DALLA COPERTINA SPECIALE VOLLEY Il successo sott rete 64
Trainato anche dalle recenti vittorie delle Nazionali, il mercato della pallavolo non solo sta tenendo, ma guarda al futuro con ottimismo Come il sole e la luna, due facce della stessa medaglia, orbite diverse che tuttavia influenzano climi ed eventi. Così il mercato della pallavolo e i trionfi ottenuti dalle squadre italiane, soprattutto a livello di Nazionali. Ci sono stati gli anni d’oro di Velasco nel maschile, ora giganteggiano le ragazze di Barbolini nel femminile. E il mercato si muove di conseguenza. Così è, se vi pare. Da un grande successo, derivano sempre grandi aumenti di appeal sul pubblico. È una legge non scritta, una consuetudine a cui anche il marketing griffato volley si adegua, pur avendo in sé, per una serie di motivi, le qualità e la capacità di restare in piedi anche quando i punti in partita scarseggiano e le schiacciate vanno fuori dal perimetro del campo. Questo perché la pallavolo è, dopo il calcio, lo sport più amato dagli italiani. Lo dice il sondaggio Sponsor Value condotto ad ottobre 2007 e in base al quale le due Nazionali di pallavolo, solo durante i campionati Europei di pallavolo tenutisi in quello stesso anno, erano state seguite da oltre venti milioni di spettatori, con la Nazionale rosa leggermente in vantaggio rispetto a quella maschile. Cifre considerevoli, più del doppio rispetto ad altre discipline come il rugby (9 milioni scarsi) e il basket, a testimonianza del fatto che la pallavolo è nel DNA degli italiani, che, tra appassionati e tesserati, la praticano assiduamente in oltre quattro milioni. D’altra parte siamo di fronte ad uno sport semplice da praticare (bastano una rete tirata e un pallone) e sostanzialmente economico rispetto ad altri e, quindi, alla portata di tutti. Un bel vantaggio per gli esercenti che vedono così ampliare ulterior- >> L’esercito dei quattro milioni Sempre più italiani amano e praticano la pallavolo I numeri non sono tutto in uno sport, ma aiutano a capire la portata e la crescita di un movimento. Nel caso della pallavolo il termometro indica senza dubbio buona salute, stando ai 4,3 milioni di italiani che giocano a volley, mentre ben 1,8 sono i giovanissimi (8-14 anni) che praticano una disciplina. Consistente anche il numero degli affiliati alla FI- PAV, la Federazione Italiana pallavolo, costituitasi nel 1946 e articolata oggi in 21 Comitati Regionali e 97 Comitati Provinciali. Il 95% dei tesserati FIPAV è Under 30, quasi la totalità quindi dei complessivi 326.785 tesserati, a loro volta divisi in circa 5000 società che si articolano in 17.529 squadre partecipanti a tornei federali. Interessante è poi l’ulteriore distinzione che vediamo tra uomini e donne: se i primi praticano di più tra gli 8 e i 14 anni (26.418, 34%) e fra i 19 e i 30 (23.522, 30%), le seconde sono prevalentemente praticanti tra gli 8 e i 14 anni (104.421, 50%), con una graduale discesa corrispondente all’aumentare dell’età: 59.062 tra i 15 ed i 18 anni (28%), contro i 20.006 (25%) degli uomini, 41.624 (20%) tra i 19 e i 30 anni e solo 3.380 (2%), contro gli 8.852 (11%) degli uomini, sopra i 30 anni. Rilevanti infine anche le cifre relative al pubblico: 52.000 spettatori di media annua per le partite dal vivo della Nazionale e 990.000 unità di audience media per Mondiali ed Europei in Italia dal 1991 al 2006. Nella pagina a sinistra: un momento di grande azione della Nazionale Maschile. Nella tabella sopra: i dati illustrano come, in termini di appassionati, praticanti e pubblico, la pallavolo sia più seguita del rugby e di molti altri sport (sondaggio condotto da Sponsor Value ad Ottobre 2007. Fonte: FIPAV). 65