e la - Rivista IDEA

All’asilo-babypacching
Cosa sia la maternità per una donna è qualcosa
difficile da comprendere, se non la si vive.
Grazie alla “verve” di una lettrice che sa dosare
ironia e... sentimento, “IDEA” ospita
una rubrica dalla periodicità variabile
nella quale chi ci è passato, anzi ci sta passando,
ossia la nostra Sara Matteodo, racconta come,
dopo aver affrontato le gravidanze, riesce
a gestire la nascita di un figlio... e di quella
successiva. Eh sì, perché a casa di Sara e Fabrizio,
oltre a Leonardo, adesso c’è anche la piccola Lucia
Sara Matteodo
Dopo un inizio di
asilo un po’ ostico
(lo Scimmiotto
pian geva, la Neo -
ma mi tirava su con il naso e le
maestre scuotevano la testa), lo
Scimmiotto adora andare al -
l’asilo-babypacching «perché ci
sono li miei amici, e le maestre
cantano la canzone che tu non
sai e che fa “Gli inviaaanni al
centlo della teeeelllaaa... aiabù!
Aiabù!». «Amore, sa ranno gli
indiani, con la D». «No, mamma,
a-s-c-o-l-t-a-m-i, è: gli inViaaani,
al centlo della teeella...». Vabbè.
In auto fa racconti entusiastici:
«Io e il mio amico P. siamo andati
sulla moto, poi ho preso in
braccio A. piccola che non voleva,
poi ho dato un ba cio a M. che
era contenta, poi abbiamo cantata
la “Bella Ma vanderina, che
lava i fazzoletti, per la città”».
«Amore, lavanderina, magari...
e poi saranno i poveretti della
cit tà». «No, mamma, ascoltami,
la bella Mavanderina...». «Ok,
ok». «Oggi ho mangiati i piselli e
la carne e il kiwi no, perché non
mi piace. Anche E. non lo ha
64 á 16 febbraio 2012 á diario di una neomami... ora bis
mangiato, lui ha an che fatto
pasticcio. Poi ci siamo lavati le
mani e io ho imparato a soffiarmi
il naso da solo, guar da, si fa
così così così...».
Insomma, un mondo perfetto.
Tanto è l’entusiasmo che lo
Scim miotto pretende di giocare
ogni pomeriggio all’asilo-ba -
bypacching. Il gioco, a cui
mam ma e sorella sono costrette
a partecipare, consiste nell’allineare
tutti i babaciu per
far li mangiare e giocare.
«Mam ma! La Prinpicessa ha fa -
me!». Dicesi Prinpicessa una
bam bola di pezza con casco di
capelli rossi, perennemente in
preda ai morsi della fame.
L’altro protagonista di questo
gioco me-ra-vi-glio-so è “il Tele
Tub bies”. Il problema che lo
af fligge è diverso: «Mamma, il
Tele Tubbies deve fare la cac -
ca! Mamma, ha fatto pipi! Ce
l’hai il pannolino, Tele Tub -
bies, no? Ah, no? Allora vieni
che ti accompagno in bagno».
Lo Scimmiotto impartisce or -
dini che nemmeno tata Lucia
in versione sergente dei marines:
«Tu Lucia fai i biscotti per
tutti li babaciu. Tu mamma dai
da mangiare a Prinpicessa, Co -
niglio e Orsetto Leonardo. Poi
gli cambi il pannolino. Poi giochiamo
al trenino. Ma dopo».
«E tu?». «E io metto la coperta
per il pic-nic e poi faccio una
tor ta di mele... Mamma, sai co -
me si fa la torta di mele?».
«Come si fa?». «Si prende una
padella, le uova, un li mone e
una zucca. Ecco la tor ta di
mele». «E le mele?». «Eh, non le
avevo, dovevo comprarle».
All’asilo-babypacching non c’è
un attimo di pace perché il te -
lesono squilla in continuazione.
«Drriiin, oh, il telesono!
Plon to? Signora, chi è? Eh?
Ah... sì, è qui. Ha fatto cacca e
pi pi. Arrivedecci!». «Amore,
chi era?». «La mamma del Te le
Tubbies, che non viene a prendello
pecché piove, voleva
sapele se ha fatto cacca».
Ossessionata anche lei.
«Drrriiinn!!! Plonto? Sì, chi c’è
Eh? Si, Prinpicessa è qui... Sta
bene, sì, tutto ok. Arrive dec ci!
Era la mamma della Prin pi -
cessa, che non può venire a
prenderla perché ha mal di
pancia perché non si è messa la
canottiera...». Lo Scimmiotto è
un educatore tenero e attento:
«Ehi, Coniglio, mangia piano
che brucia, è buono ma è caldo.
Vuoi che te lo taglio? Sì? O lo
mangi così? Sì? Eh? Hai paura
del gatto? Tu hai paura del mio
gatto? Sì? Coniglio, non devi
avere paura, guarda, io lo spavento...
Gnaaam, Gnaaammm!
Oh, che spavento! Hai visto?
Non devi avere paura...».
È un dirigente inflessibile: «No
Lucia, non toccare, Prinpicessa
fa la pappa. Magia la torta di
mele che ho fatto io! Lucia, a -
des so ti lecco! Adesso io ti
schiaf fo! Ma per finta, Lucia,
perché piangi, Lu cia? Lucy, Lu -
cy piccola? Lucia bella? Non
de vi piangere perché sei mia
sorella, mia sorella bella... Pe -
rò adesso ti salgo sopra, vedi?
Io ti salgo sopra!». È un organizzatore
indaffarato: «Aspet -
ta Coniglio, io non posso prenderti,
ho Prin picessa in braccio,
vedi? Quan te mani ho io?
Eh? Due, solo due (come la -
menta spesso anche la Neo -
mami, nda). Adesso che siete
stati bravi, fate tutti la nanna,
tutti a nanna, adesso io spengo
la luce. Ecco, ho speso. Buona
notte, arrivedecci!!!».