Scienze dell'Interazione anno 2012 n.1-2 - Scuola di ...
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STUDI, RICERCHE E DIBATTITI Alessandro Salvini<br />
<strong>di</strong> altri agli effetti delle tecniche allenanti della cultura fisica, come peraltro<br />
accade anche in altre pratiche sportive. Ma la ‘costanza ragionata’, la<br />
passione organizzata, l’impegno competente, <strong>di</strong> chi si de<strong>di</strong>ca a questa<br />
‘<strong>di</strong>sciplina’ sono i presupposti necessari per ottenere dei risultati, siano essi<br />
modesti, oppure eccellenti.<br />
La pratica della cultura fisica nelle donne e negli uomini, richiede una<br />
varietà programmata <strong>di</strong> pratiche allenanti e <strong>di</strong> stili <strong>di</strong> vita rigorosi, che non<br />
possono essere ignorati e fatti oggetto <strong>di</strong> psico<strong>di</strong>agnosi denigratorie. Fatto<br />
che ci ricorda come esista una sorta <strong>di</strong> predominante ‘forma mentis’ in<br />
alcuni psicologi clinici, psicoanalisti e psichiatri, che li porta a spiegare<br />
l’ignoto con ciò che a loro e già noto. Adattando i fatti ai propri schemi<br />
<strong>di</strong>agnostici cementati dal vocabolario a loro più accessibile, che è quello<br />
della loro professione.<br />
L’èlite dei culturisti, per ottenere i loro risultati sorprendenti, deve allenarsi<br />
intensamente, con costanza e per lunghi perio<strong>di</strong>. Come avviene per molti<br />
atleti <strong>di</strong> alto livello, siano essi maratoneti, sciatori <strong>di</strong> fondo o ginnasti. Fino<br />
ad oggi nessuno ha pensato seriamente <strong>di</strong> rintracciare nei prolungati e<br />
stoici allenamenti dei maratoneti, ginnasti e sciatori, la presenza <strong>di</strong> un<br />
<strong>di</strong>sturbo ossessivo-compulsivo, o qualche altro <strong>di</strong>sturbo mentale, per il<br />
quale si potrebbe ripristinare un vecchio termine, ‘Algolagnia’ (trarre piacere<br />
dalla sofferenza), molto migliore sul piano etimologico dell’analogo<br />
‘masochismo’ che Sigmund Freud ha desunto da Leopold von Sacher-<br />
Masoch, scrittore, <strong>di</strong> cui Freud forse non amava confessarsi lettore, con i<br />
suoi personaggi alla ricerca <strong>di</strong> donne umilianti e fustigatrici.<br />
Altre persone, con la stessa de<strong>di</strong>zione e meticolosa passione, possono<br />
invece allenarsi per anni nell’uso virtuoso <strong>di</strong> uno strumento musicale, come<br />
può essere la propria voce, il violino o il contrabbasso. Ci sono molti mo<strong>di</strong><br />
per plasmare se stessi, sviluppare le proprie potenzialità, si tratti <strong>di</strong> voce,<br />
muscoli, intelligenza linguistica o musicale. Tuttavia per raggiungere certi<br />
obiettivi d’eccellenza l’addestramento intenso è il presupposto. Ad esempio<br />
migliaia ore <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o h<strong>anno</strong> visto all’opera una comunità <strong>di</strong> matematici che,<br />
chiusi nelle loro palestre mentali, h<strong>anno</strong> cercato <strong>di</strong> risolvere enigmi insoluti,<br />
come è accaduto per chi ha de<strong>di</strong>cato lunghi anni a risolvere le inespresse<br />
<strong>di</strong>mostrazioni <strong>di</strong> Fermat o a stu<strong>di</strong>are i numeri transfiniti <strong>di</strong> Cantor. Altre<br />
persone invece possono dare anima e corpo al tentativo <strong>di</strong> allenare il<br />
proprio sistema nervoso per accedere ad esperienze trascendentali,<br />
estatiche e contemplative. E niente più delle pratiche Zen potrebbero<br />
essere <strong>di</strong>agnosticate (da chi non le conosce) come l’esaltazione<br />
compulsiva <strong>di</strong> una ritualità ossessiva. Ancora una volta, ciò che non<br />
riusciamo a capire, per cui non posse<strong>di</strong>amo le conoscenze necessarie, si<br />
pensa <strong>di</strong> spiegarlo attraverso il linguaggio interpretativo che si possiede.<br />
Spesso ipervalutando la propria competenza e ruolo. Rimaniamo in attesa,<br />
anche se i tentativi non sono mancati, che prima o poi, atleti, artisti,<br />
contemplativi e matematici, ingegneri e monaci Zen, finiscano per essere<br />
consideri tutti affetti da qualche forma <strong>di</strong> nevrosi, e i loro mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> essere<br />
attribuiti agli esiti <strong>di</strong> qualche <strong>di</strong>sturbo psicopatologico, salvo poi stabilirne le<br />
cause. Definire queste persone ‘malate’ per la loro passione, scrupolo e<br />
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