Versione .pdf - Consiglio regionale del Piemonte
Versione .pdf - Consiglio regionale del Piemonte
Versione .pdf - Consiglio regionale del Piemonte
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
N UMERO 3<br />
2012<br />
G R U P P I D E L C O N S I G L I O<br />
94<br />
non sono soggette a controlli,<br />
specie per quanto riguarda le varianti<br />
parziali.<br />
A oggi la Provincia, esaminando<br />
gli atti, può a titolo collaborativo<br />
formulare anche osservazioni ed<br />
esprimere valutazioni e suggerimenti,<br />
ma i Comuni, con l’approvazione,<br />
sono vincolati dalla<br />
legge <strong>regionale</strong> a recepire le sole<br />
indicazioni <strong>del</strong>la Provincia finalizzate<br />
alla compatibilità con il<br />
piano territoriale e con i progetti<br />
sovracomunali. Non solo, nessun<br />
ente è deputato a controllare la<br />
natura parziale o strutturale (che<br />
prevede un passaggio in Regione)<br />
<strong>del</strong>le varianti al Piano regolatore.<br />
Su questi punti cruciali faremo<br />
adeguate proposte quando il<br />
<strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> sarà chiamato<br />
a esprimersi nel<br />
merito <strong>del</strong>la nuova<br />
l e g g e u r b a nis t i c a .<br />
➜<br />
Movimento 5 Stelle<br />
Davide Bono<br />
Rimborsi elettorali<br />
ai terremotati<br />
Dopo continui aumenti dei rimborsi<br />
elettorali che noi, come<br />
moltissimi Italiani, riteniamo una<br />
truffa ai danni dei cittadini italiani<br />
che con un referendum abrogativo<br />
nel 1993 avevano soppresso<br />
il finanziamento pubblico ai<br />
partiti, qualcosa si muove.<br />
Il MoVimento 5 Stelle nel 2010<br />
è stato la prima forza politica a<br />
rinunciarvi, finalmente nel 2012<br />
una legge nazionale ne ha deciso<br />
almeno il dimezzamento, con<br />
187 voti favorevoli, 17 contrari<br />
e 22 astenuti. I rimborsi, nazio-<br />
nali e regionali, vengono portati<br />
da un costo annuo complessivo<br />
di 182 milioni a 91 milioni. Si liberano<br />
risorse per 91 milioni nel<br />
2012 e 74 nel 2013, che verranno<br />
destinate ai territori vittime di<br />
terremoti e altri eventi calamitosi<br />
a partire dal 1° gennaio 2009,<br />
includendo quindi anche i terremotati<br />
<strong>del</strong>l’Aquila.<br />
Nella seduta <strong>del</strong> 19 luglio, con un<br />
ordine <strong>del</strong> giorno, ho chiesto ai<br />
gruppi consiliari presenti in <strong>Piemonte</strong><br />
di sollecitare le rispettive<br />
segreterie politiche nazionali a<br />
devolvere le spettanze dei relativi<br />
rimborsi elettorali regionali ai<br />
terremotati, per una somma complessiva<br />
di circa 3 milioni di euro<br />
l’anno. Il gruppo consiliare <strong>del</strong>la<br />
Lega Nord ci ha chiesto di inserire<br />
“tutto o parte significativa” dei<br />
rimborsi elettorali per evitare un<br />
possibile rifiuto in Aula da parte<br />
di Pd e Pdl, o da parte dei partiti<br />
a livello centrale, che hanno già<br />
impegnato parte di tali soldi, o<br />
che sono indebitati fino al collo<br />
(compresi i partiti defunti come<br />
i Ds). Alla fine l’ordine <strong>del</strong> giorno<br />
è stato votato da tutti, esclusi<br />
Verdi Verdi e Pensionati per Giovine,<br />
astenuti, dimostrando come<br />
i partiti, oggetti insostenibili dal<br />
punto di vista politico ed economico,<br />
siano sempre più preoccupati<br />
dalla crisi in cui ci hanno<br />
precipitato, a furia di ruberie e<br />
incompetenti promossi ad amministrare.<br />
Fermo restando la nostra contrarietà<br />
ai rimborsi elettorali, non<br />
possiamo non constatare come<br />
ormai sia troppo tardi.<br />
Dopo i continui rifiuti (ultimo<br />
quello in Emilia Romagna), ed il<br />
default alle porte, è duro sottolineare<br />
come la classe dirigente inizi<br />
a discutere di costi <strong>del</strong>la politica,<br />
quando ormai è un problema<br />
marginale, o proprio perché serve<br />
a coprire la devastazione socioeconomica<br />
<strong>del</strong> paese, attuata con<br />
la ratifica senza discussione alcuna<br />
<strong>del</strong> Fiscal Compact o <strong>del</strong> Mes.<br />
In ogni caso, adesso vigileremo<br />
affinché venga dato seguito<br />
all’impegno preso dai gruppi<br />
