Versione .pdf - Consiglio regionale del Piemonte
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N UMERO 3<br />
2012<br />
OCCUPAZIONE E SVILUPPO I Mondo giovanile<br />
ro, prosegue Garelli, è importante che “gli educatori<br />
continuino, al di là di tutto, a essere propositivi, capaci<br />
di stimolare i giovani a mete impensate, a offrire loro<br />
un metodo di analisi <strong>del</strong>la realtà capace di creare le<br />
condizioni per far sì che diventino cittadini consapevoli<br />
dei propri diritti e dei propri doveri nei confronti<br />
<strong>del</strong>la società”.<br />
E che li aiutino a prendere confidenza con le nuove<br />
tecnologie e a non diventarne schiavi.<br />
“Ogni realtà comunicativa - conclude Garelli - ha i suoi<br />
pro e contro. Internet, per esempio, può rappresentare<br />
senza dubbio un’irrinunciabile opportunità di relazione,<br />
di conoscenza e di finestra aperta su un mondo in<br />
continuo mutamento. L’importante è che non diventi<br />
una prigione, un rifugio, un’alternativa all’incapacità<br />
di relazionarsi e di realizzarsi nel mondo reale: è un<br />
mezzo potente di comunicazione e di conoscenza che<br />
va messo in relazione con gli altri ambienti e con gli<br />
altri ‘mondi’ che vale la pena di frequentare, a cominciare<br />
dal proprio gruppo di amici”.<br />
Se la sfida è aperta, una cosa è certa: il vittimismo non<br />
porta lontano... n<br />
Oasi e crocevia<br />
<strong>del</strong> nomadismo giovanile<br />
30<br />
T<br />
orino, 12 aprile 1846. È la domenica<br />
di Pasqua e il cuore di don Bosco è un<br />
turbine di riconoscenza e di felicità.<br />
Dopo oltre quattro anni di tentativi,<br />
di speranze, di peregrinazioni e di porte chiuse ha<br />
finalmente trovato una sede stabile in cui far fiorire<br />
l’oratorio che ha sempre sognato.<br />
Il luogo non è certo una reggia: una tettoia nelle vicinanze<br />
di via <strong>del</strong>la Giardiniera - non lontano dal Rondò<br />
<strong>del</strong>la Forca, dove vengono eseguite le condanne<br />
a morte per impiccagione - e un pezzo di prato usati<br />
dalle lavandaie per depositare e far asciugare cumuli<br />
di biancheria. Ma a don Bosco pare più che sufficiente<br />
per offrire un punto d’incontro agli oltre trecento<br />
ragazzi disagiati - operai, spazzacamini, ex detenuti<br />
incontrati a Porta Palazzo e per le vie <strong>del</strong>le città - che<br />
ha riunito intorno a sé per offrire loro la “ricetta” per<br />
diventare buoni cristiani e onesti cittadini: amicizia,<br />
istruzione e condivisione dei valori evangelici.<br />
Centosessantasei anni dopo, quello che fu il primo<br />
oratorio in terra piemontese ha lasciato il posto alla<br />
Basilica di Maria Ausiliatrice e alla casa madre <strong>del</strong>l’ordine<br />
dei Salesiani, che - dall’antica via <strong>del</strong>la Giardiniera<br />
- ha “esportato” l’oratorio in tutto il mondo.