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18<br />

sono mac<strong>in</strong>ate <strong>in</strong> grana molto sott<strong>il</strong>e, stab<strong>il</strong>izzate con gomma<br />

arabica e destr<strong>in</strong>a. È solub<strong>il</strong>e con solventi aggressivi come la trement<strong>in</strong>a<br />

o la nafta. Nell’ultimo secolo <strong>il</strong> bistro organico è stato<br />

sostitito dal bistro m<strong>in</strong>erale. È stata una tecnica molto amata dal<br />

Guerc<strong>in</strong>o e da Rembrandt, e andata <strong>in</strong> disuso sulla f<strong>in</strong>e del XIX<br />

secolo. Oggi è sostituita <strong>in</strong> genere dal nero di seppia o dal bistro<br />

<strong>in</strong>organico, idrato di manganese, che non vengono danneggiati<br />

dalla luce come <strong>il</strong> bistro organico. È usato pr<strong>in</strong>cipalmente nel restauro<br />

e nella creazione di stampe e volumi artigianali, oppure<br />

nell’arte per realizzare ombreggiature leggere <strong>in</strong> disegni a ch<strong>in</strong>a<br />

o penna. Il nome deriva dal francese bistre, a sua volta derivante<br />

da Bystra, fuligg<strong>in</strong>e. La prima descrizione nota è opera di Jean<br />

Lebegue, nel suo Libri Colorum del 1431, dove viene chiamato<br />

caligo o fuligo. Si sa tuttavia che t<strong>in</strong>te sim<strong>il</strong>i al bistro erano usate<br />

s<strong>in</strong> dall’antico Egitto per <strong>il</strong> trucco cerimoniale, basate su ceneri e<br />

polveri di antimonio <strong>in</strong>vece che sul comune legname.<br />

Lebegue ne <strong>in</strong>dica un processo produttivo: bollire e mettere <strong>in</strong><br />

<strong>in</strong>fusione fuligg<strong>in</strong>i di faggio, quercia e betulla, f<strong>il</strong>trare <strong>il</strong> liquido<br />

ottenuto e d<strong>il</strong>uire f<strong>in</strong>o a ottenere la t<strong>in</strong>ta desiderata. Solo <strong>in</strong> seguito<br />

si è com<strong>in</strong>ciato ad aggiungere la gomma come legante e<br />

come additivo per aumentare la br<strong>il</strong>lantezza. Inoltre, a seconda<br />

del legno ut<strong>il</strong>izzato si possono ottenere sfumature dorate o<br />

giallastre, apprezzate nell’arte tardo-r<strong>in</strong>ascimentale. A questo<br />

scopo si aggiungeva spesso del gesso polverizzato, pr<strong>in</strong>cipalmente<br />

rosso.<br />

Oggi viene def<strong>in</strong>ito “bistro” anche la t<strong>in</strong>ta ottenuta dalla sovrapposizione<br />

<strong>in</strong> stampa digitale di Ciano, Magenta e Giallo, ognuno<br />

nella percentuale del 100%.<br />

Bitume di Giudea (asfalto)<br />

I bitumi solidi naturali sono prodotti dell’ossidazione lenta di<br />

petroli e di materie organiche sim<strong>il</strong>ari.<br />

Si presentano come masse nere e bruno-nere.<br />

Idrocarburo impiegato, <strong>in</strong> polvere, nella pratica dell’acquat<strong>in</strong>ta.<br />

Allo stato liquido viene ut<strong>il</strong>izzato: come vernice per coperture,<br />

per i ritoccare e per proteggere <strong>il</strong> retro della lastra prima della<br />

morsura.<br />

Bitume giudaico liquido<br />

Liquido denso dal colore marrone scuro impiegato per coprire<br />

le lastre. Può essere <strong>in</strong>oltre aggiunto a vernici f<strong>in</strong>ali per quadri o<br />

a cere per mob<strong>il</strong>i per ottenere un effetto antichizzato.<br />

Block-books<br />

E’ <strong>il</strong> nome <strong>in</strong>glese dato ai libri x<strong>il</strong>ografici.<br />

Blu (Charbonnel)<br />

La maggioranza dei blu sono pigmenti di ftalocian<strong>in</strong>o eccetto <strong>il</strong><br />

