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Bollettino di Numismatica n. 48-49 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>48</strong> - <strong>49</strong> (2007)<br />

Maria Luisa Stoppioni<br />

Nonostante la <strong>di</strong>stanza cronologica rispetto al momento del nascon<strong>di</strong>mento, sono relativamente pochi gli<br />

anni per i quali non si contano denari (in tutto 17) tra cui vanno annoverati anche il 95 e il 94, nel corso dei<br />

quali non sono attestate serie coniate in argento; interessante inoltre è il fatto che il ripostiglio <strong>di</strong> Pieve Quinta<br />

contenga ben 3 emissioni <strong>di</strong>verse del 137, del 126, del 116 o 115 e del 109 o 108 a.C., e due emissioni per 12<br />

anni <strong>di</strong>versi a partire dal 138 fino al 100 a.C.<br />

Per gli anni dal 90 al 77 a.C. si contano complessivamente 225 denari per 31 emissioni (sono solo 11<br />

quelle assenti) <strong>di</strong> cui solo 7 con un unico esemplare; per tutte le altre si registra un numero variabile oltre le<br />

due unità, fino ai 22 denari <strong>di</strong> C. Vibius C.f. Pansa (RRC 342/5b); l’incremento è tuttavia consistente per quasi<br />

tutte le serie, che superano per la maggior parte le 5 unità. Per quanto riguarda gli anni, non è documentata<br />

alcuna emissione dell’84 a.C., mentre sono invece alte le testimonianze per il 90, l’81 e il 79 a.C., per ciascuno<br />

dei quali si contano 3 serie. Per quanto riguarda le zecche, 27 coniazioni sono pertinenti a Roma, 1 a<br />

Massalia (Gallia per BMCRR) 1 al Nord Italia e Spagna (Spagna secondo BMCRR) 1 al Nord Italia (Spagna<br />

per BMCRR) ed 1 al seguito <strong>di</strong> Silla (orientale per BMCRR).<br />

Gli anni dal 76 al 51 a.C. registrano un totale <strong>di</strong> 169 denari per 36 emissioni: mancano completamente le<br />

monete <strong>di</strong> 14 serie, e pur a fronte <strong>di</strong> un leggero decremento delle presenze all’interno delle singole coniazioni,<br />

il livello si mantiene in generale piuttosto alto.<br />

Sono infatti solamente tre le serie attestate da un solo denario, mentre la maggior parte compare con un<br />

numero variabile da 2 a 7 esemplari, <strong>di</strong>stribuiti talora tra le varie tipologie interne alle singole serie; il picco<br />

si raggiunge con le 14 monete <strong>di</strong> Philippus (RRC 425/1) e le 17 <strong>di</strong> M. Scaur, P. Hypsaeus Aed. Cur. (RRC<br />

422/1a.b) cui si somma il non trascurabile dato <strong>di</strong> 8 denari per ben 4 emissioni. La zecca è sempre quella <strong>di</strong><br />

Roma, con l’unica eccezione del denario <strong>di</strong> Cn. Len Cur poi Lent. Cur. Den. Fl. (RRC 393/1a.b) assegnato sia<br />

dal Crawford sia dal Grueber ad area spagnola.<br />

Un’analisi dettagliata dei denari <strong>di</strong> questo periodo deve anche tener conto, dal punto <strong>di</strong> vista della concentrazione<br />

e/o della rarefazione degli esemplari, <strong>di</strong> una più dettagliata sud<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> questo venticinquennio,<br />

al cui interno si osserva una modesta consistenza quantitativa per gli anni tra il 76 e il 70 a.C., accentuata<br />

dalla totale assenza <strong>di</strong> numerale nel 73-72 a.C.; segue il decennio 69-60 a.C., abbastanza ricco <strong>di</strong> presenze e<br />

con tre punte nel 67, nel 63 e nel 62 a.C.<br />

Gli anni 59-51 a.C. sono nettamente <strong>di</strong>stinti in due momenti: tra il 58 e il 54 il numerario raggiunge livelli<br />

considerevoli, mentre dal 53 al 51 a.C. si contano 2 soli denari, entrambi ascrivibili al 51 a.C.<br />

Il gruppo più interessante è quello del 50-42 a.C., a ridosso del nascon<strong>di</strong>mento. Le emissioni attestate<br />

sono in tutto 29, <strong>di</strong>stribuite con ricchezza <strong>di</strong> presenze, progressivamente in crescita, tra il <strong>49</strong> e il 46 a.C.,<br />

quando si raggiunge l’apice assoluto rispetto all’intero tesoretto, con 87 esemplari; il 50 a.C., con un solo<br />

denario, andrebbe più opportunamente aggregato al 53-51, con cui costituisce il quinquennio più negativo <strong>di</strong><br />

tutto il gruzzolo, se si escludono gli anni iniziali fino al 156 a.C.<br />

A partire dalle emissioni assegnate al 46 o 45 la curva si abbassa considerevolmente e cade quasi a picco<br />

ma, e questo rappresenta un dato significativo ai fini dell’interpretazione del ripostiglio, si verifica una rapida<br />

quanto improvvisa risalita nel 42 a.C., quando nel gruzzolo ricompaiono 24 denari assegnabili a quell’anno.<br />

Le zecche si <strong>di</strong>fferenziano consistentemente, in relazione al periodo storico, alle guerre e alle lotte triumvirali<br />

e all’accresciuto bisogno <strong>di</strong> numerario al servizio dell’esercito. Se le serie romane continuano a prevalere<br />

con 16 attestazioni, si aggiungono con <strong>di</strong>stribuzione abbastanza omogenea quelle africane, spagnole, galliche,<br />

della Sicilia e i coni in movimento con Pompeo, con Cesare e con Bruto e Cassio: altrettanto e sostanzialmente<br />

omogeneo, rispetto alle zecche, si mantiene il quadro delle assenze.<br />

14<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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