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Raccolta Sentenze

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La Corte d’Appello di Bologna, hanno sostenuto gli Ermellini, ha fatto bene a confermare nei suoi confronti<br />

tutte le accuse dal momento che era stato accertato che la signora aveva sottratto “scientemente per alcuni<br />

mesi” il figlio al padre, senza il consenso di quest’ultimo, portandolo in Sardegna (“luogo raggiungibile solo<br />

con un viaggio aereo”). Infatti, dice ancora la Cassazione “il ruolo di genitore non si può esplicare solo con<br />

conversazioni telefoniche o con visite saltuarie”.<br />

SPESE PER IL FIGLIO NATURALE FIN DALLA NASCITA SOLO SE RICHIESTE<br />

CORTE DI CASSAZIONE, SENTENZA N. 23630 DEL 6 NOVEMBRE 2009<br />

Negli ultimi anni la magistratura ha avuto la tendenza a responsabilizzare i padri naturali, anche quelli, e<br />

forse, soprattutto quelli, che non hanno voluto riconoscere subito i figli. Infatti si è andato consolidando il<br />

principio per cui i genitori che hanno riconosciuto il minore solo in un secondo momento devono rimborsare<br />

l’altro delle spese sostenute per il bambino fin dalla nascita.<br />

Con la sentenza in esame, la prima sezione della Cassazione ha fissato un paletto a questa regola e cioè<br />

che il rimborso è dovuto solo nel caso in cui la madre lo abbia chiesto come un suo diritto e non in<br />

rappresentanza del figlio minore.<br />

UNA CARTA PRIVATA VALE COME RINUNCIA ALLA CASA DELL’EX CONVIVENTE<br />

CORTE DI CASSAZIONE, SENTENZA N. 23691 DEL 09 NOVEMBRE 2009<br />

Meno burocrazia nelle separazioni delle coppie di fatto. È infatti valida la scrittura privata con la quale uno<br />

rinuncia alla proprietà della casa di fatto comprata insieme ma con i soli risparmi dell’altro.<br />

Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza in esame, ha accolto il ricorso del figlio (erede) di<br />

uomo che aveva comprato con la sua compagna una casa, intestandola a entrambi, ma di fatto pagandola<br />

da solo e lei, dopo averlo lasciato, gli aveva firmato una carta nella quale rinunciava alla proprietà<br />

dell’immobile.<br />

Insomma, con tale rinuncia (“negozio di natura abdicativa”), ha spiegato la seconda sezione civile della<br />

Suprema corte, “si è operato, ipso iure, in forza del principio di elasticità della proprietà, l’accrescimento della<br />

quota rinunciata in favore dell’ex compagno che, pertanto, data la proporzione delle rispettive quote, è<br />

divenuto proprietario dell’intero immobile, poi entrato a far parte della massa ereditaria”.<br />

LA EX GIOVANE HA COMUNQUE DIRITTO ALL’ASSEGNO<br />

CORTE DI CASSAZIONE, SENTENZA N. 23906 DEL 11 NOVEMBRE 2009<br />

Ha comunque diritto all’assegno di divorzio la moglie giovane e che, in teoria, potrebbe cercarsi un lavoro.<br />

Infatti, l’ex non deve il mantenimento soltanto nel caso in cui lei abbia trovato un’occupazione che le<br />

permetta di vivere con lo stesso tenore di vita goduto durante il matrimonio. Insomma, un lavoretto che<br />

l’aiuta a sopravvivere non fa venir meno l’obbligo.<br />

Sono questi i principi affermati dalla Corte di cassazione che, con la sentenza in esame, ha respinto il ricorso<br />

di un ex marito condannato dal giudice a versare alla giovane moglie un assegno di divorzio<br />

ASSOCIAZIONE NAZIONALE DONNE GEOMETRA<br />

Del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati<br />

00187 ROMA Via Barberini n. 68<br />

Tel.+39 06.427.441.80 – Fax +39 06.420.054.41<br />

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