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R<strong>in</strong>telatura o foderatura<br />
Nel restauro è l’operazione volta a consolidare la tela di un dip<strong>in</strong>to<br />
per mezzo dell’applicazione di una nuova tela su di essa,<br />
tramite materiali adesivi. I metodi ut<strong>il</strong>izzati variano <strong>in</strong> relazione<br />
alla composizione degli strati del dip<strong>in</strong>to (dalla tela, alla preparazione,<br />
al colore) e comunque tendono ad agire avendo cura<br />
di non alterare le caratteristiche della superficie (pennellate <strong>in</strong><br />
r<strong>il</strong>ievo) e quelle dovute al normale <strong>in</strong>vecchiamento dell’opera<br />
(craquelure). I metodi più diffusi sono riconducib<strong>il</strong>i alle così dette<br />
r<strong>in</strong>telature a pasta, a cera-res<strong>in</strong>a, a r<strong>in</strong>telature con materiali<br />
s<strong>in</strong>tetici.<br />
Risparmiata (zona)<br />
Area della lastra metallica sottratta alla corrosione acida o allo<br />
scavo diretto.<br />
Riserva<br />
Zona di una lastra di stampa protetta contro la morsura mediante<br />
un ricoprimento antiacido.<br />
Ristampa<br />
Nuova edizione di un’opera, di solito posteriore alla morte<br />
dell’artista, identica alla precedente.<br />
Ritiro<br />
Contrazione dell’acqua sopra una superficie metallica unta o<br />
recante tracce di sostanze idrorepellente.<br />
Rosso<br />
l rossi sono costituiti di pigmenti azoici o di ch<strong>in</strong>acridoni. Gli<br />
azoici sono descritti sopra (vedere i gialli). l ch<strong>in</strong>acridoni sono<br />
molto forti, molto profondi e hanno un’ottima resistenza alla<br />
Luce. Sono molto trasparenti.<br />
Rosso di cadmio<br />
E’ un solfoseleniuro di cadmio; ovviamente si mescola bene con<br />
i gialli di cadmio ed è un colore molto br<strong>il</strong>lante. La quantità di<br />
selenio contenuta determ<strong>in</strong>a la gradazione del colore dall’arancio<br />
al porpora.<br />
Rosso <strong>in</strong>diano<br />
Il rosso <strong>in</strong>diano altrimenti conosciuto come castagno, è una<br />
tonalità brunastra di colore rosso. È chiamato così da un tipo<br />
di terreno che si trova <strong>in</strong> India. È qu<strong>in</strong>di un tono della terra ma<br />
anche un rosso. Si compone di ossidi naturali del ferro. Altre tonalità<br />
degli ossidi del ferro <strong>in</strong>cludono <strong>il</strong> colore rosso rosso ed<br />
<strong>in</strong>glese veneziano.<br />
Rosso vermiglione<br />
E’ ricavato dai pigmenti azoici; di tono br<strong>il</strong>lante, se mescolato<br />
<strong>in</strong> piccole dosi ai verdi li rende terrosi e qu<strong>in</strong>di molto ut<strong>il</strong>i per<br />
dip<strong>in</strong>gere paesaggi. Il suo tono acceso è <strong>in</strong>confondib<strong>il</strong>e. In passato<br />
si ricavava questo colore dal solfuro di mercurio; era considerato<br />
<strong>il</strong> rosso più antico ed era molto tossico.<br />
Rotella (roulette)<br />
Tecnica ed arnese (piccola ruota dentellata o punt<strong>in</strong>ata, manicata)<br />
ut<strong>il</strong>izzati sia nell’<strong>in</strong>cisione diretta, sia nell’<strong>in</strong>diretta per imitare<br />
alla stampa l’effetto sgranato della matita o del carbonc<strong>in</strong>o.<br />
Utens<strong>il</strong>e composto da un’impugnatura di legno term<strong>in</strong>ante con<br />
una rotella dentata. Le punte della rotella possono variare <strong>in</strong> misura<br />
e/o forma.<br />
Rotelle e bul<strong>in</strong>i appaiati<br />
Le rotelle e i bul<strong>in</strong>i appaiati, di forme e misure varie, sono di<br />
acciaio zigr<strong>in</strong>ato e fissati a un manico. Facendo scorrere questi<br />
strumenti sulla superficie del metallo senza alcuna preparazione,<br />
danno <strong>in</strong> stampa risultati delicati e suggestivi ma poco resistenti<br />
alla tiratura. Ut<strong>il</strong>izzandoli <strong>in</strong>vece su un fondo preparato<br />
con la vernice per l’acquaforte dopo la morsura si notano sul<br />
metallo, a lastra pulita l<strong>in</strong>ee e striature formate da punti ravvic<strong>in</strong>ati<br />
che sono molto più resistenti alla tiratura e <strong>in</strong> stampa danno<br />
toni variegati e sfumati. Soprattutto nel Settecento questo<br />
metodo si usava per la realizzazione di piccole zone sfumate e a<br />
completamento dell’immag<strong>in</strong>e.<br />
Rotooffset<br />
Macch<strong>in</strong>e da stampa di tipo offset alimentate da bob<strong>in</strong>a.<br />
All’uscita della macch<strong>in</strong>a vi è normalmente una piegatrice. La<br />
roto-offset è adatta per elevate tirature ed è impiegata per la<br />
stampa di lavori editoriali, di riviste e cataloghi e di quotidiani.<br />
Nel caso di stampati diversi dai quotidiani la macch<strong>in</strong>a è fornita<br />
di forno per l’asciugamento rapido dell’<strong>in</strong>chiostro da stampa.<br />
Rotocalcografia<br />
La stampa rotocalco o rotocalcografia è una stampa diretta<br />
<strong>in</strong>cavografica (grafismi, o parte stampata <strong>in</strong> <strong>in</strong>cavo rispetto ai<br />
contrografismi, o parte non stampata) e rotativa. La forma di<br />
stampa, un c<strong>il</strong><strong>in</strong>dro di rame, può essere <strong>in</strong>cisa con 4 sistemi,<br />
consentendo la riproduzione di varie tonalità, variando la superficie<br />
delle cellette o la loro profondità. I 4 sistemi sono:<br />
• convenzionale: stessa superficie delle cellette, con profondità<br />
diverse;<br />
• autotipica: la superficie delle cellette varia, <strong>in</strong>vece la loro profondità<br />
e uguale;<br />
• semiautotipica: sia la superficie delle cellette, sia la loro profondità<br />
varia, e l’<strong>in</strong>cisione avviene tramite un sistema detto “a<br />
punta si diamante”;<br />
• laser: sia la superficie delle cellette, sia la loro profondità varia,<br />
e l’<strong>in</strong>cisione avviene tramite dei raggi laser.