Blu Oltremare (associazione di allum<strong>in</strong>a e di s<strong>il</strong>icato) e <strong>il</strong> blu di<br />

Prussia (complesso ferroso).<br />

Questi ultimi due colori hanno un potere coprente e colorante<br />

ridotto. Essi hanno <strong>in</strong>vece una grande resistenza e sono compatib<strong>il</strong>i<br />

con tutti i pigmenti. I pigmenti ftalocian<strong>in</strong>i sono trasparenti,<br />

molto coloranti e molto stab<strong>il</strong>i.<br />

Blu di cobalto<br />

Pigmento composto da ossidi di cobalto e allum<strong>in</strong>io; è ottenuto<br />

dalla calc<strong>in</strong>azione dei sali di cobalto con allum<strong>in</strong>io; è un pigmento<br />

molto br<strong>il</strong>lante, ma con scarso potere coprente. Usato <strong>in</strong><br />

ogni sistema pittorico.<br />

Blu di met<strong>il</strong>ene<br />

Il blu di met<strong>il</strong>ene (BdM) è un composto organico.<br />

A temperatura ambiente si presenta come un solido cristall<strong>in</strong>o<br />

marrone con sfumature rosse. In soluzione acquosa assume <strong>in</strong>tensa<br />

colorazione blu scuro. È un composto nocivo quasi <strong>in</strong>odore.<br />

In chimica analitica trova uso come <strong>in</strong>dicatore redox, dato<br />

che è di un <strong>in</strong>tenso colore blu <strong>in</strong> ambiente ossidante ed <strong>in</strong>colore<br />

<strong>in</strong> ambiente riducente.<br />

Date le sue proprietà riducenti viene usato <strong>in</strong> dosi di 60 - 70 mg<br />

al giorno per ridurre la metaemoglob<strong>in</strong>a <strong>in</strong> occasione di metaemoglob<strong>in</strong>izzazione<br />

dovuta a farmaci o all’<strong>in</strong>gestione di fave.<br />

Data la sua tossicità, che non è comunque elevata, la somm<strong>in</strong>istrazione<br />

deve essere valutata da un medico, <strong>in</strong> base al rischio<br />

di vita del malato.<br />

In acquacoltura - specialmente negli acquari amatoriali domestici<br />

- è usato per curare i pesci dall’<strong>in</strong>fezione del protozoo<br />

parassita Ichthyophthirius multif<strong>il</strong>iis, noto anche come ictio o<br />

ichtyo.<br />

Nell’<strong>in</strong>dustria alimentare e tess<strong>il</strong>e è usato come colorante. Trova<br />

uso anche <strong>in</strong> biologia (più specificamente <strong>in</strong> istologia) per colorare<br />

nucleo e nucleolo delle cellule.<br />

Quando <strong>in</strong>gerito <strong>in</strong> quantità non nocive modifica la colorazione<br />

delle ur<strong>in</strong>e, t<strong>in</strong>gendole di un colore verde.<br />

È comunemente acquistab<strong>il</strong>e <strong>in</strong> farmacia.<br />

Blu di Prussia; blu di Berl<strong>in</strong>o; m<strong>il</strong>oriblu<br />

È un ferrocianuro di ferro di diffic<strong>il</strong>e reperib<strong>il</strong>ità, se mescolato ai<br />

gialli di cadmio dà dei verdi molto belli. Scoperto verso la metà<br />

del ‘700, ha un grande potere colorante, ma scarsa fissità alla<br />

luce.<br />

Blu oltremare<br />

E’ composto da solfuro di sodio e s<strong>il</strong>icato di allum<strong>in</strong>io; sostituisce<br />

l’antico blu oltremare naturale, che si otteneva mac<strong>in</strong>ando<br />

f<strong>in</strong>emente <strong>il</strong> lapislazzuli. è un bel blu br<strong>il</strong>lante che, se mescolato<br />

ai gialli di cadmio, dà dei bellissimi verdi; se mescolato al rosso<br />

carm<strong>in</strong>io dei viola molto br<strong>il</strong>lanti. Usato <strong>in</strong> ogni sistema pittorico<br />

ad eccezione dell’affresco.

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