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che del progetto, nel suo essere nato dalla vita e non a tavolino,<br />
nella cultura e nella personalità stessa di Don Bosco.<br />
Pietro Braido, per indicare la totalità degli interventi messi in<br />
atto dal Santo a favore della salvezza della gioventù, preferisce<br />
usare l’espressione ‘progetto operativo’, formula sin tetica che<br />
permette di definire la realtà storica nella sua com pletezza, che<br />
non è solo pastorale o educativa o spirituale. In fatti Don Bosco<br />
si è mosso costantemente e coscientemente su due piani: sul piano<br />
dei fatti, innanzitutto, senza rinunciare al piano delle idee, di<br />
quadri storici di riferimento. Uomo attivo e pragmatico, egli è<br />
pervenuto di fatto a elaborare il suo progetto-Oratorio, mai,<br />
però, rinunciando a un quadro di riferi mento ideale, antropologico<br />
e teologico, come ‘supporto, più o meno riflesso, coerente e<br />
esauriente del progetto’.<br />
La convinzione dell’urgenza operativa fece da molla a tutta la<br />
vita di Don Bosco: ‘siamo in tempi in cui bisogna operare [...] – egli<br />
afferma – Il mondo attuale vuole vedere le opere, vuole vedere il<br />
clero lavorare a istruire e a educare la gioventù povera e abbandonata<br />
[...]. E questo è l’unico mezzo per salvare la povera gioventù<br />
istruendola nella religione e quindi di cri stianizzare la società’. ‘Ora<br />
i tempi sono cangiati, e quindi oltre al fervente pregare, conviene<br />
lavorare ed indefessamente lavorare, se non vogliamo assistere alla<br />
intera rovina della pre sente generazione’.<br />
L’operatività intelligente costituisce un primo elemento caratterizzante<br />
dell’Oratorio di Don Bosco.<br />
Progetto in divenire, nella fedeltà alla storia<br />
Il progetto-Oratorio coincide, dunque, con la vita stessa di Don<br />
Bo sco, con la sua multiforme e infaticabile azione; non è la rappresentazione<br />
di un copione predisposto, come ci potrebbe far<br />
credere una certa agiografia. È stato un crescere continuo di iniziative<br />
e di esperienze, stimolato da urgenze e bisogni, da spinte<br />
interiori ed esterne, religiose e sociali: ‘una formazione “storica”,<br />
faticosamente costruita nell’azione quotidiana’.<br />
È questa la seconda nota che specifica il progetto: fedeltà al<br />
contesto storico in cui si opera e alla realtà dei giovani de stinatari.<br />
Tale attenzione ha conferito all’Oratorio di Don Bosco una<br />
carica dinamica tale da renderlo, ‘al di là di talune rigidità contin-<br />
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