e la - Rivista IDEA
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aggressivi derivano da frustrazioni,<br />
depressione, timore abbandonico<br />
e necessità di accudimento.<br />
Nell’ambito del<strong>la</strong> macroarea del<strong>la</strong><br />
psicologia investigativa all’Istituto<br />
superiore di tecniche investigative<br />
dell’Arma sono in corso studi e ap -<br />
profondimenti sugli interventi per<br />
favorire il riconoscimento de l<strong>la</strong><br />
violenza domestica e così valutare<br />
il pericolo immediato esaminando<br />
i fattori di alto rischio al fine di programmare<br />
un piano di sicurezza<br />
interdisciplinare. Gli attori istituzionali<br />
preposti al<strong>la</strong> prima accoglienza<br />
delle donne vittime di violenza<br />
sono molteplici e il rivolgersi<br />
a una determinata struttura piuttosto<br />
che a un’altra varia a se conda<br />
del percorso scelto dal<strong>la</strong> donna<br />
stessa: esso è accidentato, fatto di<br />
tentativi ed er rori, ostaco<strong>la</strong>to o in -<br />
centivato dal<strong>la</strong> risposte che <strong>la</strong><br />
donna riceve. Va sottolineato che<br />
<strong>la</strong> vittima di violenza, quando<br />
emerge dal<strong>la</strong> condizione di iso<strong>la</strong>mento<br />
e si rivolge a qualcuno, non<br />
sempre ha una comprensione<br />
chiara del<strong>la</strong> violenza subìta, del<br />
suo essere vittima e delle responsabilità<br />
soggettive e oggettive.<br />
Pertanto è centrale il sostegno a<br />
va ri livelli che può ricevere in se -<br />
guito al<strong>la</strong> sua richiesta di aiuto.<br />
La donna che ha subìto violenza<br />
può rivolgersi alle seguenti istituzioni:<br />
centro antiviolenza; ginecologo/medico<br />
di fiducia; ambu<strong>la</strong> to -<br />
rio Asl; pronto soccorso ospedaliero;<br />
associazioni di tute<strong>la</strong> e assisten-<br />
za del<strong>la</strong> donna; servizi sociali del<br />
Comune di appartenenza; For ze di<br />
polizia. In tema di in terventi a so -<br />
stegno del<strong>la</strong> vittima, è fondamentale<br />
<strong>la</strong> valutazione del “rischio di<br />
recidiva”: <strong>la</strong> possibilità di quantificarlo<br />
rappresenta un passo avanti<br />
per prevenire l’esca<strong>la</strong>tion del<strong>la</strong> violenza.<br />
Le linee guida consistono in:<br />
• individuare i fattori che hanno<br />
por tato una persona ad agire violentemente<br />
in passato e determinare<br />
se questi o altri fattori potrebbero<br />
portare in futuro questa persona<br />
a prendere decisioni simili;<br />
• adottare strategie di intervento<br />
de terminate in base al rischio;<br />
• adottare misure caute<strong>la</strong>ri quali<br />
forme alternative al<strong>la</strong> detenzione<br />
do po un’eventuale condanna;<br />
• migliorare una comprensione co -<br />
mune del caso attraverso l’uso di<br />
un linguaggio condiviso.<br />
Esiste una procedura per <strong>la</strong> valutazione<br />
del rischio di recidiva del<br />
comportamento violento (sviluppato<br />
in Canada da Kropp e Hart nel<br />
1996), denominata Sara (“Spousal<br />
assault risk assessment”), usata da<br />
polizia, magistratura e servizi so -<br />
ciali. In Italia è in fase di sperimentazione<br />
grazie al progetto europeo<br />
“Daphne”. Tale strumento è assai<br />
utile sia al<strong>la</strong> giustizia penale (indagini,<br />
misure caute<strong>la</strong>ri, ordine di al -<br />
lontanamento, riesame, affidamento<br />
ai servizi sociali, ecc.) sia a<br />
quel<strong>la</strong> civile (affidamento, sospensione<br />
o decadenza del<strong>la</strong> potestà<br />
genitoriale, incontri protetti) nonché<br />
a trattamento, consulenza<br />
legale, e ducazione e formazione.<br />
Tale metodo non è un test psicometrico,<br />
bensì una “checklist” che<br />
orienta al<strong>la</strong> valutazione del rischio<br />
i cui fattori da prendere in considerazione<br />
sono i seguenti.<br />
1. Gravi violenze fisiche e/o sessuali<br />
(per violenze gravi si intendono<br />
quelle che mettono in serio<br />
pericolo <strong>la</strong> vita del<strong>la</strong> vittima e quelle<br />
che causano lesioni che richiedono<br />
cure mediche).<br />
2. Gravi minacce di violenza, ideazione<br />
o intenzione di agire con violenza<br />
(minacce di fare del male, di<br />
morte o fatte con un’arma, pensieri<br />
omicidi persistenti, pianificazione<br />
o impulsi omicidi o di violenza<br />
