09.06.2013 Views

L'aquila d'Europa - La Libera Compagnia Padana

L'aquila d'Europa - La Libera Compagnia Padana

L'aquila d'Europa - La Libera Compagnia Padana

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Manifesto per l’indipendenza<br />

della Romagna<br />

non è l’Emilia”. Se c’è una cosa<br />

che i Romagnoli potrebbero ricordarvi<br />

Romagna<br />

“<strong>La</strong><br />

all’infinito è proprio la loro specificità ri-<br />

spetto ai cugini Emiliani. Una differenza frutto di<br />

secoli di storia raramente condivisa che si denota<br />

anche negli idiomi locali. Essi hanno avuto entrambi<br />

chiaramente origine dalla sovrapposizione<br />

del latino al sostrato celtico, ma hanno subito<br />

un’evoluzione differente. <strong>La</strong> diversità della lingua<br />

romagnola è infatti frutto - come ha affermato<br />

Friedrich Schürr, glottologo austriaco che ha dedicato<br />

gran parte dei suoi studi alle evoluzioni fonetiche<br />

del romagnolo - al<br />

“periodo di sostanziale isolamento<br />

entro i confini dell’Esarcato<br />

di Ravenna e<br />

quelli sovrappostivi dello<br />

Stato Pontificio”.<br />

<strong>La</strong> conquista longobarda<br />

di vasti territori della penisola<br />

attualmente italiana (VI<br />

secolo d.C.) avvenne in maniera<br />

graduale. A nord si<br />

fermò per un certo numero<br />

di anni ai margini del fiume<br />

Panaro, allora compreso nel<br />

territorio esarcale di Ravenna,<br />

e ciò che restò sotto il<br />

dominio dell’Esarca venne<br />

denominato Romania, vale<br />

a dire: terra di Roma, legata all’antica capitale<br />

dell’impero dalle leggi, dalla lingua, dall’alimentazione,<br />

eccetera. poiché i Bizantini, che qui regnavano,<br />

si credevano diretti eredi dell’Impero<br />

romano. Successivamente i Longobardi si spinsero<br />

fino a Bologna, s’integrarono facilmente con<br />

quel territorio e le sue istituzioni culturali e il<br />

territorio dell’Esarca, così ristretto, venne denominato<br />

Romandiola. Vale a dire “piccola terra di<br />

Roma”. Tale situazione si protrasse all’incirca per<br />

tre secoli e si trattò dell’atto di nascita della Romagna,<br />

con una delimitazione territoriale, da allora,<br />

fortemente determinata.<br />

Geograficamente la Romagna è infatti delimita-<br />

di Alessandro Barzanti<br />

Antica bandiera imperiale dell’esarcato<br />

di Ravenna<br />

ta a nord dal fiume Reno, dalle valli comacchiesi,<br />

dalla bassa argentana e su fino a Sesto Imolese risalendo<br />

il corso del Sillaro. Sempre il Sillaro si<br />

pone come confine fino al Passo della Futa sul<br />

crinale appenninico. Da questo punto seguendo il<br />

crinale appenninico principale fino all’Alpe della<br />

Luna si delinea invece il confine a sud. Rimane<br />

solo un po’ più incerto il confine che dall’Alpe<br />

della Luna va verso Gabicce: quella è una zona di<br />

transizione che negli anni passati ha subito più<br />

l’occupazione e l’organizzazione del ducato montefeltresco<br />

di Urbino che la presenza delle autorità<br />

pontificie. Si tratta della<br />

Romagna della quale parla,<br />

fra l’altro, Dante nel XXVII<br />

canto dell’Inferno in termini<br />

estremamente puntuali<br />

anche in ordine alle principali<br />

città e alle relative signorie.<br />

Il territorio romagnolo, amministrativamente,<br />

ha registrato<br />

nei secoli diverse presenze<br />

estranee e svariate ingressioni:<br />

fiorentine, ferraresi<br />

e urbinate, tanto che<br />

nel 1371, quando ai fini fiscali<br />

e per la conoscenza del<br />

territorio venne redatta la<br />

prima carta della Romandiola,<br />

per la frantumazione sopra citata non fu<br />

possibile tracciare il confine a ridosso del crinale<br />

e neanche a nord con Ferrara che, fino all’estinzione<br />

della casa dinastica d’Este, mantenne il<br />

controllo della cosiddetta Romagna estense. Solo<br />

con l’unità d’Italia la Romagna vide finalmente<br />

designare a sé quest’ultima porzione: (Massalombarda,<br />

Conselice, Lugo, Fusignano, Bagnacavallo,<br />

Solarolo e parte della pianura faentina) e di di Castel<br />

Bolognese, ma vide invece “partire” tutto l’Imolese<br />

che tutt’ora permane amministrativamente<br />

nell’orbita provinciale di Bologna.<br />

Precedentemente, nel 1850, il segretario di stato<br />

pontificio Giacomo Antonelli, operò, per ragio-<br />

52 - Quaderni Padani Anno Vl, N. 31 - Settembre-Ottobre 2000

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!