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Versione .pdf - Consiglio regionale del Piemonte

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Il lusso di Fabergé alla Reggia<br />

Ogni anno, nel giorno<br />

di Pasqua, seguendo la<br />

tradizione ortodossa, lo<br />

zar regalava alla zarina<br />

e all’imperatrice madre<br />

un uovo unico e prezioso.<br />

All’interno era contenuta<br />

una lussuosa sorpresa,<br />

simbolica, celebrativa di<br />

avvenimenti particolari<br />

legati alla storia <strong>del</strong> regno<br />

e <strong>del</strong>la famiglia imperiale.<br />

A realizzarli, con<br />

i materiali più preziosi,<br />

era il grande gioielliere<br />

russo Carl Fabergé, detto<br />

il “Cellini <strong>del</strong> Nord”,<br />

che creò così uno dei miti di ricchezza e sfarzo <strong>del</strong>la Russia<br />

imperiale. Era lo stesso Fabergé a presentare a corte<br />

il prezioso uovo, a cui lavorava tutto l’anno per stupire lo<br />

zar con l’originalità <strong>del</strong>le composizioni e la maestria <strong>del</strong>le<br />

creazioni. Fino al 9 novembre, tredici esemplari unici <strong>del</strong>le<br />

famose uova pasquali di Fabergé, eccellenza di una produzione<br />

artistica che raggiunse l’apice nel passaggio tra Otto<br />

e Novecento, sono in mostra alla Reggia di Venaria, nelle<br />

Sale <strong>del</strong>le Arti. Tra queste, si trovano ben nove <strong>del</strong>le uovagioiello<br />

commissionate dagli zar, realizzate in oro, pietre<br />

preziose e materiali pregiati, oltre alla romantica sorpresa<br />

a forma di cuore <strong>del</strong>l’uovo<br />

<strong>del</strong> 1897.<br />

Oltre a queste opere,<br />

sono esposti anche 350<br />

preziosissimi capolavori<br />

prodotti <strong>del</strong>la fabbrica<br />

orafa di San Pietroburgo,<br />

oggi appartenenti<br />

alla collezione <strong>del</strong>la<br />

“Link of Time Foundation”<br />

di Mosca. Un vasto<br />

repertorio di oggetti<br />

decorativi e accessori di<br />

rappresentanza: dalle<br />

cornici per le sacre icone<br />

agli orologi, dai set<br />

per scrivania alle scatole<br />

da sigarette, oltre a fibbie, borsette e gioielli per signora.<br />

La mostra, infine, rievoca i rapporti tra la corte dei Romanov<br />

a quella dei Savoia, dalla visita <strong>del</strong> figlio e <strong>del</strong>la nuora<br />

di Caterina la Grande, che nel 1782 furono ospiti alla Reggia<br />

di Venaria, fino al soggiorno <strong>del</strong>l’ultimo zar Nicola II<br />

in <strong>Piemonte</strong>, nell’aprile <strong>del</strong> 1910, quando venne ricevuto al<br />

Castello di Racconigi dalla corte e dai rappresentanti <strong>del</strong><br />

governo italiano. Sono presentati, attraverso immagini fotografiche<br />

e apparati scenografici, i protagonisti <strong>del</strong> tempo<br />

e l’immenso territorio <strong>del</strong>la Russia.<br />

www.lavenaria.it<br />

Dopo il grande successo di pubblico,<br />

con 150mila visitatori registrati<br />

a inizio settembre, si è<br />

deciso di prorogare la mostra<br />

“I quadri <strong>del</strong> Re” fino al prossimo<br />

13 gennaio. Proseguono<br />

quindi le visite nelle Sale <strong>del</strong>le Arti<br />

I quadri <strong>del</strong> Re<br />

fino a gennaio<br />

<strong>del</strong>la Reggia di Venaria e alla Galleria Sabauda, nella manica nuova di Palazzo Reale a Torino,<br />

in cui sono esposte complessivamente 130 opere di celebri artisti, da Reni a Van Dyck, da<br />

Brueghel ai rinomati nomi <strong>del</strong>la pittura fiamminga e olandese. I dipinti nella Reggia di Venaria,<br />

provenienti dalla collezione privata <strong>del</strong> Principe Eugenio di Savoia, ripercorrono le vicende di<br />

un protagonista, intrigante e carismatico, <strong>del</strong>la politica europea <strong>del</strong> Settecento - il Principe<br />

Eugenio - raffinato collezionista, abile stratega militare, grande condottiero. Nella Galleria<br />

Sabauda sono visibili 95 opere d’arte tra quadri e sculture dal XIV al XIX secolo, selezionate<br />

tra i beni <strong>del</strong>le collezioni Sabaude. Si possono ammirare infatti i quadri-manifesto per cui la<br />

Galleria Sabauda è nota in tutto il mondo, dalle “Stimmate di San Francesco” di Jan van Eyck<br />

all”’Annunciazione” di Orazio Gentileschi fino al “Ritratto equestre di Tommaso Francesco di<br />

Savoia-Carignano” di Antoon van Dyck.<br />

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