viaggio a “stelle e strisce”<br />

‹Rino Cardone›<br />

“Al pomposo, preferisco il giocoso”<br />

La poesia di Francesco Sorrentino<br />

‹Giancarlo Tramutoli›<br />

Il fantastico ad Agromonte<br />

Le ceramiche di Pina Ferrara<br />

‹Domenico Petrocelli›<br />

Sinisgalli l’inattuale<br />

‹Faber Fabbris›<br />

Musica, cinema, libri<br />

Il racconto<br />

La parabola dell’ottimismo<br />

‹Giuseppe Lombardi›<br />

SudPosizioni<br />

Mezzogiorno e Mediterraneo di fronte alle sfide<br />

dell’economia reale<br />

‹Sergio Vellante›<br />

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59<br />

r<br />

Donne e istituzioni:<br />

qualche buona notizia<br />

In questa legislatura, con ogni probabilità,<br />

avremo finalmente le norme<br />

di garanzia per la rappresentanza, meglio<br />

note con il nome di “quote rosa”.<br />

Si è impegnato per questo Romano<br />

Prodi nel suo discorso programmatico<br />

al Senato, ne sostengono la necessità<br />

molti esponenti autorevoli del centrosinistra.<br />

La presenza a tutti i livelli di competenze,<br />

saperi, lavoro femminile è<br />

molto evidente nella società. Meno<br />

evidente nei luoghi dove si esercitano<br />

poteri: economici, finanziari, istituzionali.<br />

Le Istituzioni democratiche però<br />

sono il luogo delegato dai cittadini alla<br />

gestione dei poteri previsti dalla Costituzione,<br />

per questo la scarsità della<br />

presenza femminile è un problema più<br />

grave. Una forte presenza femminile<br />

nelle assemblee elettive e negli esecutivi,<br />

è il necessario approdo di un lungo<br />

processo che ha realizzato l’uguaglianza<br />

tra uomini e donne. Da questo<br />

nasce la possibilità di far agire la differenza.<br />

La conquista di un’autonoma<br />

soggettività femminile non è stata una<br />

faccenda che ha riguardato una parte<br />

seppur cospicua dell’umanità ma un<br />

conflitto fecondo di civilizzazione,<br />

per questo è importante per tutti che le<br />

donne superino rispetto al campo della<br />

politica il doppio inganno dell’estraneità<br />

e dell’omologazione. La fase non<br />

è favorevole, trionfa l’omologazione,<br />

si afferma lo schema dell’affidamento<br />

al capo, la fedeltà più del merito. Non<br />

stiamo vivendo un periodo di espansione<br />

e di crescita della nostra democrazia,<br />

basti ricordare che abbiamo<br />

recentemente votato senza poter scegliere<br />

i candidati. Il NO alla riforma<br />

costituzionale voluta dalle destre, po-<br />

La Rubrica<br />

ANNA MARIA RIVIELLO<br />

trebbe essere l’inizio di un’inversione<br />

di tendenza.<br />

Intanto in Basilicata, dalle ultime<br />

elezioni politiche è venuto un segnale<br />

importante. Rifondazione comunista ha<br />

eletto due donne Angela Lombardi ed<br />

Anna Maria Palermo, rispettivamente<br />

alla Camera ed al Senato, facendo della<br />

scelta di genere una proposta di rinnovamento.<br />

Si deve certamente all’intelligenza<br />

politica del segretario Giacomo<br />

Schettini e insieme alla qualità di queste<br />

due donne giovani, diverse ma entrambe<br />

portatrici di un impegno autentico<br />

e generosamente vissuto. Non è il solo<br />

segnale a sinistra. Ci sono presenze importanti<br />

in Consiglio regionale, Emila<br />

Simonetti con una lunga militanza nel<br />

movimento delle donne e Maria Antezza<br />

eletta Presidente del Consiglio<br />

Regionale e nei consigli comunali, a<br />

cominciare da Matera e donne Sindaco.<br />

Si pensi alla significativa esperienza<br />

appena conclusa di Antonietta Botta<br />

a Lavello. Molte sono le questioni che<br />

questa nuova classe dirigente femminile<br />

dovrà affrontare. Ci torneremo. Mi<br />

limito per ora a segnalarne una: forse<br />

il più silenzioso ma devastante processo<br />

sociale in atto nel Mezzogiorno, la<br />

rinuncia delle giovani donne a cercare<br />

lavoro nella disperazione di trovarlo, la<br />

dissipazione di intelligenze, ripiegate,<br />

confinate nelle nuove prigioni allestite<br />

dai reality show: invece del discorso, il<br />

pettegolezzo virtuale. Si tratta insomma<br />

di ricominciare dalla più classica<br />

battaglia di emancipazione, il diritto al<br />

lavoro, anche per non disperdere quell’uguaglianza<br />

che ha reso possibile<br />

iscrivere la libertà femminile nell’orizzonte<br />

simbolico del nostro tempo.

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