il paesaggio “archeologico” - Ministero per i Beni e le Attività Culturali
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Progettazione e coordinamento:<br />
Giovanna Rita Bellini<br />
Gruppo di ricerca:<br />
Rosangela Donnici<br />
Massimo Lauria<br />
Raffae<strong>le</strong> Leonardi<br />
Antonella Molinaro<br />
Stefano Pracchia<br />
Gloria Sgrigna<br />
Simon Luca Trigona<br />
Cristina V<strong>il</strong>lani<br />
Ricostruzioni grafiche 3D e f<strong>il</strong>mato:<br />
Paolo Berardinelli<br />
Dario Lanari<br />
Stefano Pracchia<br />
32<br />
Per l’età preromana gli e<strong>le</strong>menti archeologici (passerella lignea, struttura<br />
templare, altare, portico), la cui presenza è indiziata dai dati di<br />
scavo, sono stati riproposti nel<strong>le</strong> forme dell’età in cui essi probab<strong>il</strong>mente<br />
coesistevano, e ricostruiti attraverso confronti etnografici (la<br />
passerella lignea) e architettonici (<strong>il</strong> tempio, l’altare, <strong>il</strong> portico) con<br />
esempi coevi. Per l’età romana all’ossatura costituita dall’orografia e<br />
dall’idrografia desunte dagli studi geologici è stata aggiunta l’immagine<br />
della centuriazione scandita da siepi, alberi e fossati, proposta<br />
attraverso la raccolta di modelli reali di paesaggi che ripropongono,<br />
oggi, gli stessi caratteri geologici e vegetazionali. La neve, coerente<br />
con <strong>le</strong> ipotesi climatiche avanzate <strong>per</strong> l’età romana, è stata ut<strong>il</strong>izzata<br />
<strong>per</strong> coprire porzioni di territorio ove <strong>il</strong> monitoraggio archeologico<br />
non aveva fornito indizi al di fuori di un generico richiamo al <strong>paesaggio</strong><br />
agrario.