e piani per fare del male).<br />
3. Esca<strong>la</strong>tion sia del<strong>la</strong> violenza fisica/sessuale<br />
vera e propria e sia<br />
delle minacce/ideazioni o intenzioni<br />
di agire tali violenze (si incrementano<br />
cioè nel tempo in termini<br />
sia di frequenza che di gravità).<br />
4. Vio<strong>la</strong>zione delle misure caute<strong>la</strong>ri<br />
o interdittive (nell’ambito delle<br />
misure caute<strong>la</strong>ri coercitive personali<br />
prescritte: divieto di espatrio,<br />
obbligo di presentazione al<strong>la</strong> polizia<br />
giudiziaria, divieto o obbligo di<br />
dimora, arresti domiciliari, obbligo<br />
di allontanamento dal<strong>la</strong> casa familiare,<br />
custodia caute<strong>la</strong>re in carcere,<br />
o in luogo di cura; invece, per<br />
quan to concerne le misure interdittive,<br />
si fa riferimento a so -<br />
spensione dall’esercizio del<strong>la</strong> potestà<br />
genitoriale, sospensione dall’esercizio<br />
di un pubblico ufficio o<br />
servizio, divieto temporaneo di<br />
esercitare determinate attività professionali<br />
o imprenditoriali. In am -<br />
bito civile: vio<strong>la</strong>zione dell’ordine<br />
di protezione contro gli abusi e -<br />
messo in sede civile, sospensione<br />
del<strong>la</strong> potestà genitoriale, decadenza<br />
del<strong>la</strong> potestà genitoriale. Tali<br />
mi sure penali e/o civili devono es -<br />
sere state applicate a seguito del<strong>la</strong><br />
violenza intrafamiliare o in prevenzione<br />
di una recidiva specifica).<br />
5. Atteggiamenti negativi nei confronti<br />
delle violenze interpersonali<br />
e intrafamiliari (atteggiamenti so -<br />
cio-politici, religiosi, culturali o<br />
credenze personali che incoraggiano,<br />
scagionano, giustificano o mi -<br />
nimizzano il comportamento abusivo,<br />
di controllo e violento, <strong>la</strong> ge -<br />
losia e il senso di possesso, nonché<br />
negazione o minimizzazione del<strong>la</strong><br />
maggior parte dei comportamenti<br />
violenti, negazione di ogni responsabilità<br />
personale del<strong>la</strong> gran parte<br />
delle azioni violente passate, ad<br />
esempio colpevolizzazione del<strong>la</strong><br />
vittima o di altre persone).<br />
6. Precedenti penali (se il soggetto<br />
risulti condannato o imputato per<br />
altri reati non legati al<strong>la</strong> violenza<br />
domestica nei confronti del<strong>la</strong> partner<br />
o per violenza fisica o sessuale<br />
agita o tentata, incluso l’uso di<br />
armi, nei confronti di membri del<strong>la</strong><br />
famiglia esclusa <strong>la</strong> partner, conoscenti<br />
o estranei, nonché per reati<br />
contro <strong>la</strong> proprietà, contro l’ordine<br />
pubblico, legati all’uso di sostanze<br />
alcoliche e/o stupefacenti e per <strong>la</strong><br />
vio<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> libertà condizionale<br />
o di misure caute<strong>la</strong>ri coercitive<br />
o di misure interdittive).<br />
7. Problemi re<strong>la</strong>zionali (separazione<br />
dal partner o elevata conflittualità<br />
nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione attuale o in<br />
quelle precedenti).<br />
8. Status occupazionale o problemi<br />
finanziari (disoccupazione cronica,<br />
<strong>la</strong>voro instabile e gravi problemi<br />
finanziari).<br />
9. Abuso di stupefacenti, alcol o<br />
È fondamentale<br />
<strong>la</strong> valutazione<br />
del rischio<br />
di recidiva del<br />
comportamento<br />
violento<br />
per sventare<br />
i rischi più<br />
gravi per<br />
l’incolumità<br />
delle persone<br />
me dicinali che abbiano compromesso<br />
le funzioni sociali quali<br />
salute, re<strong>la</strong>zioni, <strong>la</strong> voro, problemi<br />
con <strong>la</strong> giustizia, ecc.<br />
10. Disturbi mentali (“segnali di<br />
grave ma<strong>la</strong>ttia mentale” quali ma -<br />
nie, allucinazioni, demenza, de -<br />
pressioni gravi, ansia; “segnali di<br />
di sturbo del<strong>la</strong> personalità” quali<br />
rabbia cronica, impulsività o inabilità<br />
comportamentale; “segnali di<br />
minacce, ideazione e intenzione di<br />
suicidio” come pensieri, impulsi o<br />
pianificazioni di suicidio o di autolesionismo;<br />
se ha ottenuto cure<br />
psicologiche o psichiatriche, fra cui<br />
medicinali o terapie ovvero se sia<br />
stata rilevata <strong>la</strong> presenza di sintomi<br />
psichiatrici).<br />
16 febbraio 2012 Ü 23