QUaliTÀ - Pavoniani

Contesto Chiesa
La Chiesa percepisce
la necessità di una
nuova evangelizzazione,
non tanto per intenti
replicanti o proselitistici,
quanto per
la consapevolezza che
senza Cristo non può
esserci un vero Umanesimo.
Dal 7 al 28 ottobre
2012 si terrà a Roma la XIII Assemblea generale ordinaria del
Sinodo dei Vescovi sul nocciolo de “La nuova evangelizzazione per
la trasmissione della fede cristiana”. Nell’Introduzione dei Lineamenta,
si ribadisce che la Chiesa è missionaria per sua natura ed
esiste per evangelizzare. Per farlo in modo adeguato essa deve
cominciare con l’evangelizzare se stessa. Già Paolo VI, nell’esortazione
postsinodale Evangelii nuntiandi (1975) ammoniva: “Gli
uomini potranno salvarsi anche per altri sentieri, grazie alla misericordia
di Dio, benché noi non annunciassimo loro il Vangelo;
ma potremo noi salvarci se, per negligenza, per paura, per vergogna,
o in conseguenza di idee false, trascurassimo di annunciarlo?”.
(n. 80).
L’espressione “nuova evangelizzazione” è stata impiegata per la
prima volta da Giovanni Paolo II il 9 giugno 1979, durante la
Messa celebrata a Mogila, in Polonia, ed è stato ripreso molte
volte da lui stesso e da Benedetto XVI. I Lineamenta lo considerano
un “termine acquisito”, ma si ammette che rimanga un’espressione
con significato non sempre chiaro e preciso. Nel testo, però,
se ne danno varie descrizioni: un impegno “non certo di ri-evangelizzazione,
bensì di una nuova evangelizzazione: nuova nel suo
ardore, nei suoi metodi, nelle sue espressioni”. Non si tratterebbe
di rifare qualcosa che è stato fatto male o non ha funzionato. La
nuova evangelizzazione non è una duplicazione della prima, non
ne è una semplice ripetizione, ma è il coraggio di osare sentieri
nuovi, di fronte alle mutate condizioni (n. 5). “Nuova evangelizza-
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