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Scienze dell'Interazione anno 2012 n.1-2 - Scuola di ...

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<strong>Scienze</strong> dell’Interazione, n. 1-2, <strong>2012</strong><br />

(Greenhill L.L., Vitiello B.B., Riddle M.A.,2003; Paneia P., Arcieria R. et al.,<br />

2010). Se gli stimolanti influenzano la crescita e lo sviluppo questo lo si<br />

deve ad una <strong>di</strong>retta azione sul cervello. Alcune ricerche (Poulton A.<br />

Growth, 2005; Panei P., Knellwolf A.L, 2006; Breggin P., 2001; Rao J.K.,<br />

Julius J.R., Breen T.J., Blethen S.L. (1998) h<strong>anno</strong> ad esempio <strong>di</strong>mostrato<br />

come gli stimolanti riducono la produzione dell’ormone della crescita e che<br />

possono ridurre la crescita totale, sia in altezza che in peso. I ricercatori<br />

h<strong>anno</strong> <strong>di</strong>mostrato che, dopo tre anni <strong>di</strong> utilizzo del farmaco psicotropo, i<br />

bambini risultano più bassi <strong>di</strong> un pollice (cm 2,54) e più magri <strong>di</strong> 4.4 libbre<br />

(quasi 2 chili) dei loro coetanei. Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> tossicità animale h<strong>anno</strong> <strong>di</strong>mostrato<br />

come alte dosi <strong>di</strong> stimolanti (25mg/Kg <strong>di</strong> amfetamine s.c. nel ratto vs 0.3-<br />

0.5 mg/Kg nel bambino) possono indurre alterazioni dei terminali<br />

serotoninergici e dopaminergici in aree specifiche del Sistema Nervoso<br />

Centrale. Di recente, inoltre, è stato <strong>di</strong>mostrato che dosi simili a quelle<br />

utilizzate in clinica (2mg/Kg) <strong>di</strong> metilfenidato somministrate per lungo tempo<br />

per via orale possono causare in animali molto giovani, ma non in animali<br />

adulti, una <strong>di</strong>minuzione persistente (mesi) e selettiva della densità del DAT<br />

a livello striatale, tuttavia il significato clinico <strong>di</strong> questo fenomeno non è<br />

ancora stato chiarito. Un’altra serie <strong>di</strong> ricerche ha evidenziato come dosi<br />

elevate (oltre 40 mg/Kg per due anni) <strong>di</strong> metilfenidato possano indurre<br />

tumori epatici nei ro<strong>di</strong>tori (Dunnik J.K., Hailey J.R., 1995) ma tale<br />

evenienza non è stata riscontrata nell’uomo. Ricercatori dell’Università <strong>di</strong><br />

Buffalo h<strong>anno</strong> <strong>di</strong>mostrato che il Ritalin produce delle mo<strong>di</strong>ficazioni nel<br />

cervello dei topi, simili a quelle prodotte dalla cocaina. Si sostiene dunque<br />

che gli stimolanti come il metilfenidato e le anfetamine h<strong>anno</strong> un impatto<br />

pericoloso sul cervello, poiché riducono il flusso sanguigno, riducono il<br />

metabolismo del glucosio e probabilmente causano un’atrofia cerebrale<br />

permanente” (Vitiello B., 1995; Breggin, 2001).<br />

Una nota ricerca scientifica <strong>di</strong> Henderson T.A., Fischer V.W. (1994) ha<br />

evidenziato, dopo 14 settimane <strong>di</strong> sperimentazione, una vasta catena <strong>di</strong><br />

alterazioni e <strong>di</strong> cambiamenti patologici sia in soggetti sottoposti a<br />

somministrazione <strong>di</strong> psicofarmaci a mezzo iniezione, che in soggetti<br />

sottoposti a somministrazione per via orale. Le osservazioni h<strong>anno</strong><br />

mostrato definitivamente come nei soggetti trattati con dosi terapeutiche<br />

siano state riscontrate lesioni car<strong>di</strong>ache. Si è inoltre registrato un rapido<br />

sviluppo dei cambiamenti patologici, a volte entro sole 3 settimane. La<br />

possibilità d’irreversibilità e i profon<strong>di</strong> cambiamenti strutturali osservati in un<br />

paziente in terapia a lungo termine con psicofarmaci stimolanti, suggerisce<br />

come queste scoperte possano avere conseguenze cliniche irreversibili.<br />

Sono stati riportati alcuni casi <strong>di</strong> arterite cerebrale (Anders T., Sharfstein S.,<br />

2006; Trugman J.M., 1988) e sette casi documentati <strong>di</strong> morte improvvisa in<br />

bambini che assumevano metilfenidatopari (FDA, 2005). Poiché nei casi <strong>di</strong><br />

morte improvvisa da amfetamina sono state riportate concomitanti<br />

anomalie strutturali del sistema car<strong>di</strong>ovascolare (es. origine anomala o<br />

stenosi congenita dell’arteria coronaria, ipertrofia valvolare o miocar<strong>di</strong>a)<br />

appare fondamentale acquisire elementi inerenti circa la storia familiare<br />

prima <strong>di</strong> prescrivere qualsiasi stimolante (Panei P. et al. ISS, 2009).<br />

Stephanie Hall, <strong>di</strong> Canton, Ohio, credeva che l’ADHD fosse una malattia e

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