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Il Rinascimento e la nascita della scienza moderna - 1

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fisso di insegnante presso l'Università di Basilea. Lasciò infatti <strong>la</strong> città nel gennaio del 1528. Dopo aver passato i<br />

restanti anni del<strong>la</strong> sua vita a vagare di città in città, morì a Salisburgo il 24 settembre 1541.<br />

Giordano Bruno<br />

Intorno ai quindici anni Filippo Bruno (1548-1600) entra nell'ordine dei domenicani assumendo il nome di Giordano.<br />

Ha inizio allora una multiforme esperienza di vita che fa di Bruno una personalità dalle molte facce: il frate ribelle, il<br />

filosofo che, rompendo con <strong>la</strong> tradizione, abbraccia entusiasta le nuove teorie astronomiche e teorizza <strong>la</strong> pluralità dei<br />

mondi, il mago e il sapiente legato al<strong>la</strong> tradizione ermetica, il riformatore politico, l'eretico e il martire dell'Inquisizione.<br />

I contrasti con le autorità religiose, che lo porteranno poi a un drammatico processo sotto l'accusa di eresia e al<strong>la</strong><br />

condanna a morte, compaiono già nel periodo di noviziato, quando il giovane Bruno viene denunciato all'Inquisizione<br />

dal suo superiore per avere tolto dal<strong>la</strong> cel<strong>la</strong> le immagini dei santi conservando solo il crocifisso. I dubbi su alcune verità<br />

del<strong>la</strong> religione cristiana — <strong>la</strong> Trinità e l'Incarnazione — lo mettono in aperto contrasto con l'ambiente ecclesiastico; nel<br />

1576, sospettato di eresia, abbandona l'ordine e fugge nell'Italia settentrionale.<br />

Da lì comincia un lungo vagabondaggio attraverso l'Europa: Si reca a Ginevra, dove per breve tempo aderisce al<br />

calvinismo, quindi a Tolosa e a Parigi, dove pubblica le sue prime opere, sull'arte del<strong>la</strong> memoria e <strong>la</strong> commedia <strong>Il</strong><br />

cande<strong>la</strong>io (1582). Da Parigi va in Inghilterra al seguito dell'ambasciatore francese, soggiorna a Londra e a Oxford, dove<br />

insegna. A Londra viene introdotto a corte, conosce <strong>la</strong> regina Elisabetta I, forse svolge attività di informatore al servizio<br />

del suo governo.<br />

Ritornato a Parigi, è costretto a trasferirsi nelle terre del l'Impero per l'ostilità degli ambienti universitari di tradizione<br />

aristotelica, da lui pubblicamente attaccati. Insegna a Marburgo, a Wittenberg (<strong>la</strong> città di Lutero), a Praga, Francoforte,<br />

dove porta a termine i poemi <strong>la</strong>tini (15901591). In Germania si occupa di astrologia, approfondisce gli studi sul<strong>la</strong> magia<br />

e sull'arte del<strong>la</strong> memoria, pubblicando su questi argomenti alcuni scritti in cui indaga sul rapporto fra l'uomo e i demoni<br />

e sul ruolo dell'immaginazione come strumento utile per il dominio sul<strong>la</strong> natura.<br />

Dopo un soggiorno a Zurigo, rientra in Italia, accettando l'invito del patrizio veneziano Giovanni Mocenigo, che vuole<br />

essere istruito da lui nelle arti magico-ermetiche. L'Italia è una terra pericolosa per chi non osserva l'ortodossia cattolica,<br />

a causa del controllo stringente esercitato dall'Inquisizione, ma nel<strong>la</strong> Repubblica di Venezia, che conduce una politica<br />

culturale re<strong>la</strong>tivamente aperta, Bruno pensa di essere al sicuro. Anzi, come dichiarerà più tardi nel corso del processo,<br />

egli accetta l'invito di Mocenigo, intenzionato a riconciliarsi con <strong>la</strong> Chiesa, <strong>la</strong>sciandosi alle spalle <strong>la</strong> scomoda<br />

condizione di scomunicato.<br />

Ma nel 1592, denunciato all'Inquisizione per eresia dallo stesso Mocenigo, viene arrestato e rinchiuso nel carcere di<br />

Venezia, dove rimane per circa nove mesi. <strong>Il</strong> processo, basato sul<strong>la</strong> so<strong>la</strong> denuncia del Mocenigo, sta per avviarsi verso<br />

l'assoluzione o una lieve condanna, quando interviene una richiesta dell'Inquisizione romana per trasferire il<br />

procedimento a Roma. Dopo avere in un primo tempo opposto rifiuto, Venezia consegna l'eretico all'Inquisizione<br />

romana, nelle cui carceri Bruno entra il 27 febbraio 1593. Ai ripetuti inviti a ritrattare <strong>la</strong> sua dottrina, egli risponde con<br />

un rifiuto; viene quindi condannato e arso vivo il 17 febbraio 1600 in Campo dei Fiori a Roma.<br />

Michel Montaigne<br />

Michel Eyquem, signore di Montaigne, nasce l'ultimo giorno di febbraio 1533 nel castello paterno, posto al confine tra<br />

il Périgord e <strong>la</strong> Guyenne. Appartiene a una famiglia di modesta e recente nobiltà, arricchitasi grazie al commercio.<br />

Compie gli studi primari nel College de Guyenne a Bordeaux e successivamente studia diritto a Périgueux e Toulouse.<br />

A ventun anni è consigliere al<strong>la</strong> Cour des Aides di Périgueux e quindi al Par<strong>la</strong>mento di Bordeaux, dove mantiene <strong>la</strong><br />

carica sino al 1570, svolgendo anche limitati incarichi di Corte. Nel 1558 incontra l'umanista Etienne de La Boétie, con<br />

cui stringe una memorabile amicizia, di cui <strong>la</strong>scia una testimonianza commovente negli Essais. Dopo <strong>la</strong> morte prematura<br />

dell'amico carissimo (1563), seguita da quel<strong>la</strong> del padre (1568), Montaigne abbandona nel 1570 <strong>la</strong> carica al<br />

Par<strong>la</strong>mento e si ritira a vita privata nel suo castello, dove raccoglie in una torre una ricca biblioteca. Inizia senza un<br />

piano preciso <strong>la</strong> stesura degli Essais, che avranno diverse edizioni (nel 1580, nel 1582 e nel 1588).<br />

Nel 1580-81 compie un lungo viaggio in Europa e partico<strong>la</strong>rmente in Italia, di cui dà un resoconto nel (postumo)<br />

Journal de voyage en Italie, prototipo del<strong>la</strong> letteratura di viaggio del "Grand Tour".<br />

Tra il 1581 e il 1588 riprende gli incarichi pubblici, accettando <strong>la</strong> nomina a sindaco di Bordeaux, tenendosi tuttavia in<br />

disparte dai turbolenti avvenimenti politici del<strong>la</strong> Francia di quegli anni tragici. Cattolico convinto, nonostante il suo<br />

scetticismo filosofico, mantiene in politica un atteggiamento rigidamente realista e conservatore.<br />

Muore il 13 settembre 1592.<br />

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