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Versione .pdf - Consiglio regionale del Piemonte

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N UMERO 3<br />

2012<br />

G R U P P I D E L C O N S I G L I O<br />

96<br />

➜<br />

Sinistra Ecologia Libertà<br />

Monica Cerutti<br />

Equità è sinonimo<br />

di diritto al lavoro<br />

Le continue evoluzioni <strong>del</strong>lo spread<br />

orientano le scelte economiche<br />

e politiche da molti mesi. La spending<br />

review, promossa dal Governo<br />

Monti e sostenuta nei fatti<br />

dal Governo Cota, interviene indistintamente,<br />

senza alcun accenno<br />

all’equità sociale.<br />

Il governo <strong>del</strong>la Regione naviga a<br />

vista in balia di una maggioranza<br />

ballerina. Il <strong>Piemonte</strong> insieme ad<br />

altre regioni rischia il default, al<br />

pari <strong>del</strong>la Campania e <strong>del</strong>la Calabria<br />

e in un contesto tanto difficile,<br />

Sel cerca di indirizzare la propria<br />

azione politica su azioni concrete.<br />

A marzo abbiamo presentato<br />

un odg poi approvato dal <strong>Consiglio</strong><br />

<strong>regionale</strong>, che impegnava la<br />

Regione a chiedere al Governo la<br />

convocazione <strong>del</strong> management<br />

Fiat per ottenere un dettagliato<br />

piano di investimenti sullo stabilimento<br />

di Mirafiori.<br />

Ricordiamo a Cota che l’impegno<br />

da lui assunto non è stato ancora<br />

soddisfatto e le incertezze sul<br />

futuro produttivo di Fiat crescono<br />

sempre più.<br />

Sul fronte Csi-<strong>Piemonte</strong>, di fronte<br />

all’evidente volontà di svendere un<br />

bene comune, stiamo agendo per<br />

salvare il futuro di 1.200 lavoratori<br />

e salvaguardare la salute economica<br />

di molte aziende piemontesi.<br />

Abbiamo presentato una proposta<br />

di legge per affrontare il tema <strong>del</strong><br />

rilancio <strong>del</strong>l’informatica piemontese,<br />

non smantellando un soggetto<br />

pubblico.<br />

Le priorità sono due: ridefinirne<br />

la governance con un piano industriale<br />

tuttora inesistente; affi-<br />

dargli la razionalizzazione di tutto<br />

il sistema informativo <strong>regionale</strong><br />

sanitario.<br />

Infine il caso <strong>del</strong>l’Ipla, che si occupa<br />

<strong>del</strong>la pianificazione territoriale,<br />

<strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong>la risorsa<br />

legno, <strong>del</strong>la lotta alle zanzare, che<br />

nel 2011 ha visto l’anno peggiore.<br />

I soci, a partire dalla Regione,<br />

che dovrebbero garantire un<br />

numero di incarichi adeguato al<br />

funzionamento <strong>del</strong>la<br />

società, hanno latitato.<br />

La tutela <strong>del</strong> territorio<br />

deve essere sostenuta.<br />

➜<br />

Uniti per Bresso<br />

Mercedes Bresso<br />

Rendiconto 2011,<br />

ora il re è nudo<br />

“È colpa <strong>del</strong>la Giunta precedente”:<br />

è questo il ritornello riproposto<br />

dalla Giunta Cota tutte le<br />

volte in cui si sollevano difficoltà<br />

o, peggio, non sanno come far<br />

fronte ai problemi. Con il Rendiconto<br />

2011 – presentato con mesi<br />

di ritardo – emerge una situazione<br />

disastrosa. L’avanzo di amministrazione<br />

di 400 milioni, proveniente<br />

dalla gestione 2011 di fatto<br />

non esiste, ma, al contrario esiste<br />

un disavanzo – per la seconda volta<br />

consecutiva – di 484,6 milioni.<br />

Ci troviamo nella paradossale<br />

situazione di un rendiconto presentato<br />

prima <strong>del</strong>l’assestamento<br />

2011, ordine opposto a ogni buon<br />

senso e norma contabile. Emerge,<br />

inoltre, una riduzione <strong>del</strong>le entrate:<br />

per esempio il fondo sanitario<br />

nel 2011 subirà un taglio di 121<br />

milioni. Dalla relazione tecnica si<br />

tenta di dimostrare un miglioramento<br />

