e la - Rivista IDEA
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salvataggi (Alitalia), con un’analisi<br />
impietosa e per certi versi<br />
sconcertante.<br />
«L’attuale crisi ha in sé il peggio<br />
di tutte le recenti crisi e anche di<br />
più», sostiene Arnaldo Borghesi.<br />
«Partita dai mercati americani e<br />
originata dal sistema bancario e<br />
finanziario, ha contagiato in mi -<br />
sura diversa Europa, Asia, Sud -<br />
america, Paesi arabi, Stati ricchi e<br />
poveri, configurandosi come <strong>la</strong><br />
prima vera crisi globale. Oggi le<br />
banche affrontano i disagi dell’economia<br />
reale, da loro stesse<br />
provocati, con bi<strong>la</strong>nci deboli sia<br />
redditualmente che patrimonialmente.<br />
Lo stesso sistema bancario<br />
italiano si trova nel mezzo di<br />
un processo aggregativo non<br />
ancora digerito e, probabilmente,<br />
non coerente con <strong>la</strong> realtà economica<br />
nazionale fatta in prevalenza,<br />
di piccole e medie imprese».<br />
Ma l’autore offre anche suggeri-<br />
menti e idee per un ri<strong>la</strong>ncio reale<br />
e significativo dell’economia,<br />
ritenendo doveroso as segnare un<br />
ruolo fondamentale alle regole<br />
del mercato quali strumenti per<br />
costruire una finanza aziendale<br />
sottratta al conseguimento di<br />
obiettivi di ritorno a brevissimo<br />
termine e all’equazione che crescita<br />
aziendale significhi necessariamente<br />
creazione di valore.<br />
L’auspicio, dunque, è che si affermi<br />
una finanza che sappia calco<strong>la</strong>re<br />
e che non dimentichi, com’è<br />
invece avvenuto in questi anni, il<br />
concetto di “rischio”, va lu tan -<br />
dolo con il dovuto tasso di competenza<br />
e di realismo.<br />
Rispondendo al<strong>la</strong> domanda se<br />
usciremo da questa situazione,<br />
Arnaldo Bor ghesi non nasconde<br />
le evidenti criticità sostenendo<br />
che, sebbene l’Italia stia meglio<br />
del<strong>la</strong> Spagna dal punto di vista<br />
dei fondamenti dell’economia<br />
reale e finanziaria, è comunque<br />
legata a un’Europa che deve<br />
rimettersi in ordine, essendo cresciuta<br />
senza tener conto delle<br />
diversità culturali e del fatto che<br />
esistano dati storici non ancora<br />
dimenticati.<br />
Quindi oggi è difficile preventivare<br />
quali possano essere le prospettive<br />
che si aprono ai giovani<br />
in un panorama che necessita di<br />
un forte dispendio di energie,<br />
accompagnato da tenacia, caparbietà<br />
e sacrificio: doti di cui, in<br />
ogni caso, le nuove generazioni<br />
devono quanto prima riappropriarsi<br />
per non cadere in una<br />
sorta di “soporifero appiattimento”<br />
il quale non può fare altro che<br />
pregiudicare le opportunità di<br />
crescita e di sviluppo.