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Cortina Inverno

Eccoci arrivati al decimo numero di CORTINA.TOPic. Una bella strada, quella che abbiamo percorso assieme. Con un obiettivo interessante, quello di dar vita — cinque stagioni or sono — a una rivista dalla doppia vocazione: di approfondimento e promozione, capace di immortalare la Cortina che ci piace e di dar voce a chi la ama, guardando sempre al futuro, forti di un illustre passato.

Eccoci arrivati al decimo numero di CORTINA.TOPic.
Una bella strada, quella che abbiamo percorso assieme. Con
un obiettivo interessante, quello di dar vita — cinque stagioni
or sono — a una rivista dalla doppia vocazione: di approfondimento
e promozione, capace di immortalare la Cortina che
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46<br />

l’altra cortina<br />

Le racchette da neve sono<br />

diventate un fenomeno. Piacciono,<br />

le ciaspole, perché sono<br />

facili da usare pur senza una<br />

preparazione tecnica e atletica<br />

di spessore. E con la loro semplicità<br />

– che, in fondo, è quella,<br />

primordiale, del camminare – conducono nella natura<br />

più affascinante, che a Col Gallina fa tutt’uno<br />

con la storia della Grande Guerra. Una serata<br />

al fronte, in un’atmosfera di altri tempi, adatta a<br />

grandi e piccini, è la proposta dell’inverno ampezzano<br />

promossa da Raniero Campigotto, gestore<br />

del Rifugio Col Gallina, in collaborazione con i rievocatori<br />

storici Luca Turchetto, Alex Zanghelini,<br />

Franz Brunner e con le Guide Alpine di <strong>Cortina</strong>.<br />

Le ciaspole fanno scoprire le emozioni nascoste<br />

nell’incantato universo della montagna invernale,<br />

con il ritmo giusto, quello lento della camminata.<br />

Parcheggiata la macchina, al tramonto, si sale<br />

in tutta tranquillità fino a Punta Gallina, a quota<br />

2.333 metri, accompagnati dai racconti dei rievocatori<br />

e da una guida, per garantire la sicurezza. La<br />

traccia lasciata sull’immacolato tappeto di neve è<br />

delicata, gentile: l’orma delle racchette, il foro dei<br />

bastoncini. Si cammina, si galleggia, anziché sprofondare:<br />

quasi un miracolo.<br />

Punta Gallina è l’ultimo sperone di una cresta<br />

rocciosa che prende il nome dall’omonimo<br />

ufficiale che durante la Grande Guerra qui prestò<br />

servizio. Dalla cima l’occhio si perde: le montagne<br />

più alte, i passi alpini, le valli, i boschi, fino<br />

ai paesini più piccoli. E proprio per questa sua<br />

posizione dominante, Punta Gallina divenne un<br />

importante punto strategico dell’artiglieria italiana.<br />

Nel periodo, tra il maggio del 1915 e l’ottobre<br />

del 1917, questa cima fu completamente fortificata<br />

con varie opere: una galleria scavata nella viva<br />

roccia portava a una feritoia dove un cannoncino<br />

da montagna batteva il Lagazuoi e il Sass<br />

de Stria. Vicino si trovava il deposito munizioni,<br />

scavato a U e protetto da un robusto muro di sacchetti<br />

a terra.<br />

Oggi, grazie all’interessamento di Campigotto,<br />

in collaborazione con il Gruppo naturalistico<br />

Bellona e i due comuni di <strong>Cortina</strong> d’Ampezzo e<br />

Livinallongo, il caposaldo sta tornando a vivere,<br />

rendendo possibile un progetto di recupero e valorizzazione<br />

con il fine di creare un percorso didattico<br />

ed emozionale, adatto anche ai più piccoli. I<br />

lavori, in parte già svolti, hanno visto il ripristino<br />

della baracca di comando, dell’osservatorio e della<br />

galleria del cannone.<br />

Entrati nell’osservatorio, dopo la ciaspolata, ci<br />

si immerge nella storia passata, nella guerra, per<br />

ricordare e valorizzare l’importanza della pace. Ci<br />

si trova davanti una galleria scavata nel ventre della<br />

montagna, da cui si scorge la postazione per un<br />

cannoncino e dove si intuisce tutta la fatica del<br />

soldato. Più in alto, salita una scala, si entra nella<br />

baracca di comando, dove si trovano il punto di osservazione,<br />

la postazione telefono e, poco più in là,<br />

la stufa, accesa: si ascolta il rumore della legna che<br />

arde e si ha quasi la sensazione che il tempo si fer-

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