Versione .pdf - Consiglio regionale del Piemonte
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<strong>del</strong> cinema che, come accadde nello stesso periodo ad<br />
Hollywood con le opere di registi e artisti come Chaplin<br />
e Lang, riporta fe<strong>del</strong>mente, con precisione documentaristica,<br />
le immagini in movimento di un mondo<br />
in sviluppo frenetico, tra innovazione tecnologica e<br />
profonde trasformazioni sociali. Il sindaco di Canelli<br />
ha ragione quando ricorda che “qui<br />
le aziende hanno sofferto meno che<br />
altrove e che le performance medie<br />
sono state anche superiori a quelle,<br />
già ottime, <strong>del</strong> vino made in Italy<br />
nel suo complesso”.<br />
Chiusure e ricorso alla cassa integrazione<br />
si sono attestati sui livelli minimi anche dopo<br />
il 2008. Ma va anche detto che da queste parti i problemi,<br />
nell’ultimo triennio, non sono certo mancati,<br />
almeno per quanto riguarda spumante e moscato.<br />
“I volumi sono cresciuti, ma il prezzo medio di vendita<br />
all’ingrosso è sceso e con esso i margini”, <strong>del</strong>inea<br />
diplomaticamente il sindaco Gabusi. “Gli sforzi<br />
NEL MUSEO DI CANELLI LA<br />
STORIA DEI RAPPORTI FRA<br />
VITICOLTURA E INDUSTRIA<br />
ci sono, ma manca ancora qualcosina a livello politico.<br />
In effetti, da queste parti, negli ultimi anni, si<br />
è litigato spesso e volentieri. Prima sul disciplinare,<br />
che prevedeva la possibilità di trasformare il moscato<br />
in Asti Docg ma con il processo inverso, poi sull’ampliamento<br />
<strong>del</strong>la zona di origine, poi sui fondi europei<br />
per la valorizzazione dei vigneti,<br />
poi sulla spartizione di quelli regionali,<br />
poi sull’inclusione di questo<br />
o di quel Comune all’interno<br />
<strong>del</strong>la zona d’origine. Infine sul<br />
possibile ingresso <strong>del</strong> distretto<br />
all’interno <strong>del</strong> programma promozionale<br />
<strong>regionale</strong> Enolandia. Alla fine si è deciso<br />
per il no, meglio non mischiare le nostre uve con le<br />
altre”, conclude. Da queste parti è una ricetta che ha<br />
funzionato per quasi due secoli. Bisogna vedere che<br />
cosa ne penserà Roustman Tariko, oligarca <strong>del</strong>la vodka,<br />
planato sulle colline <strong>del</strong> Basso <strong>Piemonte</strong> per bersi<br />
anche qualche calice <strong>del</strong> nostro spumante. n<br />
Il futuro è la filiera e il “fare sistema”<br />
Prodotti genuini, vino e cibo in zone autentiche.<br />
Questa è fra le prime motivazioni<br />
di viaggio verso il nostro paese e la nostra<br />
regione e al primo posto come elemento<br />
di soddisfazione per i turisti stranieri.<br />
L’agroalimentare punta sempre più ai progetti<br />
di filiera: prosegue l’incremento <strong>del</strong>le<br />
esportazioni, salite <strong>del</strong> 12,1% a quota 3,7<br />
miliardi; in testa il vino. Ne abbiamo parlato<br />
con Ernesto Abbona, responsabile <strong>del</strong><br />
settore agroalimentare per Confindustria<br />
<strong>Piemonte</strong> e proprietario <strong>del</strong>la Marchesi di<br />
Barolo (vino di pregio, con un fatturato di<br />
10 milioni, una lunga storia incominciata<br />
con la marchesa Giulia Falletti).<br />
“È vero, il vino è sempre in pole position, ma si sta implementando<br />
l’intero settore <strong>del</strong>le aziende agroalimentari.<br />
Pensiamo solo al settore dei dolci, dal cioccolato ai panettoni,<br />
che coinvolge realtà come Alba, Fossano, Casale,<br />
Novi Ligure e Luserna San Giovanni. Ma emergono anche<br />
i settori <strong>del</strong>le carni, <strong>del</strong> lattiero-caseario e <strong>del</strong>l’ortofrutta,<br />
completo <strong>del</strong>la loro trasformazione e conservazione.<br />
Chi ha detto che i formaggi francesi debbano essere<br />
Ernesto Abbona responsabile <strong>del</strong> settore<br />
agroalimentare per Confindustria <strong>Piemonte</strong><br />
le uniche eccellenze europee? La provincia<br />
di Cuneo ha una varietà importante di<br />
prodotti qualificati, frutto <strong>del</strong>l’arte <strong>del</strong>la<br />
lavorazione a crudo <strong>del</strong> latte, e la carne<br />
di fassone sta sempre più conquistando i<br />
mercati mondiali, complice l’ottimizzazione<br />
<strong>del</strong>le tecniche conservative attraverso<br />
il confezionamento sotto vuoto spinto”,<br />
spiega. “Il nostro è un mondo che cerca<br />
di fare squadra, perciò nascono i distretti<br />
agroalimentari. Collegandomi all’evento <strong>del</strong>l’Expo 2015,<br />
da tempo sto cercando di affermare un concetto ben preciso:<br />
nell’area padana possono convivere in equilibrio le<br />
produzioni agroalimentari e l’assetto <strong>del</strong>la grande industria<br />
tradizionale. Il progetto <strong>del</strong>la Macroregione alpina<br />
è un potenziale volano di sviluppo anche per i cibi d’eccellenza,<br />
se partiamo dalla convinzione che le montagne<br />
non sono mai confini ma sempre dei ponti. La valorizzazione<br />
<strong>del</strong> patrimonio agroalimentare è imprescindibile<br />
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