e la - Rivista IDEA

Rita Balistreri
Arnaldo
Borghesi è partner
della “Borghesi Colombo &
associati” spa, società di
advisory in operazioni di finanza
straordinaria da lui fondata con Paolo
Andrea Colombo nel 2006. Insegna
finanza straordinaria d’impresa
all’Università di Trento e crisi
d’impresa alla “Bocconi”
di Milano.
Arnaldo Borghesi (foto qui
accanto) è stato anche
amministratore delegato di
“Lazard Italia” e direttore
di Cofide, holding del gruppo
“De Benedetti”. In alto,
i relatori: da sinistra, Alfredo
Cicero, presidente del Lions
club Asti host, Borghesi,
Francesco Manacorda,
moderatore del convegno,
e Silvio Musso, consulente
aziendale che ha introdotto il
tema dell’incontro. Nella foto
a destra, in prima fila,
rappresentanti e presidenti
delle istituzioni e delle
associazioni che hanno
supportato l’iniziativa: da
sinistra, Carlo Demartini,
direttore generale della
CrAsti, Mario Sacco,
presidente della Camera di
commercio, Pierluigi Faloni,
prefetto di Asti, Renato
Erminio Goria, presidente
dell’Unione industriale, Luigi
Gentile, presidente della
Sezione astigiana dell’Ucid.
Le fotografie sono opera
di Riccardo Forno
ASTI: I GUASTI DEL
LIBERO MERCATO
E LA CRISI DI OGGI
Si sono registrati un
grande interesse e una
forte affluenza di pubblico
per il convegno
organizzato dal Lions club Asti
host, in collaborazione con la
CrAsti, l’Unione industriale, la
Ca mera di commercio, l’associazione
culturale “Ethica”, l’Unio -
ne cristiana imprenditori e dirigenti
(Ucid) e il consorzio universitario
Uni-Astiss, dal titolo
“Qua le futuro dopo la deindustrializzazione
alla luce dei guasti
del libero mercato”.
Il tema, di notevole attualità, è
stato trattato con chiarezza e
semplicità di linguaggio, nonostante
la specificità e la complessità
dell’argomento, dall’esperto
di finanza Arnaldo Borghesi, au -
tore del libro che ha dato spunto
all’incontro “I guasti del libero
mercato-Gli effetti del divorzio
tra finanza e industria” (Egea edizioni,
18 euro).
Si tratta di un saggio che si avvale
della prefazione di don Antonio
Mazzi, presidente e fondatore di
“Exodus”, la fondazione per il
32 á 16 febbraio 2012 á la provincia accanto
Il convegno lionistico sul saggio di Arnaldo
Borghesi sulla deindustrializzazione in atto.
L’autore è critico verso la “Finanza facile”
perseguimento di progetti educativi
e di inserimento sociale per i
giovani, amico di Borghesi (vicepresidente
dell’associazione), a
pro posito del quale offre la sua
te stimonianza come uomo e non
come professionista della finanza
che pone l’accento su verità scomode,
quanto purtroppo drammaticamente
reali.
«Ho letto il libro con qualche difficoltà
perché parla di vicende
che non fanno parte della mia e -
sperienza», scrive don Mazzi.
«Mi rincuora però il fatto che ho
colto una forte ribellione verso i
responsabili di questa crisi perché,
pur avendo il compito di
vigilare e di regolamentare, non
l’hanno fatto con una professionalità
e una sensibilità degne
della causa».
L’autore del volume, nella sua
disamina attenta e obiettiva,
prende infatti le mosse dal fatto
che molta della “finanza facile”,
quella che oggi è in default (termine
finanziario anglosassone
entrato ormai nel linguaggio corrente
per indicare il fallimento),
è stata fatta dai trentenni di
Londra e New York: intelligenti,
cinici e lavoratori, ma anche presuntuosi
e arroganti, che guardavano
con sufficienza coloro i
quali imponevano prudenza e
memoria rispetto a un passato an -
cora piuttosto recente foriero di
situazioni negative.
Ma la diagnosi dei mali poi si sposta
e riguarda anche l’Italia: dallo
scudo fiscale ai patti di sindacato,
dal controllo del gruppo “Rizzoli-
Corriere della sera” alle privatizzazioni
(Società autostrade) e ai