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Scienze dell'Interazione anno 2012 n.1-2 - Scuola di ...

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STUDI, RICERCHE E DIBATTITI Antonio Iu<strong>di</strong>ci<br />

definita negli anni 60 “d<strong>anno</strong> cerebrale minimo”, poi ridefinita ADHD per<br />

limitare i riferimenti cerebrali. L’ambiguità dei risultati comporta la <strong>di</strong>ffusione<br />

<strong>di</strong> credenze <strong>di</strong> senso comune circa le peculiarità della stessa categoria.<br />

Compaiono così <strong>di</strong>versi termini per identificarla, come anormalità<br />

neurochimica, sindrome del bambino iperattivo, <strong>di</strong>sturbo neurocomportamentale,<br />

malattia cronica dell’adolescente, ecc. Ad alimentare le<br />

controversie vi sono poi un numero elevatissimo <strong>di</strong> interessi portati da<br />

alcune istituzioni pubbliche e private, non ultime le multinazionali<br />

farmaceutiche. Per tali ragioni il senso comune e il senso scientifico<br />

coabitano talvolta nelle pratiche operative <strong>di</strong> molte istituzioni. Il presente<br />

contributo ha inteso sintetizzare lo stato delle ricerche scientifiche per<br />

consentire ai vari professionisti <strong>di</strong> riconoscere i <strong>di</strong>scorsi <strong>di</strong> senso comune,<br />

soprattutto rispetto alle credenze ritenute ingenuamente più “vere”. Gli<br />

elementi al momento con<strong>di</strong>visibili riguardano gli stu<strong>di</strong> sull’eziologia e sulla<br />

farmacologia. L’eziologia è considerata assente e sconosciuta da <strong>di</strong>verse<br />

agenzie, quali la Novartis © (industria multinazionale produttrice del nel<br />

farmaco a base <strong>di</strong> metilfenidato, Ritalin ), la Food and Drug Administration<br />

(FDA), la Drug Enforcement Administration (DEA), il National Institute of<br />

Mental Health (NIMH), l’Australian National Association of Practising<br />

Psychiatrists e il Consensus <strong>di</strong> Torino, documento prodotto da<br />

numerosissimi stu<strong>di</strong>osi internazionali nel maggio 2005. Appare ambigua, e<br />

dunque <strong>di</strong> senso comune, la posizione dell’Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità in<br />

quanto da una parte <strong>di</strong>ce che si tratta <strong>di</strong> una “sindrome multifattoriale” (in<br />

termini scientifici definibile ad “eziologia incerta”), eludendo qualsiasi altro<br />

riferimento all’eziologia, dall’altra <strong>di</strong>chiara che si tratta <strong>di</strong> “malattia cronica”.<br />

Anche sugli aspetti farmacologici sembra esserci notevole convergenza,<br />

infatti i farmaci usati per l’ADHD sono inseriti, in quasi tutti i paesi, nella<br />

tabella delle sostanze stupefacenti e dei veleni e considerati farmaci da<br />

abuso. Gli effetti collaterali al momento attestati riguardano la possibile<br />

riduzione dell’ormone della crescita, un impatto pericoloso sul cervello per<br />

la riduzione del flusso sanguigno, del metabolismo del glucosio e per la<br />

possibilità <strong>di</strong> un’atrofia cerebrale permanente, la possibilità <strong>di</strong> subire lesioni<br />

car<strong>di</strong>ache, arterite cerebrale e in alcuni casi morte improvvisa, rischio<br />

cancerogeno, aberrazioni cromosomiche farmaco-indotte, rischio <strong>di</strong><br />

alterazioni genetiche, danni al fegato, ingiallimento della pelle o uno<br />

sbiancamento degli occhi (itterizia), l’induzione <strong>di</strong> palpitazioni, aritmie,<br />

accelerazione delle pulsazioni a riposo, cianosi, tachicar<strong>di</strong>a, variazioni nella<br />

pressione sanguigna e nella frequenza dei battiti (sia aumento che<br />

<strong>di</strong>minuzione), angina, tremori, <strong>di</strong>sturbi del sistema immunitario, nervosismo<br />

e insonnia, per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> peso, <strong>di</strong>sorientamento spaziale, apatia, isolamento<br />

sociale e depressione, induzione o peggioramento movimenti involontari,<br />

tic ed idee ossessive, sintomatologie <strong>di</strong> ritiro, sentimenti suicidari, sindrome<br />

<strong>di</strong> Tourette ed episo<strong>di</strong> psicotici, incluse le allucinazioni, depressione e<br />

induzione al suici<strong>di</strong>o, anche per effetto dell’interruzione degli stimolanti o <strong>di</strong><br />

altri farmaci simili alle anfetamine. Gli elementi più controversi riguardano il<br />

proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>agnostico e l’approccio al tema, da una parte quello <strong>di</strong><br />

matrice me<strong>di</strong>ca, detto organicista che concentra l’attenzione solo sul<br />

minore (e i suoi sintomi), dall’altro quello psicologico-sociale volto a<br />

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