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e la - Rivista IDEA

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SARANNO LE COMPAGNIE A ESSERE MESSE IN DISCUSSIONE?<br />

Non si capisce bene a chi possano<br />

giovare le liberalizzazioni,<br />

o presunte tali, che il decreto<br />

“Crescitalia” vorrebbe introdurre per<br />

le carrozzerie. I consumatori<br />

(automobilisti) dovranno rivolgersi al<br />

carrozziere indicato dal<strong>la</strong> compagnia<br />

assicurativa. Se invece preferiranno<br />

il proprio carrozziere di fiducia<br />

dovranno accettare una decurtazione<br />

del 30 per cento del risarcimento<br />

riconosciuto. Più che una norma<br />

di liberalizzazione, appare un<br />

provvedimento che costringe<br />

l’automobilista a rivolgersi al<strong>la</strong> rete<br />

di carrozzerie legate alle compagnie<br />

assicurative. In Italia operano<br />

17.000 imprese, ma solo<br />

il 27% dell’intera p<strong>la</strong>tea nazionale<br />

è fiduciaria di una compagnia<br />

assicurativa. Questa operazione<br />

danneggerebbe quindi il restante<br />

73% di aziende indipendenti.<br />

Da anni le compagnie spingono in<br />

questa direzione e non a caso l’Italia<br />

è il Paese in Europa in cui si fa più<br />

ricorso all’indennizzo diretto:<br />

attualmente copre il 40% dei danni<br />

al<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>zione. Eppure,<br />

come dimostrano molte analisi<br />

indipendenti, i costi assicurativi<br />

nel resto dell’Europa sono molto più<br />

contenuti: le tariffe Rc auto italiane<br />

tradizionale (risarcimento<br />

corrisposto dal<strong>la</strong> compagnia<br />

del responsabile).<br />

Pertanto i dispositivi<br />

finalizzati al risarcimento<br />

del danno riferibili ai due<br />

sistemi (il risarcimento<br />

per equivalente<br />

e il risarcimento in forma<br />

sono il doppio del<strong>la</strong> media europea<br />

e negli ultimi dieci anni sono<br />

aumentate del 150 per cento.<br />

Perché l’indennizzo diretto<br />

è contrario a qualsiasi forma<br />

di liberalizzazione? Perché modifica<br />

in modo sostanziale il rapporto<br />

fra carrozzeria e cliente, sostituendo<br />

a quest’ultimo <strong>la</strong> compagnia<br />

di assicurazione. La tito<strong>la</strong>rità<br />

del preventivo, dell’incarico<br />

al<strong>la</strong> riparazione e del<strong>la</strong> garanzia<br />

passerebbero di fatto dal cliente al<strong>la</strong><br />

compagnia con due effetti negativi:<br />

il cliente non avrebbe più <strong>la</strong> libertà<br />

di scegliere e <strong>la</strong> carrozzeria si<br />

troverebbe a fronteggiare non più<br />

il libero mercato, bensì un cartello<br />

control<strong>la</strong>to dalle compagnie di<br />

assicurazione. Senza dimenticare che<br />

questo provvedimento violerebbe<br />

anche <strong>la</strong> sentenza del<strong>la</strong> Corte<br />

costituzionale numero 180/2009 che<br />

prevede che il risarcimento diretto<br />

(al cui interno si colloca l’indennizzo<br />

in forma specifica) sia facoltativo<br />

e non possa essere obbligatorio.<br />

Ci si trova di fronte a una vera e<br />

propria alterazione dei princìpi del<strong>la</strong><br />

concorrenza e i presunti risparmi<br />

delle assicurazioni sono un vero<br />

e proprio alibi. I costi dei sinistri<br />

incidono sui bi<strong>la</strong>nci delle compagnie<br />

specifica) devono agire<br />

con pari dignità, evitando<br />

cioè che <strong>la</strong> promozione<br />

diretta e/o indiretta<br />

dell’uno o dell’altro possa<br />

alterare tale contesto<br />

di facoltatività,<br />

pregiudicando così nei<br />

fatti <strong>la</strong> libera scelta<br />

dell’assicurato.<br />

Com’è noto, <strong>la</strong> forma<br />

specifica prevede che<br />

l’assicurato che deve<br />

essere risarcito del danno<br />

alle cose subìto in seguito<br />

a un incidente stradale,<br />

invece di ricevere<br />

l’equivalente del costo<br />

per il 10%, il costo del carrozziere<br />

(costo del personale) incide per il<br />

4% e <strong>la</strong> manodopera costa dai 30<br />

ai 60 euro nelle carrozzerie italiane,<br />

a seconda che si tratti di officine<br />

indipendenti o concessionarie.<br />

Solo <strong>la</strong> Grecia si colloca su tariffe<br />

inferiori, mentre <strong>la</strong> Germania<br />

veleggia verso gli 80 euro annui.<br />

È impossibile anche agire sul costo<br />

del ricambio perché anche in questo<br />

settore le compagnie hanno al<strong>la</strong>rgato<br />

<strong>la</strong> loro sfera d’interesse, imponendo<br />

al carrozziere l’acquisto del ricambio<br />

presso officine convenzionate.<br />

Pertanto i tre presidenti regionali dei<br />

carrozzieri, Gianfranco Canavesio<br />

(Confartigianato), Saverio<br />

Mercadante (Cna) e Umberto Eu<strong>la</strong><br />

(Casartigiani), hanno invitato<br />

i par<strong>la</strong>mentari piemontesi<br />

e i rappresentanti istituzionali del<strong>la</strong><br />

Regione Piemonte a una conferenza<br />

stampa per illustrare nei dettagli<br />

<strong>la</strong> situazione al fine di difendere <strong>la</strong><br />

libertà imprenditoriale del<strong>la</strong> categoria<br />

ed evitare di mettere in ginocchio le<br />

1.932 imprese piemontesi del settore<br />

e a rischio i 5.200 addetti (senza<br />

considerare le centinaia di aziende<br />

dell’indotto). Una volta tanto<br />

saranno le compagnie<br />

a essere messe in discussione?<br />

del<strong>la</strong> riparazione, dal<strong>la</strong> sua<br />

compagnia di assicurazione<br />

riceva <strong>la</strong> riparazione<br />

del danno.<br />

In merito si evidenzia che,<br />

nei contratti assicurativi<br />

che prevedono <strong>la</strong><br />

Segue a pag. 42

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