16.06.2013 Views

Emigrazione italiana in Olanda - COMITES-Olanda

Emigrazione italiana in Olanda - COMITES-Olanda

Emigrazione italiana in Olanda - COMITES-Olanda

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Marc<strong>in</strong>elle, la m<strong>in</strong>iera di carbone dove un’esplosione di gas grisou causò la morte di 136 italiani<br />

nel 1956, segnò la f<strong>in</strong>e dell'emigrazione <strong>italiana</strong> verso le zone m<strong>in</strong>erarie 99 . L’abbandono delle<br />

dest<strong>in</strong>azioni m<strong>in</strong>erarie <strong>in</strong> seguito a quell’episodio rimanda però a motivi più generali. Dalla<br />

seconda metà degli anni C<strong>in</strong>quanta, nuove possibilità di impiego vennero offerte ai lavoratori<br />

italiani <strong>in</strong> altre zone rispetto a quelle tradizionali. La tragedia di Marc<strong>in</strong>elle avvenne proprio<br />

quando per gli immigrati italiani si aprirono nuove possibilità di occupazione nei servizi,<br />

nell’edilizia e nell’<strong>in</strong>dustria. Nell’<strong>Olanda</strong> settentrionale il mercato del lavoro <strong>in</strong> quegli anni<br />

offriva nuove e più articolate possibilità di lavoro. La chiusura delle m<strong>in</strong>iere provocò qu<strong>in</strong>di la<br />

diaspora degli Italiani, che si stabilirono soprattutto nel Nord e nell’Est del Paese per lavorare<br />

nella cantieristica navale, nell’<strong>in</strong>dustria tessile o metalmeccanica, e nell’edilizia. All’<strong>in</strong>terno del<br />

nuovo mercato del lavoro, i Paesi Bassi, come altri paesi europei (specialmente Svizzera e<br />

Germania), avevano bisogno di ricorrere alla manodopera straniera, e l’Italia come paese di<br />

emigrazione era <strong>in</strong> una situazione privilegiata essendo l’unico paese con un’eccedenza<br />

significativa di manodopera all’<strong>in</strong>terno della Comunità Economica Europea 100 . Nel 1960 il<br />

governo olandese firmò un accordo di lavoro con l’Italia e agì come mediatore nel reclutamento.<br />

L’accordo prevedeva una selezione dei lavoratori italiani, da parte una commissione olandese<br />

sulla base di alcuni parametri quali lo stato di salute, la fed<strong>in</strong>a penale, lo stato civile, e<br />

l’orientamento politico. Nel capitolo successivo verrà spiegato quali logiche sottendevano questi<br />

criteri selettivi. L’affermarsi di un modello di sviluppo di tipo fordista-taylorista permise<br />

l’utilizzazione su vasta scala di operai senza nessuna forma di socializzazione <strong>in</strong>dustriale<br />

precedente e senza grandi esperienze di lavoro <strong>in</strong>dustriale. Intenzione dei governanti olandesi era<br />

quella di utilizzare questo personale per il tempo che si fosse rivelato necessario alla<br />

ristabilizzazione del sistema socio-economico del Paese. Questo stato di “provvisorietà” era tra<br />

l’altro, l’obiettivo degli stessi lavoratori italiani i quali, dopo alcuni anni di lavoro sarebbero<br />

voluti tornare <strong>in</strong> Italia. Per molti di loro questa “illusione” si protrasse per tutti gli anni 60, f<strong>in</strong>ché<br />

non si sistemarono <strong>in</strong> loco dopo aver contratto matrimoni misti con donne olandesi. Le catene<br />

migratorie ebbero un ruolo molto marg<strong>in</strong>ale <strong>in</strong> questo nuovo flusso di emigrazione. Gli<br />

imprenditori italiani emigrati prima della guerra e rimasti <strong>in</strong> <strong>Olanda</strong> sovente servirono alle<br />

autorità olandesi come <strong>in</strong>terpreti nei tribunali o nelle stazioni di polizia. Tuttavia gli italiani<br />

arrivati prima della guerra non entrarono mai <strong>in</strong> stretto contatto con i lavoratori ospiti del periodo<br />

post-bellico, soprattutto a causa delle differenti regioni di provenienza, ma anche delle diverse<br />

99 Antonio Gol<strong>in</strong>i e Flavia Amato, Uno sguardo a un secolo e mezzo di emigrazione <strong>italiana</strong> <strong>in</strong> “Storia<br />

dell’emigrazione <strong>italiana</strong>”, Donzelli, Roma 2001, p. 54.<br />

100 La Cee entrò <strong>in</strong> vigore nel 1958 con i sei stati fondatori: Italia, Germania, Francia, Belgio, Lussemburgo, Paesi<br />

Bassi.<br />

44

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!