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decanter 2, giugno 2006

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Politica<br />

e società<br />

Dopo le elezioni<br />

quello che il centrosinistra non vede<br />

PIERO DI SIENA<br />

Il risultato delle elezioni politiche e amministrative conferma la forza dell’Unione<br />

ma mette in evidenza molti punti di criticità. Il crollo dell’Udeur e il logoramento dei<br />

consensi della Margherita ci dicono di un elettorato di centro che si sposta a destra.<br />

Più grande la flessione nel Materano tra il 2005 e il <strong>2006</strong><br />

Non c’è alcun dubbio che se si guardano i dati delle elezioni<br />

politiche del <strong>2006</strong> non è difficile affermare che il centrosinistra<br />

in Basilicata continua a stare in buona salute. Certamente<br />

il 60,1 alla Camera e il 60,4 al Senato sono sette punti<br />

in meno rispetto al 67,1 per cento delle elezioni regionali. Ma<br />

a parte il fatto che, in linea con le tendenze nazionali anche<br />

in Basilicata, vi è stato un tasso di partecipazione al voto di<br />

gran lunga superiore a quello del 2005, frutto quasi per intero<br />

della mobilitazione prodotta dalla campagna mediatica della<br />

destra, bisogna anche aggiungere che le percentuali raggiunte<br />

dai partiti dell’Unione sono - sia alla Camera che al Senato -<br />

superiori al 54,8 per cento raggiunto dallo stesso arco di forze<br />

nel voto proporzionale per la Camera nel 2001.<br />

Le elezioni amministrative di <strong>giugno</strong> hanno confermato<br />

questo buono stato di salute. Se si fa eccezione dal risultato di<br />

Melfi, la conquista di Policoro e Scanzano nel Metapontino,<br />

quella di Francavilla sul Sinni, dimostrano come sul piano locale<br />

anche alcune delle poche roccaforti della destra passano<br />

al centrosinistra. Anche nel Melfese il grande successo del<br />

centrosinistra guidato da Antonio Placido a Rionero, il fatto<br />

che a Lavello l’Unione sia riuscita a respingere l’attacco della<br />

destra, nonostante la defezione di una parte importante della<br />

Margherita, la riconferma di Maschito e Ginestra mutano a<br />

vantaggio del centrosinistra la mappa del potere locale.<br />

Un giudizio più articolato naturalmente va dato se si guarda<br />

ai risultati dei singoli partiti. I Ds possono con soddisfazione<br />

rivendicare di aver strappato la palma di primo partito a Forza<br />

Italia al Senato (19,9 contro 19,4). La Margherita denuncia un<br />

tendenziale logoramento dei consensi, confermato dallo stato<br />

di vera e propria balcanizzazione con cui le sue organizzazioni<br />

locali si sono presentate all’appuntamento delle amministrative.<br />

Rifondazione comunista ha un grande successo e<br />

può, legittimamente, rivendicare il merito di garantire da sola<br />

la presenza delle donne nelle istituzioni, dalla Regione al Parlamento.<br />

Risulta poi assolutamente non scalfita nei consensi<br />

dal voto disgiunto (Ds al Senato e Rifondazione alla Camera)<br />

annunciato da alcune organizzazioni di massa a cominciare<br />

dalla Fiom: segno evidente che tali scelte hanno riguardato<br />

gruppi dirigenti ristretti ma senza alcuna penetrazione in strati<br />

più ampi dell’elettorato. L’Udeur crolla dall’11,1 per cento<br />

delle elezioni regionali al 4,8 delle elezioni sia per la Camera<br />

che per il Senato.<br />

Particolarmente anomalo poi appare il risultato dell’Ulivo<br />

alla Camera rispetto all’andamento del voto nelle altre regioni.<br />

Sembra non esserci nessun valore aggiunto rispetto alla<br />

somma dell’influenza elettorale dei Ds e della Margherita.<br />

Anzi se si sommano le percentuali dei Socialdemocratici e<br />

dei Cristiani Uniti, che avevano liste al Senato ma non alla<br />

Camera, si potrebbe addirittura dire che l’Ulivo ha subito<br />

una sia pur leggerissima flessione rispetto alle singole forze<br />

di riferimento. Certo è che in Basilicata si è manifestata una<br />

curiosità aritmetica molto particolare, e cioè che la percentuale<br />

dell’Ulivo alla Camera corrisponde fin nei decimali alla<br />

somma della percentuale di Ds e Margherita al Senato (19,9<br />

e 15,4 contro 35,3 sul piano regionale; 22,4 e 11,4 contro il<br />

33,8 in provincia di Matera; 18,6 e 17,5 contro il 36,1 in provincia<br />

di Potenza).<br />

Se si confrontano poi i dati delle politiche con le regionali<br />

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