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QUaliTÀ - Pavoniani

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e l’impegno perché anche le strutture (comprese quelle murarie)<br />

favoriscano l’intervento educativo.<br />

* Lodovico Pavoni, cosciente della novità e dell’attualità 43 della<br />

sua opera, si preoccupa di proporre un “metodo” che da tutti accettato<br />

serva a raggiungere lo scopo che si prefigge.<br />

Il “metodo” per Pavoni, è importante 44 e lo afferma chiaramente<br />

scrivendo ai suoi «Alunni Coadjutori [collaboratori]» ai<br />

quali presenta il Regolamento dell’Istituto (1831). Ecco le sue<br />

parole: «Per quanto fossimo conformi di sentimento [a livello di<br />

idee] non potremmo riuscire nell’impresa senza essere pienamente<br />

concordi nel metodo di educazione [a livello operativo]. Io qui vi<br />

espongo il Regolamento riordinato sull’esperienza di vari anni pel<br />

buon governo di questa pia casa, affinchè vi occupiate a studiarne<br />

il complesso sistema 45 e in particolare le incombenze de’ vari uffici<br />

in cui potreste essere occupati, onde abilitarvi a tutto disimpegnare<br />

con metodo e regolarità» 46 . Sono parole limpide che non ammettono<br />

interpretazioni ambigue.<br />

Già dieci anni prima, in una lettera indirizzata a don Barchi il<br />

22 maggio 1821, il Pavoni esige che il sacerdote nella sua tipografia<br />

43 La novità dell’ Istituto consiste nello scopo specifico e dichiarato: la promozione<br />

sul piano umano e specificamente professionale e l’inserimento positivo nella vita sociale.<br />

Fin dal 1825 scriveva all’Imperatore Francesco I° dichiarando che si proponeva,<br />

col suo «Istituto o Collegio d’Arti» [già la terminologia è nuova], sorto a favore dei più<br />

abbandonati, di «formarli insieme cari alla Religione, utili alla Società ed allo Stato» (4<br />

luglio 1825, in RU II 90). Sotto un altro aspetto possiamo dire che la “novità” dell’Istituto<br />

pavoniano consiste nell’unificare in una sola istituzione tre aspetti che normalmente<br />

erano disgiunti: è assistenziale: offre una casa (come le Case d’Industria), educativo:<br />

offre una famiglia (come i Collegi) e professionale: offre un lavoro (come le officine artigianali).<br />

«La vera novità nell’ambito istitutivo bresciano che apportò l’Istituto di san Barnaba<br />

fu quella di unire l’aspetto assistenziale e l’aspetto educativo-formativo, di considerarne<br />

la reciprocità, un requisito fondamentale» (R. Cen tù, in LPT, 132).<br />

44 Anche un metodo personale (oggi chiamato progetto personale) è importante e Pavoni<br />

lo esige dal Guccini durante la sua permanenza a Milano (Lettere a Domenico Guccini,<br />

Àncora, Milano 1984, 21,1-2; 37,12).<br />

45 Giustamente si parla di “sistema” perché un Regolamento non è un succedersi di<br />

numeri indipendenti fra di loro, ma è un insieme di norme collegate e complementari<br />

che esprimono e applicano i principi e i valori cui si ispirano. Pavoni, nelle sue lettere,<br />

parla più volte di “Sistema di educazione”, scrivendo all’I. R. Delegato (16 marzo 1822<br />

e 21 luglio 1829), al Municipio di Brescia (10 febbraio 1833) e al Papa (28 dicembre<br />

1846).<br />

46 RU I 43.<br />

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