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Appunti delle lezioni di istituzioni di matematica attuariale per le ...

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Per quanto riguarda i premi, si ha Xn = 0, mentre <strong>per</strong> 0 ≤ t < n risulta<br />

Xt = P 1 {Tx>t}<br />

e quin<strong>di</strong> si ha X0 = P e Φ X (0, t) = 1 <strong>per</strong> ogni t.<br />

Esempio 6.4.3. Se mo<strong>di</strong>fichiamo l’esempio 6.4.2, prevedendo che premi e prestazioni siano<br />

rivaluabili in modo pieno, tutte <strong>le</strong> grandezza hanno lo stesso fattore <strong>di</strong> rivalutazione piena<br />

che, omettendo gli apici, risulta<br />

6.4.2 La valutazione<br />

Φ(0, t) =<br />

t<br />

(1 + ρk) .<br />

k=1<br />

Nel<strong>le</strong> basi tecniche del I or<strong>di</strong>ne, l’ipotesi finanziaria comporta che il ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> gestione sia<br />

noto, costante e che coincida con il tasso tecnico. Quin<strong>di</strong>, in una polizza rivalutabi<strong>le</strong>, il tasso<br />

<strong>di</strong> rivalutazione è sempre nullo: nell’ipotesi del I or<strong>di</strong>ne la rivalutazione non ha mai luogo.<br />

Per questo motivo nella tariffazione (calcolo del premio) e nella riservazione <strong>di</strong> una polizza<br />

rivalutabi<strong>le</strong> secondo la logica <strong>attuaria<strong>le</strong></strong> tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong> si ignora la regola <strong>di</strong> rivalutazione e si<br />

tratta la polizza come se fosse non rivalutabi<strong>le</strong>.<br />

Naturalmente l’ipotesi che It = i <strong>per</strong> ogni t è assolutamente irrealistica: se il tasso tecnico<br />

è fissato in modo metodologicamente corretto, cioè prudenzialmente basso, il ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong><br />

gestione dovrebbe anzi risultare tipicamente maggiore del tasso tecnico. Se ci fosse la certezza<br />

che ciò accadrà in ogni anno, cioè che il ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> gestione risulti sempre sufficiente, il<br />

metodo tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong> <strong>di</strong> calcolo sarebbe tutto sommato <strong>le</strong>gittimo: fornirebbe un’approssimazione<br />

<strong>per</strong> eccesso – e quin<strong>di</strong> prudenzia<strong>le</strong> – del valore degli impegni netti dell’assicuratore nei<br />

confronti dell’assicurato. Nell’analisi <strong>del<strong>le</strong></strong> rego<strong>le</strong> <strong>di</strong> rivalutazione si è infatti visto che se il<br />

surplus <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> gestione rispetto al tasso tecnico è positivo, il salto <strong>di</strong> riserva dovuto<br />

alla rivalutazione, cioè l’uti<strong>le</strong> retrocesso, si finanzia con parte del sovraren<strong>di</strong>mento degli attivi.<br />

L’ipotesi <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> gestione sempre sufficiente è tuttavia troppo ottimistica, come<br />

ben sanno <strong>le</strong> compagnie italiane che negli ultimi anni hanno visto crollare i ren<strong>di</strong>menti <strong>del<strong>le</strong></strong><br />

loro gestioni separate <strong>per</strong> effetto del crollo dei ren<strong>di</strong>menti obbligazionari (e nel segmento<br />

azionario <strong>le</strong> cose sono andate anche peggio). Il calcolo della riserva tra<strong>di</strong>ziona<strong>le</strong>, quin<strong>di</strong>, non<br />

solo non è detto che sovrastimi il valore netto degli impegni, ma anzi, trascurando la possibilità<br />

che l’assicuratore debba fare ricorso al capita<strong>le</strong> proprio <strong>per</strong> integrare <strong>le</strong> riserve, ne può<br />

sottostimare il valore. Equiva<strong>le</strong>ntemente, assegna valore nullo all’opzione put protettiva, che<br />

è presente nel contratto e che ha invece valore positivo.<br />

Come visto nella sezione 5.4, nella valutazione RAD si abbandonano <strong>le</strong> basi tecniche del I<br />

or<strong>di</strong>ne e si usa il ren<strong>di</strong>mento atteso <strong>di</strong> gestione <strong>per</strong> ogni anno futuro. La tecnica <strong>di</strong> valutazione<br />

RAD si estende in maniera ovvia al caso <strong>del<strong>le</strong></strong> polizze rivalutabili: i fattori <strong>di</strong> rivalutazione<br />

possono essere calcolati sostituendo ai ren<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> gestione a<strong>le</strong>atori <strong>le</strong> loro aspettative.<br />

Anche la scomposizione dell’uti<strong>le</strong> secondo la formula <strong>di</strong> Homans si estende imme<strong>di</strong>atamente<br />

al caso rivalutabi<strong>le</strong>. Rimane tuttavia il punto debo<strong>le</strong> della metodologia, costituito dal<strong>le</strong> scelte<br />

dei ren<strong>di</strong>mento attesi <strong>di</strong> gestione e del tasso RAD; questa debo<strong>le</strong>zza è ancora più grave<br />

quando si applica il metodo RAD in presenza <strong>di</strong> opzioni. Sostituendo infatti il ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong><br />

gestione con la sua aspettativa, si valuta nell’ipotesi che l’opzione put protettiva scatti con<br />

certezza (se il ren<strong>di</strong>mento atteso è insufficiente) o che non scatti con certezza (se il ren<strong>di</strong>mento<br />

atteso è sufficiente). Quin<strong>di</strong> il valore RAD dell’opzione put protettiva risulta sovrastimato o,<br />

più spesso, sottostimato. Questo fenomeno è ormai ben compreso nella pratica e, nonstante<br />

il metodo RAD <strong>di</strong> calcolo del valore intrinseco sia uno standard <strong>di</strong> mercato, gli analisti<br />

spesso chiedono <strong>di</strong> conoscere il valore <strong>del<strong>le</strong></strong> opzioni implicite, calcolato con metodologia più<br />

“robusta”, <strong>per</strong> sottrarlo dal valore intrinseco RAD.<br />

c○ C. Pacati 2005, <strong>Appunti</strong> IMAAV, sezione 6 (v. 26/12/2005) pag. 53

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