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GCVI P e faro , * Todi , ed in alt ti luoghi ; e quando ciò non baftajfe , abbiamo per prova a favor noftro V autorità di Plinio , il quale nel Lib. xxxv. Cap. i 2. ci fa crederne autore Damarato , padre di Tar- avi nio Prifco Re di Roma , il quale abbandonata Corinto , e venuto qua nelV Italia introduffe , o migLorò tal arte di far vafi , e V arte plaftica , avendo condotti feco alcuni bravi Artefici . Tra- 'lafcio altri Scrittori antichi per- chè addotti dal Dempjlero nel Cap. "jó. del Lib. ni. de Erruria Re- cali . Quanto queft' arte di figurare tali Vafifionjfe in Arezzo , oltre al tejlirnomo di Mar- **/«& nel Libi xiv. Epigr. 98. che fcrive : Arrctina nimis te fpernas vafa, monemus : Lautus eiat Tu-fcis Porfena ffcìilibus : r pia-
CCVII piacenti il moflrarh ancora col teflitnonio oculare , finora non pik udito , di Mejfer Rifioro di Arez- zo , il quale m quefta nohilifftma Città fc njfe , come ha notato nel firn , nel 1282. un Libro in volgar favella intitolato: della Compolìzione dei mondo, e delle fue caicioni {cioè cagioni) cortefe- tnente mofi ratomi dall' erudì tijfimo Sig. Abate Niccolò Bargiac- chi , che lo conferva nella fua fceltiffima Libreria . Così ferive egli nel Cap. iv» Lib. il. alleu Tarticola , Difiinzione vili* Capitolo delle Vaia antiche ; e giudico ben fatto il riferirlo coli' ifleffa giacitura , ed ortografia , colla quale è fcritto in pergame- na. Può anche di qui fofpettarfi che tali Va/i difinti , dalla Città d'Arezzo in altre Città dell' Ita- lia fifoff ero fparfi, e propagati . In oltre è da notarfi , che da quefio Autore fi fa memoria^ * 2 del- ,
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D I F F S A DELL' ALFABETO DEGLI \N
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LXìtì falche hd pretefo , che non
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LXXVII Dal 1737. dacché il predett
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Lxxrx in Firenze , benché fpedito
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LXXXI in lingue Orientali , e remo-
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lxxxiii cazione della Lingua , s de
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LXXXV de* Greci avevano fcritto . F
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LXXXVII utilijfime e hellijjlme fco
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LXXXIX digitàmentis inveniuntur i
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xeni chfo {feguita egli) dice, che
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cr Greci , come fi può riconoscere
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C1X Di/fertazione , e Spiegazione d
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CXXIII Somiglianza , come fuò rife
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cxxvin re in chiaro di ciò , che c
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cxxx mani , perchè io ne prendeffi
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cxxxvm dato , che fi abbia V Alfabe
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_ . v. VI. cxxxix. 1 mia nel 1605.
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CXL // Gìambulidri nel 1549. pub-
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VII. DiCofìmo Della Rena, nel 1690
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CXLII Tavole di Gubbio , e V Alfabe
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CXLIV e Marchefi di To- chi Duchi ,
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CXLVI 1 8. lettere , traile quali h
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CXLVIIT monumenti Pelafgici pag. ir
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CL qui tre altre lettere elementari
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CLIV fcuna lettera anche V ttltre l
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genza , e la fatica , che nel -prin
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$ Gori ; avendo P uno , e V altr$ d
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l 9 me , e quefto giudeo fi attende
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27 diverti Artefici , variano qualc
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2 £ ne! me77o , e talvolta fenza :
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lamente convenevole , ma neceifara
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3? genuo candore la verità ! II Go
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37 fatiche, fcr'flfe a ch'are note,
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39 primo Tomo del M. E. come approv
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4* I' ha , non voglia I' incomodo d
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43 avuto alle mani il MufeoEtrufco,
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4? troiano belìo falamedem tìdiec
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47 caratteri Etrufchi a forma , e b
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49 ut fattilo tnie iicelmmus • Ka
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5i èva rraìafciarfi di notare una
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53 o le diverfe mani degli Scrittor
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wtutatur . Quindi fcggiunfe V Alfab
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57 ù luoghi del Tuo incomparaòil
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59 da'Tofcani in tanti > e tanti mo
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6\ XVT. Ma troppo tardi io mi fono
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ate77.a dai monumenti ftefl] antich
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68 pre porta della dtfficultà. Del
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73 Via*.Ftt«; al v. T. P8qv8, parl
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7* che può parere un 8 ; ma tengal
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74 e tenuta al S'g. Marchefc , anch
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7* Tav. V. v. 41. G legge tfl>fd©v
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s 4 la parte fuperiore , che la com
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125 Cortonefc , ora fi conferva nel
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T27 della *: ne fon lontano dal cre
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37 E che ciò ffa vero , fi ricorra
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l l9 libro anteriore , che Tetide n
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143 gente Petronìa ferina in Efruf
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145 che quanto a quelle dell'Alfabe
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'47 57 offervd , come il Sig. March
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149 Si confederano le cinque fig ur
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gerc anche i Tuoi per non apparire
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J 5? lode; poiché il detto quarto
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dal Gori ; e quefto è *57 appunto
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\6% una nota numerate, e non fapere
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1ÓJ «» una bella patina verde; d
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ni rum Graccorum • Si concluda ad
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75 qualche volta dagli Etrufci , co
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l?7 tranjiffe > tejiantur Scriptore
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il9 tanto gli Attici , che gli Ionj
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snter fi collatione , ret melius ,
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1*5 fermato a difcorrere a lungo de
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1*1 Marchefe , che nulla perdona al
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il fecondo monumento, parimente dat
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cioè con doppia linea , che la con
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19$ i quali però noi crederono ) c
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coxendices hoftiarum &c. ved^nfi le
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*97 // volta ali* altro verfo ; dal
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non fon del Tuo parere > e non gli
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201 nella Tavola V* Eugubina , che
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20J Etrufche y altre note numerali
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*0? chefe le ha fatte più co! fine
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NOVA *°7 ACTA ERUDITORUM AWNO MDCC
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2C9 3us generis rerum numerimi coeg
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Ì2II fc's didicifse fufp-catur . P
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213 rumj litcrarum efse fervatum
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221 nttffris cernitur ? Ceterum hoc
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22 5 Deliba»* Api* , undequaque ro
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22 7 Tav. V. Monumenti degli Antich
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GIUNTA 229 M CORREZIONI. &«&# QUef
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Pag. 6. verf. z. infettato leggi in
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