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Calcoteca<br />
1. raccolta di matrici <strong>in</strong>cise. 2. collezione, museo di calchi di gesso.<br />
3. armadio dove gli antichi Greci tenevano vasi e altri oggetti<br />
di bronzo.<br />
Calcotipia<br />
Procedimento d’<strong>in</strong>cisione <strong>in</strong> r<strong>il</strong>ievo su lastra di rame (vedi <strong>in</strong>terass<strong>il</strong>e).<br />
Calibro<br />
Strumento di precisione per la misurazione di spessori e profondità<br />
.<br />
Camaïeu<br />
Procedimento di stampa con due o più <strong>in</strong>cisioni <strong>in</strong> r<strong>il</strong>ievo su legno<br />
usate per impressioni sovrapposte a perfetto registro dello<br />
stesso colore, ma di tono diverso. La prima forma porta <strong>in</strong>cise<br />
le l<strong>in</strong>ee pr<strong>in</strong>cipali e le massime ombre, le successive le parti di<br />
tono più chiaro e sfumate.<br />
Campire<br />
Def<strong>in</strong>ire o circoscrivere mediante contorni un’area della matrice,<br />
che viene segnata da t<strong>in</strong>ta o tono unito e piatto.<br />
Candela per affumicare<br />
Specie di torcia, produce del nero di fumo quando la si accende,<br />
dà un aspetto più opaco alla vernice.<br />
Candia, pietra di<br />
Pietra per aff<strong>il</strong>are a grana molto f<strong>in</strong>e, tenera.<br />
Canone<br />
Nella storia dell’arte, con canone si <strong>in</strong>dica lo schema di riferimento<br />
cui ci si riferisce come regola di un’arte (pittura o scultura)<br />
o anche l’<strong>in</strong>sieme delle norme per trovare l’armonia. Sono un<br />
canone, ad esempio, le proporzioni del corpo umano, come nel<br />
leonardesco uomo di Vitruvio.<br />
Dalle suddivisioni storiche del canone dell’arte, si stab<strong>il</strong>isce che<br />
<strong>il</strong> canone <strong>in</strong> arte è un concetto evolutivo, che <strong>in</strong>fluisce sul tempo<br />
della società e ne subisce gli <strong>in</strong>flussi. Il canone, pur rispondendo<br />
ai contenuti programmatici di una scuola o di uno statuto o di<br />
un manifesto, e contenendo <strong>in</strong> sé una determ<strong>in</strong>ata conformità<br />
alla loro applicazione, contiene già gli elementi di contraddizione<br />
per la creazione di un nuovo canone artistico.<br />
Capriccio<br />
In ambito artistico <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e capriccio <strong>in</strong>izia ad essere ut<strong>il</strong>izzato<br />
a partire dal XV secolo, con un’accezione negativa (capriccio deriverebbe,<br />
<strong>in</strong>fatti, da caporiccio, col significato di ribrezzo, pelle<br />
d’oca). Nel secolo seguente <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e assume un significato po-<br />
sitivo, sia <strong>in</strong> ambito letterario (ambito nel quale ha, però, poca<br />
fortuna), che musicale. Nel 1600 <strong>il</strong> term<strong>in</strong>e viene attribuito a disegni<br />
fantasiosi e ghiribizzi, lontani dalle tematiche religiose o<br />
etiche predom<strong>in</strong>anti al tempo. Nel 1700 questo genere artistico<br />
<strong>in</strong>izia ad essere guardato con m<strong>in</strong>or diffidenza, grazie alle opere<br />
di grandi artisti quali Piranesi (le Carceri d’<strong>in</strong>venzione), Tiepolo,<br />
Watteau, Guardi e Goya (i Caprichos). Il capriccio vive <strong>il</strong> suo apice<br />
durante <strong>il</strong> Romanticismo, per poi decl<strong>in</strong>are bruscamente.<br />
Carattere mob<strong>il</strong>e<br />
La stampa a caratteri mob<strong>il</strong>i è una tecnica di stampa <strong>in</strong>ventata<br />
dal tedesco Johann Gutenberg nel 1448.<br />
Il procedimento di stampa di Gutenberg consisteva nell’all<strong>in</strong>eare<br />
i s<strong>in</strong>goli caratteri <strong>in</strong> modo da formare una pag<strong>in</strong>a, che veniva<br />
cosparsa di <strong>in</strong>chiostro e pressata su un foglio di carta o di<br />
pergamena. L’<strong>in</strong>novazione stava nella possib<strong>il</strong>ità di riut<strong>il</strong>izzare i<br />
caratteri - f<strong>in</strong>o ad allora le matrici di stampa venivano ricavate<br />
da un unico pezzo di legno, che poteva essere impiegato solo<br />
per stampare sempre la stessa pag<strong>in</strong>a, f<strong>in</strong>ché non si rompeva la<br />
matrice, cosa che accadeva assai spesso.<br />
La lega per i caratteri di Gutenberg era formata da piombo e<br />
stagno, raffreddava velocemente e resisteva bene alla pressione<br />
esercitata dalla stampa. La macch<strong>in</strong>a usata per la stampa era<br />
derivata dalle presse a vite usate per la produzione del v<strong>in</strong>o:<br />
questo permetteva di applicare efficacemente e con pressione<br />
uniforme l’<strong>in</strong>chiostro sulla pag<strong>in</strong>a.<br />
Questa tecnica era di gran lunga superiore ai procedimenti tradizionali<br />
e si sarebbe diffusa <strong>in</strong> fretta <strong>in</strong> tutta Europa: solo 50<br />
anni dopo erano stati stampati già 30.000 titoli con una tiratura<br />
superiore a 12 m<strong>il</strong>ioni. I libri stampati f<strong>in</strong>o al 1500 vengono chiamati<br />
<strong>in</strong>cunaboli.<br />
Carbonato di calcio<br />
è <strong>il</strong> sale di calcio dell’acido carbonico.<br />
Puro, a temperatura ambiente è un solido bianco poco solub<strong>il</strong>e<br />
<strong>in</strong> acqua, cui impartisce una reazione lievemente basica: 100<br />
grammi <strong>in</strong> un litro di acqua a 20°C formano una sospensione <strong>il</strong><br />
cui pH è circa 10.<br />
decomposizione per riscaldamento o per contatto con sostanze<br />
acide, liberando anidride carbonica.<br />
Il carbonato di calcio è <strong>il</strong> maggiore componenente del calcare<br />
sciolto nell’acqua ed <strong>il</strong> pr<strong>in</strong>cipale responsab<strong>il</strong>e della sua durezza.<br />
In natura, <strong>il</strong> carbonato di calcio è <strong>il</strong> materiale che costituisce,<br />
<strong>in</strong> tutto o <strong>in</strong> parte, una grande varietà di tipi di rocce: <strong>il</strong> marmo, <strong>il</strong><br />
gesso, le rocce calcaree, <strong>il</strong> travert<strong>in</strong>o. I m<strong>in</strong>erali costituiti da carbonato<br />
di calcio sono l’aragonite e la calcite.<br />
Industrialmente, trova impiego come materia prima nel processo<br />
Solvay della s<strong>in</strong>tesi del carbonato di sodio. È <strong>in</strong>oltre usato<br />
come colorante alimentare, identificato dalla sigla .E170<br />
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