Emigrazione italiana in Olanda - COMITES-Olanda
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occupazioni delle terre e di conflitti sociali. Nelle regioni dell’Italia centro-meridionale e nelle<br />
isole, i contad<strong>in</strong>i nullatenenti protestarono contro i vecchi contratti agrari, la scarsità delle<br />
giornate di lavoro e l’aumento dei prezzi, attraverso l’occupazione diretta delle terre 30 .<br />
La maggior parte dei migranti italiani conservava un senso di fedeltà alla famiglia, al luogo o alla<br />
regione d’orig<strong>in</strong>e. Questi legami univano i migranti <strong>in</strong> reti d’emigrazione o «catene» di mutuo<br />
soccorso. Per avere le <strong>in</strong>formazioni necessarie su dove andare, ma anche per avere consigli e<br />
assistenza nei paesi di dest<strong>in</strong>azione, la maggior parte si rivolgeva a dei conoscenti 31 . Soprattutto<br />
per chi non aveva alcuna specializzazione, la pr<strong>in</strong>cipale fonte d’<strong>in</strong>formazione era formata da ex<br />
emigrati rientrati <strong>in</strong> patria. Essi fornivano gli stessi servizi dei reclutatori di manodopera e<br />
diventarono i più importanti promotori delle successive migrazioni di lavoratori non qualificati.<br />
Per chi era specializzato <strong>in</strong> qualche mestiere <strong>in</strong>vece le <strong>in</strong>formazioni sul lavoro all’estero<br />
circolavano attraverso altri canali. Uno di questi canali era formato dalle reti di categoria che si<br />
erano sviluppate nel corso dei secoli. Chi partiva e seguiva questo canale di <strong>in</strong>formazioni seguiva<br />
il richiamo di amici e parenti, e si avvaleva di specifiche capacità di mestiere artigianali acquisite<br />
<strong>in</strong> patria, le quali nel paese di dest<strong>in</strong>azione sarebbero diventate una professione 32 . Con il sistema<br />
dell’«emigrazione a catena» un <strong>in</strong>dividuo seguiva un amico o un parente, spesso avvalendosi di<br />
un biglietto prepagato, senza dipendere da alcun mediatore o padrone. Questo sistema<br />
d’emigrazione sostituì quello sotto padrone, e fu predom<strong>in</strong>ante f<strong>in</strong>o agli <strong>in</strong>izi del Novecento.<br />
Molti paesi, già all’epoca del reclutamento sotto padrone, diventarono il centro di una rete<br />
sociale simile ad una diaspora, con il paese natio come patria e il luogo di lavoro considerato un<br />
satellite all’estero, generalmente chiamato “colonia” 33 . Con il passar degli anni le catene<br />
migratorie mutarono il carattere dei rapporti tra il paese d’orig<strong>in</strong>e e i suoi satelliti, agevolando le<br />
permanenze all’estero di lungo periodo, molte delle quali si trasformarono <strong>in</strong> trasferimenti<br />
def<strong>in</strong>itivi 34 .<br />
30<br />
Tra il 1919 e il 1920 le agitazioni nelle campagne raggiunsero un’estensione senza precedenti, si veda V.<br />
Castronovo, La storia economica, <strong>in</strong> “Storia d’Italia. Dall’Unità a oggi”, volume IV, E<strong>in</strong>audi, Tor<strong>in</strong>o 1975, p. 234.<br />
31<br />
Le reti di richiamo per paese di provenienza hanno <strong>in</strong>teressato anche i processi di emigrazione <strong>in</strong>terna. Sui sistemi<br />
relazionali attivati nelle circostanze migratorie è di un certo <strong>in</strong>teresse il testo di Simonetta Grilli, Gente del posto,<br />
toscani d’altrove: tre studi di caso su famiglia, reticoli migratori e matrimonio, Il segnalibro, Tor<strong>in</strong>o 2007.<br />
32<br />
Cfr. Patrizia Auden<strong>in</strong>o, Un mestiere per partire. Tradizione migratoria, lavoro e comunità <strong>in</strong> una vallata alp<strong>in</strong>a,<br />
Franco Angeli, Milano 1992.<br />
33<br />
Un esempio di “little Italy” è offerto dagli studi di Carla Bianco sul fenomeno di acculturazione che ha <strong>in</strong>teressato<br />
gli abitanti di Roseto, paese fondato <strong>in</strong> Pennsylvania da migranti orig<strong>in</strong>ari del villaggio omonimo, Roseto Valforte,<br />
<strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Foggia, cfr. Carla Bianco, Roseto Pennsylvania, 19 giugno 1966: una giornata di <strong>in</strong>chiesta nella<br />
comunità <strong>italiana</strong> proveniente da Roseto Valfortore (Foggia), Edizioni del Gallo, Milano 1967.<br />
34<br />
D. Gabaccia, Emigranti. Le diaspore degli italiani dal Medioevo a oggi, E<strong>in</strong>audi,Tor<strong>in</strong>o 2003, pp. 75-85.<br />
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