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e la - Rivista IDEA

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ingrazio i colleghi consiglieri<br />

del Pdl che mi hanno indicato<br />

come capogruppo. Una scelta<br />

presa dal gruppo consiliare, pienamente<br />

condivisa dal partito e<br />

comunicata poi a tutte le forze<br />

del centro-destra. Mi hanno<br />

fatto molto piacere gli auguri di<br />

buon <strong>la</strong>voro ricevuti dall’assessore<br />

regionale Alberto Cirio, dal<br />

senatore Tomaso Zanoletti, dal<br />

vicepresidente del<strong>la</strong> Provincia,<br />

Giuseppe Rossetto e da tutti gli<br />

amici del centro-destra. La considerazione<br />

e <strong>la</strong> stima del<strong>la</strong> mia<br />

gente sarà il carburante di cui avrò bisogno per mandare avanti con<br />

forza il gruppo consiliare. Una lieta sorpresa sono stati gli auguri di<br />

buon <strong>la</strong>voro giunti dal sindaco, Maurizio Marello, che mi hanno confermato<br />

che <strong>la</strong> correttezza e <strong>la</strong> reciproca stima vanno al di là degli<br />

schieramenti politici. Diventare capogruppo è un onore, ma anche un<br />

onere. Sono onorato di ricoprire questo incarico, ma so anche che il<br />

<strong>la</strong>voro da fare sarà moltissimo. L’onore è dato, in cuor mio, dal fatto di<br />

coordinare un gruppo consiliare che rappresenta più del 50% del<strong>la</strong><br />

popo<strong>la</strong>zione albese, tanti sono gli elettori che nel 2009 si sono espressi<br />

per il centro-destra. L’onere sarà costituito dall’impegno quotidiano<br />

nel fare un’opposizione costruttiva, <strong>la</strong> quale, pur nel<strong>la</strong> cornice di uno<br />

spirito col<strong>la</strong>borativo, stimoli e incalzi l’attuale Amministrazione di<br />

cen tro-sinistra che pecca di totale mancanza di programmazione e di<br />

visioni strategiche. La nostra città, purtroppo, sotto <strong>la</strong> guida di Marello,<br />

non è più <strong>la</strong> capofi<strong>la</strong> di questo territorio e ha bisogno, pertanto, di rivitalizzarsi,<br />

di cambiare marcia e di avere un’iniezione di ottimismo. Per<br />

fare ciò Alba deve abbandonare il basso profilo adottato negli ultimi<br />

anni che si addice al<strong>la</strong> decrescita felice, ma non certo a una città, un<br />

tempo viva e frizzante, che aspira a essere <strong>la</strong> capitale storica ed economica<br />

delle Langhe. Mai come negli ultimi tempi ho toccato con mano<br />

come l’immobilismo dell’Amministrazione comunale abbia contribuito<br />

a restringere degli scenari nei quali un tempo Alba recitava <strong>la</strong> parte<br />

del<strong>la</strong> protagonista. In città poi, i problemi irrisolti sono parecchi: <strong>la</strong> viabilità<br />

da migliorare, <strong>la</strong> microcriminalità in aumento, poca attenzione<br />

agli anziani e ai cittadini italiani, una generalizzata diseducazione, una<br />

città sporca rispetto al passato, <strong>la</strong> mancanza di progettazione e di nuo -<br />

ve opere pubbliche. I pochi cantieri che vediamo sono <strong>la</strong> realizzazione<br />

di progetti già iniziati, o almeno ideati, dal<strong>la</strong> precedente Ammini stra -<br />

zione. In compenso, manifestazioni di pregio come “Vinum” sono<br />

incappate in due gestioni fallimentari consecutive. Dobbiamo ripartire<br />

da questi dati, che sono <strong>la</strong> fotografia attuale del<strong>la</strong> città, per creare i presupposti<br />

per vincere <strong>la</strong> sfida delle prossime elezioni amministrative.<br />

Per fare ciò sarà fondamentale presentarsi agli elettori con un centrodestra<br />

sempre più forte e coeso. La nostra città ha molti problemi che<br />

hanno bisogno di soluzioni. La soluzione però, molto spesso, è dentro<br />

il problema stesso: basta saper<strong>la</strong> cercare. Albert Einstein amava dire<br />

che un problema non si può risolvere con lo stesso tipo di pensiero che<br />

l’ha creato. Cambiare è diventato non solo necessario, ma anche urgente.<br />

Dobbiamo iniziare un cammino verso il cambiamento. Questa sarà<br />

<strong>la</strong> strada lungo <strong>la</strong> quale intraprenderò il mio <strong>la</strong>voro di capogruppo ap -<br />

pena iniziato».<br />

FONDAZIONE “CRC”: «FALSE ACCUSE»<br />

Il Consiglio generale del<strong>la</strong> fondazione “Cassa di risparmio di Cu -<br />

