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Pag . 1 - Organigramma

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Il primo esperimento di vera e propria politica razziale promosso dal fascismo si ebbe con la guerra<br />

d'Etiopia, dove gli italiani si distinsero per l'uso su vasta scala di armi chimiche, per le uccisioni di<br />

massa, per le devastazioni di interi villaggi, per una violenta e sanguinosa repressione della<br />

guerriglia contro le truppe d'occupazione. L'organica legislazione razziale applicata nei territori<br />

dell'Africa italiana rappresenta un precedente di rilievo per comprendere gli accadimenti del 1938,<br />

quando verrà pubblicato il Manifesto degli scienziati razzisti e soprattutto saranno emanate una<br />

serie di norme antisemite [...]. Con la definizione di uno stato di inferiorità dei cittadini italiani di<br />

origine ebraica si porranno le basi della successiva (1943) estensione anche all'Italia della pratica<br />

nazista della deportazione di massa nei campi di sterminio, un o dei quali fu attivo nel territorio<br />

nazionale, a Trieste, la cosiddetta Risiera di San Sabba. (Luca Baldissara, Razzismo, in Dizionario<br />

di storia )<br />

Nel De Felice al di sopra di ogni altra considerazione sembra diventata ossessiva la preoccupazione<br />

di allontanare dal fascismo italiano il peso delle responsabilità dei gravi crimini di cui si è<br />

macchiato il nazismo a costo di rischiare una caricatura del fascismo buono a confronto di quello<br />

cattivo. La visione riduttiva del regime fascista cui egli è pervenuto attraverso vari passaggi,<br />

muovendo dalla personalizzazione del regime sino alla sua identificazione con la figura di<br />

Mussolini, ha reso sempre più incerta la collocazione stessa del fascismo rispetto alla storia d'Italia,<br />

quasi che alla dittatura fascista non si debba attribuire più alcuna specificità né alcun carattere<br />

periodizzante nella storia d'Italia. [...] Il De Felice nega in realtà l'esistenza del fenomeno del<br />

fascismo. Il fascismo scade a mero accidente della storia, in una scadente versione della teoria di<br />

Benedetto Croce della parentesi. (Enzo Collotti, Fascismo, fascismi )<br />

AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO<br />

ARGOMENTO: SOCIAL NETWORK, INTERNET, NEW MEDIA<br />

DOCUMENTI<br />

«Immagino che qualcuno potrebbe dire: “Perché non mi lasciate da solo? Non voglio far parte della<br />

vostra Internet, della vostra civiltà tecnologica, o della vostra società in rete! Voglio solo vivere la<br />

mia vita!” Bene, se questa è la vostra posizione, ho delle brutte notizie per voi. Se non vi occuperete<br />

delle reti, in ogni caso saranno le reti ad occuparsi di voi.Se avete intenzione di vivere nella società,<br />

in questa epoca e in questo posto, dovrete fare i conti con la società in rete.<br />

Perché viviamo nella Galassia Internet.» (M. CASTELLS¸ Galassia Internet, trad. it., Milano<br />

2007)<br />

«C’è una mutazione in atto ed ha a che fare con la componente “partecipativa” che passa attraverso<br />

i media. [...] Questa mutazione sta mettendo in discussione i rapporti consolidati tra produzione e<br />

consumo, con ricadute quindi sulle forme e i linguaggi dell’abitare il nostro tempo. Questo processo<br />

incide infatti non solo sulle produzioni culturali, ma anche sulle forme della politica, sulle<br />

dinamiche di mercato, sui processi educativi, ecc. [...] D’altra parte la crescita esponenziale di<br />

adesione al social network ha consentito di sperimentare le forme partecipative attorno a<br />

condivisione di informazioni e pratiche di intrattenimento, moltiplicando ed innovando le occasioni<br />

di produzione e riproduzione del capitale sociale.» (G. BOCCIA ARTIERI, Le culture partecipative<br />

dei media. Una introduzione a Henry Jenkins, (Prefazione a H. JENKINS, Fan, Blogger e<br />

Videogamers. L’emergere delle culture partecipative nell’era digitale, Milano 2008)Ciò che<br />

conosciamo, il modo in cui conosciamo, quello che pensiamo del mondo e il modo in cui riusciamo<br />

a immaginarlo sono cruciali per la libertà individuale e la partecipazione politica. Il fatto che oggi<br />

così tanta gente possa parlare, e che si stia raggruppando in reti di citazione reciproca, come la<br />

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