Verdure in tavola - B2B24 - Il Sole 24 Ore

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QUALITALY
NORMATIVE + SENTENZE testo di Dario Aquaro
QUANDO LA GDF
non ha ha ragione ragione
Il solo tovagliometro non basta per stabilire l’evasione.
La Commissione tributaria Veneto dalla parte di
un’ impresa che aveva contestato i rilievi della Finanza
LE VERIFICHE
Per i redditi d’impresa delle persone
fi siche l’uffi cio procede alla rettifi ca
(…) se l’incompletezza, la falsità o
l’inesattezza degli elementi indicati
nella dichiarazione e nei relativi allegati
risulta dall’ispezione delle scritture
contabili e dalle altre verifi che di
cui all’articolo 33 ovvero dal controllo
della completezza, esattezza e veridicità
delle registrazioni contabili sulla
scorta delle fatture e degli altri atti e
documenti relativi all’impresa nonché
dei dati e delle notizie raccolti dall’uffi
cio nei modi previsti dall’articolo 32
Dpr 600/73 art.39 (comma 1 lett.d).
L’esistenza di attività non dichiarate
o la inesistenza di passività dichiarate
è desumibile anche sulla base di
presunzioni semplici, purché queste
siano gravi, precise e concordanti.
Da solo, il cosiddetto “tovagliometro”,
non basta: la sentenza
77/24/12 della Ctr Veneto
ha infatti ribadito che il Fisco
può adoperarlo per ricostruire i
ricavi e contestare gli eventuali
incassi in nero, ma soltanto se
trova altri indizi di evasione. Di
cosa si tratta in concreto? Il tovagliometro
è un metodo che si
fonda sul riscontro dei tovaglioli
utilizzati da un ristorante rispetto
al numero di coperti dichiarati
nelle ricevute emesse.
La controversia
Nel caso trattato dalla Corte
tributaria, la Guardia di Finanza
aveva eseguito una veri ca in
un hotel con annessi ristorante
e bar. La contabilità era regolare,
ma venivano contestati maggiori
ricavi per l’attività di ristorazione
sulla base, appunto, del
consumo di tovaglioli. L’avviso
di accertamento è stato però
impugnato dalla società che sosteneva
come i risultati del metodo
del tovagliometro cozzas-
sero con gli altri che derivano
dai consumi medi delle materie
prime o dalla capacità effettiva
di posti a sedere del ristorante.
Il Crt, collegio di secondo grado,
ha dato ragione alla società:
l’accertamento fondato sul tovagliometro
va annullato.
Non c’è stato, insomma, alcun
riscontro con la realtà aziendale.
Il Fisco non ha precisato se
nella percentuale di scarto dei
tovaglioli sia stato considerato
l’uso di quelli destinati al semplice
servizio alberghiero (prima
colazione o servizio in camera).
E non ha riscontrato il rapporto
tra tovaglioli inviati in lavanderia
e pasti somministrati
ai soli ospiti dell’hotel. In ne,
altra cosa importante, durante
la presenza degli agenti non
è emerso alcun incremento dei
corrispettivi: i dati erano in linea
con quelli registrati negli
stessi mesi degli esercizi precedenti.
In conclusione, secondo i
giudici, mancavano gli indizi di
un occultamento di ricavi.
verifiche fiscali
FEBBRAIO-MARZO-2013