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(che aveva aperto a san Barnaba) provveda davvero 47 (e non solo<br />
a parole) al «benessere spirituale» dei giovani che provenivano<br />
dall’Oratorio del Pavoni, «dipendendo tutto da un metodo esatto<br />
di vita comune sotto regolare disciplina»; altrimenti «richiamo i<br />
miei giovani, de’ quali sono responsabile, e penserò ad impiegarli<br />
altrimenti» 48 . Così nasce la tipografia del Pavoni.<br />
Il Pavoni non tollera l’improvvisazione o il pressapochismo:<br />
vuole che tutto sia programmato non in astratto, ma come frutto<br />
di maturo discernimento, partendo da una prolungata esperienza.<br />
Il “Regolamento”, quindi, dell’Oratorio o dell’Istituto, non è<br />
tanto un insieme di norme, quanto un “metodo”, ossia una traccia<br />
che si basa su valori ben definiti, che va accolto da tutti e da tutti<br />
fedelmente seguito, quando si tratta di un intervento educativo.<br />
Ordine, precisione, esattezza 49 – che derivano da un metodo<br />
collaudato – sono un necessario prerequisito per una proposta<br />
educativa seria ed efficace, “di qualità”. Anche in questo emerge,<br />
una volta ancora, la ricca personalità del Pavoni «che ha fatto le<br />
sue scelte di vita con chiarezza di spirito, con passione e sensibilità<br />
… e le ha vissute con un’intensità interiore pari al caldo senso di<br />
umanità … A questa personalità era però indispensabile far parte<br />
d’una provata struttura, ben delineata e capace di offrire solidi<br />
punti di riferimento, per esprimere al meglio tutto se stesso» 50 .<br />
** Pavoni – che aveva iniziato la sua attività a san Barnaba in<br />
un «piccolo tugurio» 51 – manifesta la sua passione educativa anche<br />
nell’offrire materialmente ai suoi ragazzi una casa il più possibile<br />
accogliente, e lo fa nel modo che gli è proprio, ossia con «quel<br />
47 Il sacerdote imprenditore aveva preparato un bel Regolamento, in cui aveva<br />
espresso molto bene una “dichiarazione d’intenti” che, però, era rimasta sulla carta.<br />
48 RU II 127.<br />
49 È una qualità che il Pavoni richiede con più insistenza. «Si attenderà» al lavoro<br />
«con tutta [un altro rafforzativo!] esattezza» (CP 118); «condurre anche queste opere di<br />
carità con esattezza, ed a norma dei Regolamenti» (CP 130); «Si raccomanda … la vigilanza<br />
sui cucinieri, perché serbino grande polizia ed esattezza» (CP 231); il Viceréttore<br />
dovrà «essere informato con esattezza d’ogni cosa riguardante gli alunni» (CP 238); «Il<br />
Vice-Segretario … avrà per impegno speciale sorvegliare … affinchè si proceda con la<br />
massima esattezza» (RO 66); I Sacristani «riposti con esattezza gli arredi…» (RO 104);<br />
«Ne’ giorni festivi l’esattezza e l’impegno di ognuno dev’essere sommo…» (RI 35).<br />
50 neen n e LeeerB Ro ssi, Analisi grafologica di Padre Lodovico Pavoni, In LPT, p.<br />
261. 51 Sono parole sue, in RU II 156.<br />
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