<strong>del</strong> <strong>Consiglio</strong> <strong>regionale</strong> e i fondi<br />
vengano impiegati nel<br />
modo corretto. Per il<br />
resto, aspettiamo le<br />
elezioni nazionali...<br />
➜<br />
Unione di Centro<br />
Giovanni Negro<br />
Assistenza residenziale per<br />
anziani non autosufficienti<br />
La Giunta <strong>regionale</strong> ha dato<br />
un’informativa alla Quarta Commissione<br />
consiliare in ordine alla<br />
nuova D.G.R. in materia di assistenza<br />
residenziale per gli anziani<br />
non autosufficienti.<br />
Da quasi un anno circolavano<br />
bozze <strong>del</strong> provvedimento e ci<br />
saremmo aspettati un provvedimento<br />
innovativo e coraggioso,<br />
tale da garantire sia un maggiore<br />
accesso ai posti letto convenzionati<br />
con il sistema pubblico, sia<br />
un mo<strong>del</strong>lo organizzativo più<br />
snello e calibrato sulle prestazioni<br />
essenziali.<br />
Ci limitiamo, per ora, a esprimere<br />
le nostre riserve su due argomenti:<br />
la mancata definizione di<br />
un chiaro sistema tariffario e di<br />
stanziamento certo e verificabile<br />
<strong>del</strong>le complessive risorse finanziarie<br />
da mettere a disposizione;<br />
la rigidità <strong>del</strong> dimensionamento<br />
dei posti letto dei nuclei assistenziali.<br />
Per quanto riguarda il primo<br />
aspetto, anche dopo che è stato<br />
bloccato l’adeguamento tariffario<br />
introdotto dalla D.G.R.<br />
30.12.2011, n. 66-3253, riteniamo<br />
fosse indispensabile, con<br />
l’introduzione di sei fasce assistenziali<br />
in luogo <strong>del</strong>le tre <strong>del</strong><br />
precedente mo<strong>del</strong>lo, nonché di<br />
un livello per le demenze con disturbi<br />
comportamentali e sanitari<br />
di elevata complessità, definire<br />
senza equivoci il conseguente<br />
quadro tariffario e la relativa ripartizione<br />
tra quota sanitaria e<br />
quota socio-assistenziale.<br />
È <strong>del</strong> tutto evidente che occorresse<br />
garantire e dare certezza<br />
ai cittadini e ai gestori <strong>del</strong>le<br />
strutture dei posti letto convenzionabili<br />
con il sistema pubblico.<br />
Rimandando tutto a un successivo<br />
provvedimento che dubitiamo<br />
possa avvenire in tempi<br />
brevi, rende vulnerabile il provvedimento<br />
in caso di ricorsi in<br />
sede di giurisdizione amministrativa.<br />
Ribadiamo, inoltre, le forti riserve<br />
riguardo al dimensionamento<br />
previsto per i nuclei elementari<br />
singoli da 10-12 posti letto o da<br />
20-24 posti letto da realizzarsi<br />
secondo gli standard indicati dal<br />
provvedimento.<br />
Pur apprezzando la revisione<br />
dei parametri strutturali e l’eliminazione<br />
<strong>del</strong>la tipologia strutturale<br />
R.A.F., diventa difficile<br />
comprendere come sia possibile<br />
procedere ad interventi di adeguamenti<br />
o ristrutturazione di<br />
presidi esistenti e funzionanti<br />
qualora si ottenessero posti letto<br />
compresi nella forbice 13 – 19,<br />
25 – 29.<br />
Non riteniamo che il mo<strong>del</strong>lo organizzativo<br />
possa costituire un<br />
motivo sufficientemente valido<br />
per obbligare le strutture - soprattutto<br />
quelle di medio piccole<br />
dimensioni - che intendessero<br />
migliorare la loro qualità strutturale,<br />
in funzione <strong>del</strong>la sempre<br />
più elevata presenza di non autosufficienti,<br />
a dover rinunciare<br />
a realizzare posti letto superiori<br />
ai nuclei elementari come definiti<br />
nel provvedimento.<br />
Sovente sono proprio quei tre/<br />
quattro posti letto in più che<br />
possono garantire il raggiungimento<br />
di un difficile equilibrio<br />
di gestione finanziaria <strong>del</strong>la<br />
struttura.<br />
E parliamo di strutture prevalentemente,<br />
se non esclusivamente,<br />
<strong>del</strong> non profit che da anni, alcune<br />
da più di un secolo, operano<br />
in modo efficiente in aree<br />
sovente già penalizzate dall’assenza<br />
di altri servizi. L’Udc annuncia<br />
il proprio impegno per<br />
evitare ulteriori penalizzazioni<br />
e perché vi siano maggiori certezze<br />
e possibilità di fruire di<br />
un graduale maggior<br />
numero di posti letto<br />
convenzionati con<br />
il sistema pubblico.