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Emigrazione italiana in Olanda - COMITES-Olanda

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«Io sono arrivato il diciassette febbraio 1961. Abbiamo fatto la domanda, e sono venuto qui. Allora<br />

dovevi essere giovane e nemmeno fidanzato. Quando io andai ad Avell<strong>in</strong>o e ho fatto la domanda,<br />

loro dice: “sei sposato?” Faccio: “no”, [loro]: “è fidanzato?” Eh, allora quella volta gli ho detto<br />

pura la bugia, faccio io: “no”. E poi dopo ci siamo lasciati [con la fidanzata <strong>italiana</strong>] e così sono<br />

venuto <strong>in</strong> <strong>Olanda</strong>. Però prima siamo venuti a Milano come ha detto lui [si riferisce al sig. F.] a<br />

Sant’Ambrogio, però lui è stato fortunato di stare nove giorni a Milano, <strong>in</strong>vece noi siamo partiti di<br />

fretta perché la sera <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciava lo sciopero dei treni, e così noi immediatamente siamo partiti, il<br />

giorno dopo siamo venuti qui, siamo partiti il giovedì, il venerdì qui, e il sabato matt<strong>in</strong>a andiamo<br />

subito a lavorare» 112 .<br />

I requisiti richiesti agli italiani, e successivamente anche agli gruppi di immigrati provenienti da<br />

altri paesi mediterranei, per superare la selezione erano l’essere uom<strong>in</strong>i giovani e scapoli. Negli<br />

anni post-bellici furono fissati limiti di età fra i diciotto e i trentac<strong>in</strong>que anni per i lavoratori non<br />

qualificati, e fra i diciotto e i quarantac<strong>in</strong>que per quelli qualificati 113 ; vi erano poi i controlli<br />

medici e quelli della fed<strong>in</strong>a penale.<br />

«C’era una selezione abbastanza severa, chiedevano gente non sposata per non avere naturalmente<br />

il fatto della famiglia, il ricongiungimento familiare, magari dicevano questi ragazzi noi li<br />

vogliamo per poco poi se ne vanno e gli olandesi li sperimentavano […]» 114 .<br />

«Siamo stati un paio di giorni là a Milano ci hanno passato la visita perché una volta così era, se<br />

avevi le carte pulite e tutte ‘ste cose qua, se non eri sposato perché l’olandese cercava che non<br />

costava soldi, cercava gente scapola se no doveva pagare gli assegni, hai capito? se erano sposati<br />

non li prendevano. Quali film ti piacevano ti domandavano tutte ‘ste cose qua, era il consolato<br />

olandese che ci passava la visita» 115 .<br />

Fra le condizioni di reclutamento c’era <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e un altro elemento determ<strong>in</strong>ante: l’orientamento<br />

politico. Per rilevare questo elemento la commissione olandese poteva <strong>in</strong>dagare esplicitamente<br />

sul partito per il quale i lavoratori italiani votavano o su eventuali appartenenze al s<strong>in</strong>dacato, ma<br />

generalmente la domanda era implicita, come ad esempio quella ricordata da F. su quali film<br />

preferivano. Per capire le ragioni di questo tipo di accorgimento occorre tener presente la<br />

situazione politica che caratterizzava l’Italia <strong>in</strong> quegli anni. In Italia la prima guerra mondiale fu<br />

seguita dal cosiddetto “biennio rosso” (1919-1920), un’ondata di scioperi e occupazioni delle<br />

112 Intervista a C., Utrecht, 1 aprile 2009.<br />

113 Cfr. J.Lucassen, R. Penn<strong>in</strong>x, Newcomers: immigrants and their descendants <strong>in</strong> the Netherlands 1550-1995, Het<br />

Sp<strong>in</strong>huis, Amsterdam 1997, p. 70.<br />

114 Intervista ad A., Vleuten, 23 giugno 2009.<br />

115 Intervista a F., Utrecht, 23 giugno 2009.<br />

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