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Cortina Inverno

Eccoci arrivati al decimo numero di CORTINA.TOPic. Una bella strada, quella che abbiamo percorso assieme. Con un obiettivo interessante, quello di dar vita — cinque stagioni or sono — a una rivista dalla doppia vocazione: di approfondimento e promozione, capace di immortalare la Cortina che ci piace e di dar voce a chi la ama, guardando sempre al futuro, forti di un illustre passato.

Eccoci arrivati al decimo numero di CORTINA.TOPic.
Una bella strada, quella che abbiamo percorso assieme. Con
un obiettivo interessante, quello di dar vita — cinque stagioni
or sono — a una rivista dalla doppia vocazione: di approfondimento
e promozione, capace di immortalare la Cortina che
ci piace e di dar voce a chi la ama, guardando sempre al futuro, forti di un
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“Fuitina”<br />

all’ampezzana<br />

a cura di Ennio Rossignoli<br />

Ci fu il tempo, a <strong>Cortina</strong>, di “Orsoline vs.<br />

Antonelli”, i due istituti dove si raccoglievano<br />

i rampolli delle famiglie bene d’Italia, destinati a<br />

studi garantiti da private e costose attenzioni. Le<br />

ragazze erano al nuovo Faloria, i giovanotti in quel di<br />

Zuel; le une affidate alle cure delle suore, gli altri alle<br />

pratiche di educatori votati al martirio. Fin qui, niente<br />

di speciale. Senonché, una sera sì e l’altra pure, i Romei<br />

di Zuel davano l’assalto alle fanciulle del Pra’ di<br />

Sole, con sorveglianze vanificate dalle reciproche<br />

complicità. Dopo ogni spedizione una delegazione<br />

antonelliana portava alla Madre superiora<br />

le scuse ufficiali dell’Istituto. Diventò una<br />

abitudine. Nacquero ovviamente<br />

amori e persino qualche ma-<br />

E sempre<br />

dalle orsoline…<br />

trimonio.<br />

Lo si poteva incontrare lungo la passeggiata<br />

dell’ex ferrovia: una figuretta un po’ curva<br />

e, dietro, la sagoma robusta di un guardiano. Lui,<br />

Giulio Andreotti, era allora di casa nelle estati della<br />

<strong>Cortina</strong> felix: passava dalla Cooperativa alla Sala<br />

Congressi del Savoia con lo understatement che è proprio<br />

del vero potere. Coerentemente non alloggiava in<br />

qualche grande albergo, ma dalle Orsoline e lo fece fino<br />

a quel brutto giorno in cui – per ragion burocratica –<br />

arrivò dal magistrato l’ordine: da un giorno all’altro il<br />

collegio dovette chiudere e gli ospiti fare in fretta e<br />

furia le valigie. Fu così che il “pluripresidente” del<br />

consiglio si prese su pure lui e se ne andò zitto<br />

e in punta di piedi proprio come era arri-<br />

120<br />

vato. Decisamente altri tempi, senza<br />

dubbio altri politici…<br />

NoJElES d’ANPEZo<br />

Libri in comune<br />

Siamo un paese del libro: quarant’anni<br />

fa nasceva il Mese Mondadori<br />

e da allora, con un crescendo che è arrivato<br />

a farne una montagna, il libro è stato il grande<br />

protagonista delle stagioni culturali d’Ampezzo.<br />

Libri che vanno, che vengono e libri che restano,<br />

come quelli che si stipano nella Biblioteca comunale,<br />

in cui si allineano qualcosa come 27.000 volumi.<br />

Ne hanno appena rinnovato per successione il<br />

responsabile, con una ulteriore garanzia di buon<br />

funzionamento: e in tanti salgono le scale del<br />

Comun vecio per entrare nel tempio dei frontespizi.<br />

Il segnale che nel regno del turismo<br />

c’è pure uno spazio per gli esercizi<br />

del pensiero.<br />

A ogni Natale<br />

il suo biglietto<br />

È di nuovo Natale, la festa dei migliori<br />

sentimenti per una umanità che sembra averli<br />

persi di vista. Ci sono stati Natali di guerra,<br />

con stremate speranze di pace, e Natali sfavillanti<br />

di luci consumiste; Natali poveri e Natali bulimici,<br />

di fede e di piacere, ma non si erano mai visti i “Natali<br />

dello scontrino”, come è stato l’anno scorso quello<br />

che ha fatto di <strong>Cortina</strong> un paradigma della infedeltà<br />

fiscale: così è sparita qualche Ferrari e i Suv sono<br />

finiti nel ludibrio universale, almeno fino a quando<br />

non si è capito il senso emblematico e pedagogico<br />

dell’operazione. Ora l’augurio è<br />

che stavolta i registratori di cassa non<br />

riprendano il posto delle stelle<br />

in cima agli abeti.

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