Scienze dell'Interazione anno 2012 n.1-2 - Scuola di ...
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<strong>Scienze</strong> dell’Interazione, n. 1-2, <strong>2012</strong><br />
-Tre recenti ricerche scientifiche (Max J.E. et al., 1998, Peterson B.S., 1995, Zametkin<br />
A.J., et al., 1998) rilevano come l'iperattività e la <strong>di</strong>sattenzione possano essere causati<br />
da <strong>di</strong>versi fattori nocivi cerebrali non riconducibili all'ADHD; come un basso peso<br />
prenatale, l'intossicazione da piombo, la sindrome feto-alcolica, etc" e che "nei bambini<br />
in cui è stata <strong>di</strong>agnosticata l’ADHD non sono stati riscontrati in<strong>di</strong>catori neurologici<br />
particolari, né strutturali, né funzionali, né chimici.<br />
- una recente ricerca (Bolanos C.A., Barrot M.et al., 2003) <strong>di</strong>mostra ad esempio che il<br />
trattamento con questo tipo <strong>di</strong> psicofarmaci altera in misura significativa in età adulta la<br />
risposta comportamentale alle emozioni. Sono infatti ormai sempre più numerosi gli<br />
esperimenti che dovrebbero indurre gli operatori sanitari ad una ben maggiore<br />
prudenza. I ricercatori s<strong>anno</strong> già da tempo che alcuni tipi d’esperienze, come quelle<br />
coinvolte nell'appren<strong>di</strong>mento, possono mo<strong>di</strong>ficare fisicamente la struttura del cervello e<br />
influenzare il comportamento.<br />
-Per contro, una serie <strong>di</strong> recenti stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrano che l'esposizione a psicofarmaci<br />
stimolanti può ridurre la capacità <strong>di</strong> specifiche cellule cerebrali <strong>di</strong> mutare come<br />
conseguenza dell'esperienza. "La capacità delle esperienze <strong>di</strong> alterare la struttura del<br />
cervello - spiega infatti la dott.sa Nora Volkow (1998, pag.1331) del National Istitute on<br />
Drug Abuse- è forse uno dei meccanismi principali con cui la rielaborazione del<br />
“passato” può influire sul comportamento e la cognizione nel futuro. Tuttavia, quando<br />
queste alterazioni vengono prodotte da psicofarmaci, la situazione cambia”.<br />
- un’equipe <strong>di</strong> specialisti dell’Università <strong>di</strong> Maracaibo (Montiel Nava C., Pena A. et al.,<br />
2002, pag.205) ha fornito informazioni dettagliate sulla riduzione dei sintomi del<br />
<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne da <strong>di</strong>sattenzione ed iperattività, comparando un programma <strong>di</strong> addestramento<br />
dei genitori con terapia cognitivo-comportamentale (senza l’ausilio <strong>di</strong> psicofarmaci), con<br />
un esperimento clinico con psicofarmaci stimolanti: “entrambi i gruppi h<strong>anno</strong> mostrato<br />
un miglioramento nei loro sintomi, ma non è stata rilevata alcuna <strong>di</strong>fferenza in termini <strong>di</strong><br />
efficacia nei due gruppi <strong>di</strong> trattamento”.<br />
L’efficacia delle terapie psicologiche e <strong>di</strong> pedagogia clinica non supportate da<br />
psicofarmaci è stata anche confermata da altri stu<strong>di</strong> (Frölich J., Döpfner M., Berner W.,<br />
Lehmkuhl G., 2002) e da successivi esperimenti, perfezionati anche in Italia<br />
(Tarracchini E., 2001, 2008). La <strong>di</strong>namica psicofisica che è stata stu<strong>di</strong>ata più<br />
approfon<strong>di</strong>tamente a questo proposito è la reazione umana allo stress. La reazione<br />
umana allo stress è una profonda e complessa <strong>di</strong>namica biochimica e fisiologica,<br />
preceduta dalla percezione <strong>di</strong> un pericolo e dalla comprensione che il pericolo è reale e<br />
va affrontato. Le variabili psicologiche dalla reazione umana allo stress precedono e<br />
attivano le variabili fisiologiche, piuttosto che il contrario (Everly G., 1989; Selye H.,<br />
1974). Come sostenuto dall’ICSPP (International Center for the Study of Psychiatry and<br />
Psychology), chiamare l'ADHD una "anormalità neurochimica" con "cause biologiche"<br />
significherebbe sottendere che questa non abbia a che fare con il modo in cui il<br />
bambino sente, reagisce, comprende, percepisce, riorganizza e reagisce. Implica,<br />
invece, che i comportamenti non siano sotto il controllo del bambino, o <strong>di</strong> chi entra a far<br />
parte del mondo del bambino, e che questi non abbiano per certi versi nulla a che<br />
vedere con il modo in cui il bambino scopre e organizza il significato <strong>di</strong> quel mondo.<br />
Tali stu<strong>di</strong> portano a conclusioni molto <strong>di</strong>fferenti dal protocollo <strong>di</strong>agnostico<br />
ISS, infatti le <strong>di</strong>namiche biologiche che vengono associate all'ADD/ADHD a<br />
livello cerebrale possono essere spiegate più accuratamente come<br />
risultato <strong>di</strong> elementi psicologici e contestuali piuttosto che <strong>di</strong> un sistema<br />
nervoso danneggiato nel suo sviluppo, malato o <strong>di</strong>sfunzionante.