The Perfect Life 2009/2010 - TopSport

EDITORIALE
di Michele Glionna
Tecnologici
e vincenti
In un’economia in continuo progress, cambiano
gli scenari, crescono i servizi innovativi che la tecnologia
mette a disposizione del sistema sport
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Il trionfo della globalizzazione
sta trasformando molti mercati,
compreso quello sportivo. In
particolare, sono le cosiddette
nuove tecnologie ad offrire molteplici
opportunità e diventano leve
strategiche per competere in una
comunità sempre più internazionale.
I settori – e ancor più i marchi
– perdono i connotati e i confini
territoriali, e la tecnologia diventa
alleata strategica in uno scenario
dove tutto è vivo, in progress,
modificabile. Se si riesce a vivere
questo momento senza lasciarsi
travolgere, e si decide di competere
dotati di una forte attitudine al
cambiamento, allora si può cogliere
una straordinaria opportunità – in
fondo – per riuscire a mettere in
atto nuove strategie, coniugando
l’innovazione al mercato.
Il senso della “novità”, oggi, lo si
può percepire non solo nei campi
tradizionali della produzione,
ma anche per quanto riguarda
il retail. Ora che reale e virtuale
si mescolano tanto da annullare
le condizioni di tempo e spazio,
anche le relazioni di vendita stanno
radicalmente cambiando rispetto
a qualsiasi metodo “tradizionale”.
E così, l’approccio multicanale sta
trasformando il rapporto con il cliente
e rivoluzionando le strategie di
comunicazione.
Di fatto, sport e tecnologia sono
diventati mondi che si attraggono
e la seconda può davvero essere
un valido strumento al servizio della
prima. Le nuove strategie stanno
incidendo profondamente anche
sui vari target dei consumatori, il cui
identikit è sicuramente frammentario
e incerto. Una delle maggiori novità
è rappresentata trasversalmente da
una community di nuovi consumatori
che, avvicinatosi alla tecnologia, ne
apprezza sempre più le performance e
contribuisce a diffondere con le nuove
(e particolarmente ingestibili) tecniche
del passaparola le novità presenti
sul mercato. Insomma, community e
social network stanno rivoluzionando
in modo radicale le modalità con cui
è possibile comunicare un prodotto e
raccogliere opinioni.
In un simile scenario (che ha ben
poco di paragonabile al passato)
è evidente che le regole del gioco
potranno essere riscritte, che il
potere dei brand storici potrà essere
scalfito da aziende emergenti che
capiscono il potere mediatico che,
per esempio, testimonial nuovi e di
tendenza possono avere.
Presto, resistere al futuro tecnologico
non sarà proprio più possibile, e
affinché questo non si trasformi in
un boomerang occorre conoscere a
fondo le potenzialità della tecnologia
e i possibili effetti che il cosiddetto
Web 2.0 e le altre innovazioni in
campo comunicativo possono avere
anche sul mercato sportivo, giovane
per antonomasia. Ecco perché a
partire da questi ultimi numeri di
TopSport - Il Giornale degli Articoli
Sportivi abbiamo optato per una
decisa “sterzata” in direzione della
tecnologia e delle nuove frontiere della
comunicazione e delle relazioni tra
chi produce e vende articoli sportivi e
sceglie di acquistarli e consumarli.
Leitmotiv costanti sulle pagine della
rivista sono già gli approfondimenti
dedicati ai nuovi target di consumatori,
e parallelamente alle diverse e spesso
rivoluzionarie dinamiche con cui le
informazioni circolano e influenzano
le scelte di acquisto. Tra le varie
communities, quella dei teenagers e
dei giovanissimi è per molti aspetti
decisiva, e deve essere intercettata
con particolare consapevolezza, una
coscienza che – bisogna riconoscerlo
– non è sempre presente in maniera
adeguata sul nostro mercato.
Per quanto riguarda i focus a tema
strettamente sportivo, è la volta di
basket, volley e baseball, discipline
certamente molto diverse fra loro, ma
accomunate dalla stessa evidenza
di una necessaria comprensione
dei relativi movimenti di pensiero
e di mercato. Per affermare una
volta di più il ruolo del commercio
sportivo in termini di qualificazione e
professionalità.
michele.glionna@topsport.it
Le regole del gioco possono essere riscritte, e anche il potere
di brand storici può essere scalfito da modelli emergenti