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Il Rinascimento e la nascita della scienza moderna - 1

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dall’ambiente culturale e scientifico, fortemente impregnato di aristotelismo.<br />

Le teorie copernicane erano scientificamente limitate; questi limiti erano<br />

rappresentati dal fatto che, dal punto di vista matematico, esse erano ancora più<br />

complesse del modello precedente.<br />

Inoltre, questa nuova ipotesi si scontrava con problemi di fisica che <strong>la</strong> <strong>scienza</strong><br />

non era ancora in grado di risolvere, che diventavano altrettanti motivi di rifiuto<br />

da parte degli oppositori. Essi si chiedevano come poteva <strong>la</strong> rotazione terrestre<br />

non provocare il <strong>la</strong>ncio di ciò che <strong>la</strong> ricopre (per forza centrifuga), oppure come<br />

mai, se <strong>la</strong> terra ruota verso est, un sasso <strong>la</strong>nciato da una torre non cade un po’più<br />

a ovest del<strong>la</strong> terra<br />

A molti di questi problemi darà una risposta Galilei, così, ad esempio, <strong>la</strong> sua<br />

scoperta del pianeta Urano comportò una semplificazione del calcolo delle<br />

orbite p<strong>la</strong>netarie.<br />

I limiti scientifici sollevati dimostrano come l’accettazione di un paradigma da<br />

parte di una comunità scientifica non si basa solo sul<strong>la</strong> scientificità dello stesso.<br />

La scientificità si afferma allora anche in base a fattori extra scientifici. Tra<br />

questi fattori ha un ruolo importante <strong>la</strong> committenza sociale. Perché una teoria si<br />

affermi occorre che esista una c<strong>la</strong>sse sociale disposta ad accettar<strong>la</strong>, cioè che sia<br />

legata agli interessi e al<strong>la</strong> visione del<strong>la</strong> vita di un gruppo sociale. Nel ‘500 questo<br />

gruppo disposto a far proprie le nuove teorie era <strong>la</strong> borghesia mercantile, in<br />

quanto queste risultavano coerenti a un atteggiamento più <strong>la</strong>ico e meno religioso.<br />

L’accettazione di una teoria avviene ancora prima del<strong>la</strong> sua completa<br />

dimostrazione e impegna <strong>la</strong> comunità scientifica a ricercare i dati che <strong>la</strong><br />

confermano. Lo scienziato incomincia a vedere ciò che il vecchio paradigma gli<br />

precludeva . Ne è un esempio ancora una volta <strong>la</strong> scoperta di Urano, ricercato<br />

per confermare l’ipotesi copernicana. Al<strong>la</strong> conferma scientifica delle nuove<br />

teorie diedero un importante contributo Galileo, Keplero e Newton.<br />

Oltre agli ostacoli scientifici, <strong>la</strong> teoria copernicana era osteggiata dalle<br />

convinzioni religiose e filosofiche dominanti. La teoria copernicana infatti,<br />

contraddiceva <strong>la</strong> Bibbia, che presupponeva un sistema geocentrico , e una serie<br />

di credenze condivise dal Cristianesimo, quali ad esempio l’ascensione. I<br />

protestanti, più legati al<strong>la</strong> lettura testuale delle sacre scritture, reagirono<br />

immediatamente e le condannarono (fu Lutero stesso a farlo). La chiesa cattolica<br />

inizialmente non prese posizioni e il libro di Copernico fu messo all‘indice solo<br />

all’inizio del ‘600. Nel<strong>la</strong> condanna dei cattolici ebbero un peso predominante le<br />

conclusioni radicali che Bruno trasse dal paradigma copernicano.<br />

Bruno è stato colui che sul piano filosofico ha rotto i legami con il vecchio<br />

paradigma . Egli abbandonò <strong>la</strong> convinzione che il sistema so<strong>la</strong>re fosse l’unico a<br />

costituire l’universo, chiuso e finito.<br />

Bruno accettò il sistema copernicano traendone alcune conclusioni, non tanto<br />

sul<strong>la</strong> base di dati, ma di dimostrazioni logiche, il suo è quindi un atteggiamento<br />

pre-scientifico. Lo schema generale del suo ragionamento è marcatamente<br />

teologico e si fonda su questo modello: siccome il mondo ha come sua causa un<br />

essere infinito, non può che essere a sua volta infinito, in quanto solo in questo<br />

modo è degno del suo creatore.<br />

Bruno abbatte i limiti dell’universo. Egli sostiene che gli uomini vivendo in città<br />

cinte di mura, hanno immaginato che anche l’universo fosse chiuso.<br />

L’universo contiene una moltitudine di sistemi so<strong>la</strong>ri, alcuni di questi mondi<br />

sono migliori del nostro e alti peggiori. Esiste un’unica struttura, uguale per il<br />

cielo e <strong>la</strong> terra . Dal momento che l’universo intero deriva da un’unica mente,<br />

non è possibile che vi sia una discriminazione gerarchica tra le diverse parti di<br />

esso. Proprio perché l’universo ha un’unica struttura, e lo spazio deve essere<br />

considerato omogeneo, è possibile applicare ad esso le stesse regole<br />

geometriche.<br />

Queste caratteristiche sono riassumibili e sostenute dal<strong>la</strong> tesi per cui l’universo è<br />

infinito. Proprio perché infinito , agli occhi di Bruno, esso è anche divino, per<br />

I limiti del nuovo paradigma:<br />

a - ________________________________<br />

b - ________________________________<br />

L’accettazione del ___________________<br />

e i _______________________________<br />

<strong>la</strong> ________________________________<br />

L’accettazione del ___________________<br />

e _________________________________<br />

Religione e _______________________<br />

come scontro di ____________________<br />

3 - ______________________<br />

L’abbandono dell’idea ________________<br />

___________________________________<br />

L’atteggiamento non _________________<br />

di Bruno<br />

Un universo ______________________<br />

e _________________________________<br />

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