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il paesaggio “archeologico” - Ministero per i Beni e le Attività Culturali

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venuti ai margini settentrionali del territorio spo<strong>le</strong>tino dall’archeologo<br />

Giuseppe Sordini (1853-1914). I due cippi, come è noto, riportano<br />

in lingua latina arcaica e in due versioni, tra loro molto sim<strong>il</strong>i, <strong>il</strong> testo<br />

di una <strong>le</strong>gge promulgata <strong>per</strong> difendere da manomissioni i boschi<br />

sacri dedicati a Giove. La trascrizione della <strong>le</strong>gge su un cippo di pietra<br />

apposto verticalmente sul limitare del bosco la rendeva di pubblica<br />

conoscenza, scongiurando la profanazione del luogo sacro.<br />

Entrambi i cippi, oggi esposti nel Museo Archeologico di Spo<strong>le</strong>to,<br />

sono semplici paral<strong>le</strong><strong>le</strong>pipedi di calcare rosato di provenienza loca<strong>le</strong>.<br />

L’iscrizione occupa entrambi i lati principali e nel cippo A <strong>le</strong> <strong>le</strong>ttere<br />

terminali di alcune righe risvoltano anche sui lati brevi. Il cippo A<br />

venne rinvenuto murato in una proprietà dello stesso Sordini, ubicata<br />

in località San Quirico, sui colli a NW di Spo<strong>le</strong>to. Il cippo B fu sco<strong>per</strong>to,<br />

sempre dal Sordini, nel 1913, murato nella parte su<strong>per</strong>iore<br />

dell’antica chiesa di Santo Stefano del<strong>le</strong> Picciche. Per <strong>le</strong> caratteristiche<br />

epigrafiche e glottologiche <strong>le</strong> iscrizioni sono riferib<strong>il</strong>i alla seconda<br />

metà del III sec. a.C. In ogni caso devono essere collocate dopo<br />

<strong>il</strong> 241 a.C., anno in cui nel sito dell’antico centro umbro i Romani fondarono<br />

la colonia di diritto latino di Spo<strong>le</strong>tium.<br />

In entrambe <strong>le</strong> iscrizioni la tutela del bosco è affidata ad un magistrato<br />

incaricato di vig<strong>il</strong>are sui sacrifici di espiazione e di riscuotere <strong>le</strong><br />

multe previste dalla <strong>le</strong>gge <strong>per</strong> i trasgressori. Il magistrato (dicator) è<br />

probab<strong>il</strong>mente uno dei due praetores che costituivano <strong>le</strong> massime<br />

autorità della colonia e che avevano dedicato <strong>il</strong> bosco alla divinità.<br />

La dedica di boschi sacri sul<strong>le</strong> pendici montane intorno a Spo<strong>le</strong>to<br />

entro pochi anni dalla fondazione della colonia è da mettere certamente<br />

in rapporto con <strong>il</strong> progetto genera<strong>le</strong> di pianificazione territoria<strong>le</strong><br />

e di ripartizione agraria della piana coltivab<strong>il</strong>e, effettuato contestualmente<br />

alla fondazione della colonia.<br />

La piana spo<strong>le</strong>tina, già sede di un grande bacino lacustre in età pliocenica,<br />

è particolarmente ricca di acque che defluiscono nel torrente<br />

Marroggia e nei suoi affluenti. Per l’e<strong>le</strong>vato apporto detritico di<br />

questi torrenti la piana tende all’impaludamento qualora non si inter-

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