neo” si è riunito per affrontare temi importanti, tra i quali le linee<br />

di indirizzo per <strong>la</strong> gestione patrimoniale e il budget 2012. La riunione<br />

ha fornito l’occasione per un aggiornamento del Consi glio<br />

generale sugli attacchi rivolti al<strong>la</strong> Fondazione, ai suoi organi e al<br />

presidente, Ezio Falco, per presunte irrego<strong>la</strong>rità derivanti da inesistenti<br />

conflitti di interesse e interferenze nell’assegnazione dei<br />

<strong>la</strong>vori di ristrutturazione dell’ex sa<strong>la</strong> contrattazioni: «La vicenda è<br />

stata dettagliatamente ripercorsa in una comunicazione del segretario<br />

generale, Fulvio Molinengo, e riesaminata dal Collegio sindacale<br />

e dall’Organismo di vigi<strong>la</strong>nza che hanno stabilito all’infondatezza<br />

delle accuse avanzate e dato atto del<strong>la</strong> correttezza dei comportamenti<br />

del Cda e del Presidente. Il Consiglio nul<strong>la</strong> ha eccepito<br />

sulle conclusioni degli organi preposti al controllo e al<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza<br />

sulle attività del<strong>la</strong> Fondazione, oggetto di persistenti attacchi strumentali<br />

contro <strong>la</strong> persona del suo Presidente che si ripetono al<strong>la</strong><br />

vigilia di importanti scadenze elettorali amministrative».<br />

TARICCO: AUT AUT A RUTELLI E BIANCO<br />

«Dai conti del<strong>la</strong> Margherita emerge uno sconcerto<br />

che rischia di diventare una ferita insanabile»<br />

Il consigliere regionale del Pd<br />

Mino Taricco (foto) ha scritto<br />

a Francesco Rutelli e a Enzo<br />

Bianco a proposito delle verifiche<br />

in atto, da parte del<strong>la</strong><br />

Magistratura, sui conti dell’ex<br />

Margherita.<br />

«Ho letto di richiami al<strong>la</strong> ne -<br />

cessità di “rispetto delle<br />

insindacabili scelte politiche”<br />

e di “necessaria discrezione”<br />

per non cagionare danni politici.<br />

Sono stato iscritto a Dl-<br />

La margherita dal<strong>la</strong> nascita<br />

al<strong>la</strong> confluenza nel Partito<br />

democratico, e, come tanti<br />

peraltro, ho ver sato con puntualità<br />

tutti i contributi che il<br />

partito deliberava, le cosiddette<br />

“liberalità”, sia ordinarie<br />

che in occasione delle<br />

campagne elettorali, e non ho<br />

mai saputo che fine avessero<br />

fatto i cosiddetti rimborsi<br />

elettorali. Mi permetterei di<br />

chiedervi di dare voi al<strong>la</strong><br />

stampa, per una questione di<br />

trasparenza, sicuro non vi sia<br />

nul<strong>la</strong> da nascondere, tutti i<br />

conti e gli usi fatti negli anni<br />

di dette risorse. Sono a chiederlo<br />

anche perché, essendo<br />

queste risorse pubbliche,<br />

per altro ricevute in spregio a<br />

un referendum che aveva<br />

abrogato i finanziamenti pubblici<br />

ai partiti, pubbliche de -<br />

vono essere anche le mo -<br />

dalità di utilizzo. Per chi ha<br />

fatto politica nel<strong>la</strong> Marghe ri -<br />

ta, nei territori, e l’ha fatto<br />

nel<strong>la</strong> maggior parte dei casi<br />

con pochissimi strumenti,<br />

scoprire che qualcuno aveva<br />

accantonato, non si sa bene<br />

per quale nobile uso, oltre 20<br />

milioni di euro, credo sia una<br />

ferita difficile da sanare, per<br />

non dire che si ha <strong>la</strong> sensazione<br />

di essere stati presi in<br />

giro. Cari onorevoli dovreste<br />

essere i primi a pretendere e<br />

a dare trasparenza e chiarezza.<br />

È giunto il mo mento di<br />

nor mare per legge <strong>la</strong> vita dei<br />

partiti, obbligandoli a bi<strong>la</strong>nci<br />

trasparenti e pubblici, prevedendo<br />

controllo di re visori<br />

contabili e norme certe di<br />

funzionamento, nel<strong>la</strong> convinzione<br />

che <strong>la</strong> trasparenza e <strong>la</strong><br />

chiarezza dei comportamenti<br />

e dei percorsi siano premessa<br />

di credibilità e di vita e che<br />

insistere nel preservare l’esistenza<br />

di segrete stanze e di<br />

gruppi di pochi eletti abilitati<br />

a sapere, sia invece premessa<br />

di morte certa, per rifiuto o<br />

per insignificanza».<br />

16 febbraio 2012 Ü 35

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