The Perfect Life 2009/2010 - TopSport

SPORT VILLAGE
Acerbis football
veste la Nazionale
Cantanti Italiani
Martedì 22 settembre 2009 lo
stadio S. Piola di Novara è stato il
palcoscenico di un importantissimo
evento di carattere sportivo, sociale
e solidale: La Nazionale Cantanti
Italiana ha affrontato la Nazionale
RAI sport in una partita il cui incasso,
circa 39.000 euro, è stato devoluto
all’associazione Noi Come Voi Onlus
di Galliate (NO); un progetto che ha
trovato come padrino d’eccezione
Gigi D’Alessio, che a sua volta
ha coinvolto i suoi colleghi nella
realizzazione di questo evento.
Acerbis Football è stata partecipe in
questo progetto con la fornitura alla
Nazionale Cantanti del set gara, sulla
cui maglia è figurato Acerbis Football
come sponsor.
(Nella foto: la formazione Nazionale
Cantanti Italiani schierata in campo.)
Interpreti
autenticamente
sporty&fashion
Stop alle t-shirt informi, ai vecchi
leggings e alle felpe grigie alla Rocky.
Roxy propone una collezione per il
fitness ricca di contenuti moda. Due
anime differenti da mixare oppure da
indossare separatamente, secondo
i propri gusti. Ogni singolo pezzo è
disponibile al massimo in 3 o 4 colori
diversi, a tinta unita oppure a righe di
ogni tipo. Una parte è decisamente
più fashion.
I materiali sono poliestere e
poliammide opachi, morbidi al tatto
e delicati sulla pelle, sviluppati in
tonalità tenui e femminili. Completano
l’opera piping dai riflessi oro o
argento, a sottolineare il carattere
athletic e fashion della collezione.
Le stampe geometriche, ispirate
ai pois e ai fiori, sono lavorate a
“lamina”, una tecnica che dà al capo
bagliori metallici attraverso speciali
serigrafie nei toni attenuati oro o
argento.
Interpreti del catalogo tutte le atlete
del team Roxy, tra cui Lee-Ann
Curren – Campionessa del WQS di
surf (nell’immagine).
A un passo dalla vetta del Broad Peak
Sfumato per pochi metri l’obiettivo dell’International
Dynafit Team di conquistare gli 8051 metri del Broad Peak
e discendere dalla vetta con gli sci da alpinismo
L’obiettivo era ambizioso: scalare il Broad
Peak (la vetta himalaiana di 8051 metri,
una tra le più affascinanti della catena
pakistana) e discendere con gli sci. Nasceva
così il progetto dell’International Dynafit Team
che il duo tedesco – Benedikt Böhm e Sebastian
Haag – ha pianificato per la stagione 2009.
Ogni anno un piano di lavoro nuovo, un progetto
innovativo, un’idea diversa per dimostrare il valore
e la valenza di atleti e attrezzatura. La spedizione
è partita dall’Europa a inizio luglio, ma le cattive
condizioni meteo che imperversano sulla catena
del Karakorum hanno costretto i due alpinisti a
rimandare continuamente; finalmente il 17 luglio
uno spiraglio nel cielo e notizie positive dalle
previsioni meteo suggeriscono a Böhm e Haag
di tentare.
Nello zaino lo stretto necessario: l’attrezzatura
Dynafit sci, scarponi e casco, abbigliamento
tecnico da alta quota, e poi tre litri d’acqua,
alcune confezioni di energetici, medicine in caso
di emergenza. Ciò che li aspetta sono oltre 3250
metri di dislivello tra il campo base e la vetta. I
due procedono bene fino al campo 3 a quota
7000 metri, ma Seb decide di fermarsi per una
breve pausa in tenda mentre il compagno Böhm
decide di proseguire da solo e raggiungere altri
alpinisti a 7800 metri. Benedikt è un alpinista che
ha fatto della sua passione un lavoro con mansioni
di responsabilità: da un anno è responsabile
marketing di Dynafit, e nonostante l’incarico
da manager che lo porta a viaggiare in tutto il
mondo, Benny riesce sempre a trovare il tempo
per allenarsi e pianificare nuovi progetti dove testare
e mettere a dura prova l’attrezzatura da sci
alpinismo, dagli sci agli scarponi, dall’attrezzatura
agli accessori. Il gruppo di alpinisti a cui si è unito
impiega poco meno di quattro ore per superare
un dislivello di 200 metri lungo la cresta che
porta all‘anticima. Anche Ben raggiunge sorprendentemente
questo traguardo intermedio, dopo
complessivamente 16 ore di ascesa. È stremato,
le forze iniziano a mancare, e solo nel corso della
discesa capirà quanto è provato. Raggiungere la
cima del Broad Peak è ormai un obiettivo impossibile
per tutti i partecipanti: è troppo tardi ed è
evidentemente troppo pericoloso. Tutto il gruppo
imbocca quindi la strada del ritorno.
L’unica cosa da fare è scendere in sicurezza.
All’inizio si era calcolato un massimo di quattro
ore per la discesa dai 7800 metri fino al campo
base. In realtà impiegano cinque ore per arrivare
soltanto al campo 3, dove passano la notte. Dopo
alcune ore passate senza riuscire a prendere
sonno a causa della stanchezza, Böhm e Haag
riprendono lentamente la via verso il campo base.
L’assenza di ossigeno può mettere in crisi anche
atleti di alto livello. A quota 6200 metri si infilano
finalmente sci e scarponi e, superando anche pendenze
del 50%, raggiungono il campo base dopo
complessivamente 39 ore.
Una volta rientrati è tempo di bilanci. “Ciò che
abbiamo vissuto a quelle quote – dice Sebastian
Haag – ci ha fatto capire ancora una volta quanto
sia facile perdere la vita.” Ora i due sci alpinisti
Dynafit sono rientrati al proprio lavoro e alla quotidianità:
entrambi si godono la vita con tutte le cose
che di solito si “danno per scontate“...
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