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decanter 2, giugno 2006

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P<br />

esaltato un carattere più giocoso dell’aerogeneratore,<br />

oggetto meccanico proprio<br />

del processo di produzione energetica,<br />

ma percettivamente estraneo al paesaggio.<br />

Ne risulta un’immagine di uno<br />

“shanghai” nel vento, non dissimili dai<br />

“tossing sticks”, installazioni artistiche<br />

eseguite dall’inglese Andy Goldsworthy<br />

all’inizio degli anni ’80.<br />

La stabilità è data da un sistema strutturale<br />

detto Tensegrity, acronimo coniato<br />

da Richard Buckminster Fuller dalla<br />

contrazione di “tension + integrity”. Il<br />

primo a sperimentare tali strutture è stato<br />

lo scultore statunitense Kenneth Snelson<br />

che ne ha eseguiti diversi esemplari di<br />

dimensioni anche molto grandi. La particolarità<br />

di questo sistema sta nel fatto<br />

che non vi è contatto diretto tra le aste<br />

compresse. Le sollecitazioni sono sempre<br />

trasmesse attraverso i cavi.<br />

Questa struttura ha un’elasticità intrinseca<br />

che, oltre ad assorbire bene le<br />

sollecitazioni impresse da turbolenze<br />

di corrente o dalla rotazione della navicella,<br />

permette all’intero organismo di<br />

muoversi leggermente assecondando le<br />

sollecitazioni del vento.<br />

Il punto di ancoraggio a terra e il punto<br />

di attacco del rotore possono distare anche<br />

diversi metri tra loro. In questo modo si<br />

ottimizza la posizione degli uni in funzione<br />

dei dati geologici e dell’accessibilità e<br />

quella degli altri in funzione dei dati anemometrici<br />

e della visibilità da lontano.<br />

La flessibilità di questa struttura risponde<br />

a morfologie anche dissimili tra<br />

loro così il suo inserimento si risolve facilmente<br />

anche in luoghi molto diversi<br />

da quello in esame.<br />

Note<br />

1 Progetto partecipante al concorso “Paesaggi<br />

del vento” sull’area di Pescopagano<br />

(novembre-dicembre 2001) e pubblicato su<br />

E. Zanchini (a cura di), Paesaggi del vento,<br />

Roma 2002.<br />

Gruppo di progettazione: Vincenzo Di Siena,<br />

Stefan Pollak (capogruppo), Paolo Russo,<br />

Francesca Rossi, Sandro Sancineto, Giulia<br />

Fiocca.<br />

Consulenti: Luigi Rebecchini, Jacopo Parenti.<br />

“Tossing sticks”, di Andy Goldsworthy<br />

a cui si ispira il progetto illustrato nelle<br />

immagini precedenti.<br />

politica e società<br />

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