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Appunti delle lezioni di istituzioni di matematica attuariale per le ...

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l’uti<strong>le</strong> retrocesso è nullo e, essendo I2 < i, l’uti<strong>le</strong> trattenuto è negativo: l’assicuratore deve<br />

integrare la riserva con il capita<strong>le</strong> proprio. Dal punto <strong>di</strong> vista della scomposizione put si ha<br />

ρ base<br />

2<br />

= 80% × 3% − 4%<br />

1 + 4%<br />

= − 1.6%<br />

1.04<br />

≈ −1.54% , e ρput<br />

2<br />

= ρ2 − ρ base<br />

2<br />

= 1.6%<br />

1.04<br />

≈ 1.54% .<br />

Senza protezione la rivalutazione sarebbe stata negativa, ma la put protettiva integra la<br />

rivalutazione al livello minimo garantito. La scomposizione call risulta<br />

ρ gar<br />

2<br />

= 0 , e ρcall<br />

2<br />

= ρ2 − ρ gar<br />

2 = ρ2 = 0 .<br />

Poiché I2 è risultato insufficiente, non vi è sovrarivalutazione rispetto al minimo (anzi, c’è<br />

sottorivalutazione, compensata <strong>per</strong>ò dalla put protettiva).<br />

Si osservi che, in questo esempio, l’assicuratore ha subito una <strong>per</strong><strong>di</strong>ta il secondo anno,<br />

nonostante il primo anno il ren<strong>di</strong>mento della gestione separata sia risultato più che sufficiente.<br />

Avendo <strong>per</strong>ò retrocesso la sovrarivalutazione all’assicurato, non ha potuto utilizzarla <strong>per</strong><br />

compensare il deficit del secondo anno.<br />

L’esempio 6.3.1 mostra come <strong>le</strong> opzioni <strong>di</strong> minimo garantito implicite nel meccanismo <strong>di</strong><br />

rivalutazione, rappresentino un rischio finanziario non trascurabi<strong>le</strong> <strong>per</strong> l’assicuratore. Nella<br />

pratica, <strong>le</strong> compagnie italiane “storiche” hanno ancora in essere molte polizze con ren<strong>di</strong>menti<br />

minimi garantiti al 4% o più. Queste polizze sono state vendute in anni in cui i ren<strong>di</strong>menti del<br />

mercato obbligazionario erano sufficientemente alti, ma pongono grossi prob<strong>le</strong>mi in questo<br />

<strong>per</strong>iodo, in cui realizzare il 4% all’anno con una gestione preva<strong>le</strong>ntemente obbligazionaria è<br />

molto <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong>, se non impossibi<strong>le</strong>.<br />

Proprio <strong>per</strong> limitare il rischio finanziario <strong>del<strong>le</strong></strong> opzioni implicite <strong>le</strong> compagnie italiane<br />

stanno sempre più orientandosi alla commercializzione <strong>di</strong> polizze con ren<strong>di</strong>mento minimo a<br />

scadenza, dove il meccanismo <strong>di</strong> rivalutazione viene mo<strong>di</strong>ficato in modo da consentire la compensazione,<br />

almeno parzia<strong>le</strong>, fra anni “buoni” e anni “cattivi”. L’idea, che non svilup<strong>per</strong>emo<br />

in questa sede, è quella <strong>di</strong> rimuovere il minimo dalla rivalutazione annua<strong>le</strong>, salvo poi effettuare<br />

un controllo al momento del pagamento della prestazione, <strong>per</strong> integrarla al minimo se<br />

necessario. Effettuando il controllo solo a scadenza, sulla rivalutazione globa<strong>le</strong>, e non anno<br />

<strong>per</strong> anno, si ha la possibilità <strong>di</strong> compensazione tra anni <strong>di</strong>versi.<br />

6.4 La valutazione <strong>del<strong>le</strong></strong> polizze rivalutabili<br />

6.4.1 I fattori <strong>di</strong> rivalutazione<br />

Si consideri una polizza generica, stipulata al tempo zero da un assicurato <strong>di</strong> età x, con<br />

prestazioni vita e morte rivalutabili e premi, evenutalmente anch’essi rivalutabili. Sia Y =<br />

Y v + Y m il vettore <strong>del<strong>le</strong></strong> prestazioni, scomposte in caso vita e caso morte, e X il vettore dei<br />

premi. Senza appesantire troppo <strong>le</strong> notazioni, <strong>le</strong> prestazioni vita e morte pagabili al tempo t<br />

possono essere scritte nella forma<br />

dove Y v<br />

0<br />

Y v<br />

t = Y v<br />

0 Φ Y,v (0, t) 1 {Tx>t} ,<br />

Y m<br />

t = Y m<br />

0 Φ Y,m (0, t) 1 {t−1

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