<strong>del</strong>la situazione rispetto al<br />

2010 con un avanzo di 130 milioni.<br />

Ma la realtà, per chi ha voglia<br />

di verificarla, si trova nelle tabelle<br />

seguenti. Anche nel 2011, dopo la<br />

disastrosa gestione <strong>del</strong> 2010, si è<br />

speso più di quanto fosse disponibile,<br />

che è l’unico modo per creare<br />

buchi di bilancio.<br />

Lo stupore aumenta quando nella<br />

stessa relazione (pag. 5) si afferma:<br />

“in assenza di un disavanzo<br />

<strong>del</strong>l’esercizio 2010 l’esercizio 2011<br />

si sarebbe chiuso con un avanzo di<br />

amministrazione di 130 milioni”.<br />

Questi 130 milioni di supposto<br />

avanzo sono frutto <strong>del</strong>la cancellazione<br />

di residui perenti in conto<br />

capitale (96 milioni circa) e in<br />

misura minore di spesa corrente<br />

(62 milioni circa). E non si tratta,<br />

invece, di “accertate insussistenze”<br />

ma di un mero rinvio a tempi<br />

futuri, anche perché tra gli investimenti<br />

cancellati molti sono in cofinanziamento<br />

insieme allo Stato<br />

e all’Ue. Come sempre, quando<br />

parliamo di conti regionali, è più<br />

facile parlare a slogan piuttosto<br />

che affrontare analisi<br />

puntuali sui numeri.<br />

Leggendo le cifre si<br />

scopre che il re è nudo.<br />

➜<br />

Gruppo misto<br />

Michele Formagnana<br />

Contro il gioco d’azzardo<br />

“Quando il gioco diventa schiavitù”<br />

è il titolo di un interessante<br />

intervento di Domenico Cravero<br />

che ben riassume gli effetti di una<br />

vera e propria dipendenza fisica<br />

e mentale.<br />

I “drogati” da videopoker, carte,<br />

scommesse sono in continuo aumento<br />

e di tutte le fasce sociali e<br />

d’età. È un problema patologico<br />

con costi economici e umani sui<br />

quali occorre al più presto intervenire.<br />

Purtroppo, il <strong>Piemonte</strong>,<br />

con circa 80mila persone schiave,<br />

è tra i territori più esposti, ma anche<br />

una fra le regioni più all’avanguardia<br />

nella risposta, con strutture<br />

pubbliche e private che si<br />

occupano <strong>del</strong> fenomeno.<br />

Come <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> abbiamo<br />

approvato una proposta di<br />

legge al Parlamento per chiedere<br />

di rendere illegale l’installazione<br />

nei locali pubblici <strong>del</strong>le slot machine,<br />

al cui uso è legato il 66,5%<br />

di tutte le dipendenze da gioco.<br />

Con l’associazione “Libera” di<br />

don Ciotti seguiamo un progetto<br />

nazionale che prevede la realizzazione<br />

di un’approfondita indagine<br />

conoscitiva sulla quale tarare<br />

le risposte per contrastare i danni<br />

sociali che ne derivano. Dalla liberalizzazione<br />

avvenuta nel 1992<br />

ogni volta che sono immessi nuovi<br />

giochi aumentano il numero<br />

dei giocatori e quello di coloro<br />

che cadono nella dipendenza.<br />

È un’emergenza, per la quale<br />

siamo fortemente impegnati. La<br />

provincia di Torino è la terza in<br />

Italia, dopo Milano e Roma, per<br />

livello di spesa nelle newslot; Biella,<br />

Cuneo e Vercelli sono quelle in<br />

cui si registra la più bassa spesa<br />

pro capite destinata al gioco ma<br />

l’intervento di contrasto deve essere<br />

comunque capillare su tutto<br />

il territorio perché la risposta sia<br />

davvero efficace. Riprendendo il<br />

bell’articolo di Cravero, all’origine<br />

<strong>del</strong>la mia riflessione, “la soluzione<br />

non è chiudere le sale gioco<br />

(il virtuale non si può fermare per<br />

legge) ma tornare a educare, nelle<br />

famiglie e nelle scuola, al vero,<br />

al bello e al buono. Affascinati<br />

dal bello, si è più forti a resistere<br />

all’inganno”.<br />

E su questo anche noi<br />

amministratori siamo<br />

chiamati a lavorare.<br />

Gruppo<br />

Misto<br />

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